BARI. Conti correnti bancari, gioielli, libretti di deposito, sei societa',7 automezzi, ma anche cavalli e 23 appartamenti tra Bari, Bitonto, Valenzano e Adelfi. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalita' Organizzata (Scico) di Roma, hanno posto sotto sequestro beni mobili ed immobili per oltre 40 milioni di euro, nell'ambito dell'indagine 'Domino', che, circa 2 anni fa, consenti' di disarticolare uno dei piu' potenti clan criminali operanti nella citta' di Bari e provincia, il clan Parisi-Stramaglia.
IL SEQUESTRO - In particolare i beni sequestrati dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalita' Organizzata (Scico) di Roma, sono riconducibili a Flavio Abbaticchio, 44 anni, Francesco Calzolaio, 33, Savino Loconte, 44, Giovanni Palermiti, 35, nonche' a Michelangelo Stramaglia, 25, Marina Stramaglia, 30, Anna Pietrantonio, 47, questi ultimi, rispettivamente, figli e moglie del defunto boss di Valenzano, Angelo Michele Stramaglia.
I provvedimenti sono stati emessi dal Tribunale di Bari (Sezione per le Misure di Prevenzione) sulla base di indagini patrimoniali svolte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Tributaria di Finanza di Bari e dello Scico di Roma e coordinate dal procuratore della Repubblica, in applicazione della normativa in materia di misure di prevenzione patrimoniali che permette di 'aggredire' i patrimoni di coloro i cui proventi sono chiaramente il frutto o costituiscano il reimpiego di attivita' illecite.
IL SEQUESTRO - In particolare i beni sequestrati dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalita' Organizzata (Scico) di Roma, sono riconducibili a Flavio Abbaticchio, 44 anni, Francesco Calzolaio, 33, Savino Loconte, 44, Giovanni Palermiti, 35, nonche' a Michelangelo Stramaglia, 25, Marina Stramaglia, 30, Anna Pietrantonio, 47, questi ultimi, rispettivamente, figli e moglie del defunto boss di Valenzano, Angelo Michele Stramaglia.
I provvedimenti sono stati emessi dal Tribunale di Bari (Sezione per le Misure di Prevenzione) sulla base di indagini patrimoniali svolte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Tributaria di Finanza di Bari e dello Scico di Roma e coordinate dal procuratore della Repubblica, in applicazione della normativa in materia di misure di prevenzione patrimoniali che permette di 'aggredire' i patrimoni di coloro i cui proventi sono chiaramente il frutto o costituiscano il reimpiego di attivita' illecite.