Consiglio: approvato odg su Made in Italy agroalimentare

BARI. Sensibilizzare il governo centrale e i ministeri dello Sviluppo economico e commercio internazionale e delle Politiche agricole alimentari e forestali per una difesa a tutto campo e senza eccezioni dell’autentico Made in Italy nell’ambito agricolo ed agroalimentare (e con particolare riferimento alla produzione pugliese di qualità e di origine controllata e verificata), con iniziative tese alla valorizzazione della produzione nazionale ed evitando di impegnare risorse pubbliche per la commercializzazione sui mercati internazionali di prodotti esteri di mera imitazione italiana.
E’ questo il contenuto dell’ordine del giorno, proposto dalla Coldiretti Puglia e approvato dal Consiglio regionale all’unanimità con l’astensione del consigliere PdL, Ignazio Zullo. L’odg prende spunto in particolare dall’esigenza di contrastare la concorrenza sleale che deriva dalla contraffazione al cosidetto “italian sounding”, che suggestiona i consumatori stranieri evocando artatamente l’origine italiana di prodotti alimentari realizzati invece all’estero e che perciò procura un danno ai produttori italiani e pugliesi, sottraendo al mercato nazionale oltre 60 miliardi di euro l’anno, oltre al conseguente danno d’immagine per la produzione agroalimentare nazionale.
Il Consiglio regionale, quindi, con approvazione dell’odg raccoglie l’SOS di Coldiretti, che sta conducendo una campagna nazionale di denuncia dell’uso di risorse pubbliche per il finanziamento diretto o indiretto della produzione o distribuzione di prodotti alimentari estranei alle produzioni nazionali, da parte di società controllate dal Ministero dello sviluppo economico, impegnate nella promozione delle imprese italiane all’estero. L’obiettivo della battaglia a favore della produzione italiana guarda sempre alla filiera agroalimentare pugliese di qualità ed origine verificata.
L’approvazione dell’odg ha fatto seguito ad un ampio e articolato dibattito cui hanno partecipato diversi consiglieri che hanno condiviso lo spirito dell’iniziativa, integrandola talvolta con alcune proposte: quella di una maggiore contrasto ai prodotti OGM in linea, peraltro, con le scelte operate dal Consiglio regionale diversi anni addietro, tenendo conto anche delle manifestazioni di apertura verso gli OGM espresse dal neo ministro dell’Ambiente (Michele Losappio (SEL); l’impegno maggiore della Regione per l’istituzione a Foggia della specifica Autorithy per la sicurezza alimentare (Diego Gatta, PdL), l’introduzione di uno specifico bollino sui prodotti pugliesi (Giovanni De Leonardis, UDC); l’intensificazione dei controlli da parte di Guardia di Finanza, NAS, etc sulle filiere per capire da dove proviene l’olio proveniente dall’estero contrabbandandolo per pugliese con un giro di fatture false (Nicola Marmo, PdL); accelerazione delle procedure per arrivare alla definizione del brand Puglia sui prodotti pugliesi (Francesco Laddomada, LPpV).
“Il tema dei controlli – ha detto l’assessore all’agricoltura, Dario Stefano – deve essere un tema europeo: dobbiamo chiedere un’azione di giustizia”. Stefano ha ricordato, nell’ambito dell’azione di contrasto svolta al riguardo dalla Regione, l’attivazione del Tavolo di coordinamento per i controlli. “Ma se una nave anzichè scaricare a Bari, lo fa ad Atene o a Napoli, il tavolo può fare ben poco”. Di qui le necessità di porre con forza la questione a livello ministeriale e, soprattutto, di Unione europea. “Non si tratta di una lotta di natura protezionistica – ha aggiunto -, ma di una battaglia di dignità”.
La posizione al riguardo dell’Europa è piuttosto distratta, ha aggiunto il presidente Vendola. Una battaglia che va condotta – ha aggiunto – sulla regole del mercato della qualità e non su chi manipola e provvede a contraffare i prodotti. Occorre, quindi, arrivare alla tracciabilità dei prodotti in modo da garantire produttori e consumatori.
Infine Davide Bellomo (I Pugliesi) ha lamentato che ai buoni propositi non sono conseguiti talvolta provvedimenti conseguenti da parte della Regione. E’ il caso del progetto relativo alla istituzione dell’acquedotto rurale inserito nel Piano per il Sud e rimasto lettera morta. A seguito di questa presa di posizione Ignazio Zullo (PdL) che inizialmente aveva dato la sua adesione, ha deciso di astenersi nella votazione dell'odg.

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