di Redazione. ''Ha i contorni del vero e proprio blitz l'approvazione in Giunta regionale della delibera con cui si bandiscono i concorsi per 29 nuovi dirigenti, approvata in assenza del Presidente Vendola e nel pieno della bufera e dei contenziosi sulla retrocessione di 561 funzionari, situazione questa per la cui soluzione la Regione ha chiesto aiuto al Governo nazionale''. Lo dichiara in una nota il capogruppo del Pdl, Rocco Palese, che accende ancor di più la polemica con la giunta Vendola dopo la querelle degli ultimi giorni sui contenziosi dei 561 funzionari regionali retrocessi.
''In assenza del presidente Vendola e in attesa del suo ritorno dalla missione in Cina - continua Palese - chiediamo alla vicepresidente della Giunta, Loredana Capone, di sospendere l'esecutivita' di questa delibera che, oltre ad avere la netta contrarieta' dei sindacati, da notizie di stampa, sembra anche avere aspetti di dubbia trasparenza. Si legge infatti che non ci sarebbero risorse sufficienti per retribuire i 2 dirigenti e, secondo i sindacati, non solo verrebbe bypassata la graduatoria del concorso pubblico di un anno e mezzo fa, ma i requisiti di questi nuovi concorsi sarebbero stati calibrati 'su misura' per qualcuno, di fatto impedendo la partecipazione di personale interno".
A incalzare la pesante denuncia del consigliere leccese c'è grossa parte del Popolo della Libertà. “Le sollecitazioni all’assessore regionale Sasso, espresse in sesta commissione dal Presidente Ognissanti e dal capogruppo Pdl Palese, relativamente ai corsi per operatori socio sanitari, sono ampiamente condivisibili”, dichiara il consigliere regionale Domi Lanzilotta.
“In Puglia infatti non ci sono corsi per operatori socio sanitari, per questo tanti giovani si recano fuori regione per raggiungere la specializzazione. Spesso- prosegue Lanzilotta- sono disposti anche a pagare somme ingenti per un corso che non sempre ha valenza reale per raggiungere poi il mercato del lavoro. In Puglia si registra un altro problema: ci sono corsi promossi da altre regioni e tenuti sul territorio pugliese con un impegno economico non indifferente per quanti lo frequentano e senza alcuna possibilità di sbocchi professionali”.
“Per queste ragioni l’assessore al ramo, Alba Sasso, dovrebbe intervenire immediatamente per la risoluzione della problematica tornando a programmare per la Puglia i corsi per operatori socio sanitari e quelli di aggiornamento per quanti già operano nel settore. Nella programmazione, l’assessore Sasso, per evitare di illudere i giovani che investono risorse e impegno, dovrebbe prevedere che il numero di quanti potranno accedervi non sia eccessivamente elevato rispetto le reali esigenze del settore”, conclude Lanzilotta.
''In assenza del presidente Vendola e in attesa del suo ritorno dalla missione in Cina - continua Palese - chiediamo alla vicepresidente della Giunta, Loredana Capone, di sospendere l'esecutivita' di questa delibera che, oltre ad avere la netta contrarieta' dei sindacati, da notizie di stampa, sembra anche avere aspetti di dubbia trasparenza. Si legge infatti che non ci sarebbero risorse sufficienti per retribuire i 2 dirigenti e, secondo i sindacati, non solo verrebbe bypassata la graduatoria del concorso pubblico di un anno e mezzo fa, ma i requisiti di questi nuovi concorsi sarebbero stati calibrati 'su misura' per qualcuno, di fatto impedendo la partecipazione di personale interno".
A incalzare la pesante denuncia del consigliere leccese c'è grossa parte del Popolo della Libertà. “Le sollecitazioni all’assessore regionale Sasso, espresse in sesta commissione dal Presidente Ognissanti e dal capogruppo Pdl Palese, relativamente ai corsi per operatori socio sanitari, sono ampiamente condivisibili”, dichiara il consigliere regionale Domi Lanzilotta.
“In Puglia infatti non ci sono corsi per operatori socio sanitari, per questo tanti giovani si recano fuori regione per raggiungere la specializzazione. Spesso- prosegue Lanzilotta- sono disposti anche a pagare somme ingenti per un corso che non sempre ha valenza reale per raggiungere poi il mercato del lavoro. In Puglia si registra un altro problema: ci sono corsi promossi da altre regioni e tenuti sul territorio pugliese con un impegno economico non indifferente per quanti lo frequentano e senza alcuna possibilità di sbocchi professionali”.
“Per queste ragioni l’assessore al ramo, Alba Sasso, dovrebbe intervenire immediatamente per la risoluzione della problematica tornando a programmare per la Puglia i corsi per operatori socio sanitari e quelli di aggiornamento per quanti già operano nel settore. Nella programmazione, l’assessore Sasso, per evitare di illudere i giovani che investono risorse e impegno, dovrebbe prevedere che il numero di quanti potranno accedervi non sia eccessivamente elevato rispetto le reali esigenze del settore”, conclude Lanzilotta.
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