ROMA. (GUARDA IL VIDEO) Silvio Berlusconi si presenta oggi quasi a mani vuote al vertice del G20 a Cannes al quale partecipa con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Nel Consiglio dei ministri di ieri sera il premier ha avuto via libera solo sul maxiemendamento alla legge di stabilita' in discussione al Senato. Ha dovuto invece rinunciare al decreto anticrisi sia per le perplessita' del presidente Giorgio Napolitano, sia per il parere negativo di Tremonti. Smentite anche le voci sul varo di una patrimoniale e di un prelievo forzoso sui conti correnti.
Il capo dello Stato, che aveva chiesto misure rapide ed efficaci oltre al coinvolgimento dell'opposizione nella definizione delle misure anticrisi, aveva manifestato preoccupazione per le ripercussioni politiche negative che il varo di un provvedimento d'urgenza messo a punto in modo unilaterale dal governo avrebbe avuto sugli sforzi del Quirinale per ottenere un largo consenso sulle misure necessarie ad affrontare le difficolta' economiche.
Napolitano aveva infatti condotto nell'intera giornata di ieri consultazioni con le forze di opposizione per ottenere il consenso o l'astensione nei confronti delle decisioni che il governo si apprestava a prendere. Tremonti aveva indicato di privilegiare lo strumento del maxiemendamento fin dal vertice di maggioranza di martedi' scorso. Ieri il ministro dell'Economia ha avuto un lungo colloquio con il presidente della Repubblica manifestando accordo con il presidente della Repubblica. L'esito del Consiglio dei ministri e' una sconfitta per Berlusconi che aveva confermato nella riunione dell'ufficio di presidenza del Pdl la sua decisione a favore di un decreto contenente le misure anticrisi piu' importanti in vista del G20 di oggi e domani a Cannes. E' stato per primo Gianni Alemanno, sindaco di Roma, all'uscita dalla riunione del Pdl, a confermare la contrarieta' del Quirinale all'eventuale decreto.
Secondo alcune indiscrezioni, nella riunione del Consiglio dei ministri ci sarebbe registrato un ennesimo diverbio tra Berlusconi e Tremonti. A favore del premier si sarebbe schierato nel Cdm il ministro Renato Brunetta, mentre nell'ufficio di presidenza del Pdl il discorso piu' favorevole a Berlusconi sarebbe stato pronunciato da Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pd alla Camera. Il ministro Roberto Calderoli ha espresso il disappunto della Lega per il mancato via libera al decreto.
Oggi il presidente Napolitano incontra Angelino Alfano, segretario del Pdl, e Umberto Bossi, leader della Lega. I due esponenti della maggioranza sono intenzionati a confermare di essere disponibili al confronto con l'opposizione ma di non ritenere che ci siano le condizioni per un governo alternativo a quello presieduto da Berlusconi, anche se quest'ultimo esce ulteriormente indebolito dall'esito del Consiglio dei ministri di ieri sera.
A indebolire la maggioranza ci pensa anche l'iniziativa di una lettera dei frondisti del Pdl che chiederebbe a Berlusconi di fare un passo indietro per favorire l'allargamento della maggioranza. Se ne era parlato nei giorni scorsi individuando come possibili promotori della missiva il senatore Beppe Pisanu e l'onorevole Claudio Scajola. Potrebbero essere una dozzina i parlamentari del Pdl aderenti alla lettera. Tra questi, Roberto Antonione, Isabella Bertolini, Giustina Destro, Fabio Gava, Giancarlo Pittelli e Giorgio Stracquadanio ''La notte dei traditori'' titola oggi a tutta pagina ''il Giornale'' che conferma cosi' l'indiscrezione circolata ieri sera.
Il capo dello Stato, che aveva chiesto misure rapide ed efficaci oltre al coinvolgimento dell'opposizione nella definizione delle misure anticrisi, aveva manifestato preoccupazione per le ripercussioni politiche negative che il varo di un provvedimento d'urgenza messo a punto in modo unilaterale dal governo avrebbe avuto sugli sforzi del Quirinale per ottenere un largo consenso sulle misure necessarie ad affrontare le difficolta' economiche.
Napolitano aveva infatti condotto nell'intera giornata di ieri consultazioni con le forze di opposizione per ottenere il consenso o l'astensione nei confronti delle decisioni che il governo si apprestava a prendere. Tremonti aveva indicato di privilegiare lo strumento del maxiemendamento fin dal vertice di maggioranza di martedi' scorso. Ieri il ministro dell'Economia ha avuto un lungo colloquio con il presidente della Repubblica manifestando accordo con il presidente della Repubblica. L'esito del Consiglio dei ministri e' una sconfitta per Berlusconi che aveva confermato nella riunione dell'ufficio di presidenza del Pdl la sua decisione a favore di un decreto contenente le misure anticrisi piu' importanti in vista del G20 di oggi e domani a Cannes. E' stato per primo Gianni Alemanno, sindaco di Roma, all'uscita dalla riunione del Pdl, a confermare la contrarieta' del Quirinale all'eventuale decreto.
Secondo alcune indiscrezioni, nella riunione del Consiglio dei ministri ci sarebbe registrato un ennesimo diverbio tra Berlusconi e Tremonti. A favore del premier si sarebbe schierato nel Cdm il ministro Renato Brunetta, mentre nell'ufficio di presidenza del Pdl il discorso piu' favorevole a Berlusconi sarebbe stato pronunciato da Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pd alla Camera. Il ministro Roberto Calderoli ha espresso il disappunto della Lega per il mancato via libera al decreto.
Oggi il presidente Napolitano incontra Angelino Alfano, segretario del Pdl, e Umberto Bossi, leader della Lega. I due esponenti della maggioranza sono intenzionati a confermare di essere disponibili al confronto con l'opposizione ma di non ritenere che ci siano le condizioni per un governo alternativo a quello presieduto da Berlusconi, anche se quest'ultimo esce ulteriormente indebolito dall'esito del Consiglio dei ministri di ieri sera.
A indebolire la maggioranza ci pensa anche l'iniziativa di una lettera dei frondisti del Pdl che chiederebbe a Berlusconi di fare un passo indietro per favorire l'allargamento della maggioranza. Se ne era parlato nei giorni scorsi individuando come possibili promotori della missiva il senatore Beppe Pisanu e l'onorevole Claudio Scajola. Potrebbero essere una dozzina i parlamentari del Pdl aderenti alla lettera. Tra questi, Roberto Antonione, Isabella Bertolini, Giustina Destro, Fabio Gava, Giancarlo Pittelli e Giorgio Stracquadanio ''La notte dei traditori'' titola oggi a tutta pagina ''il Giornale'' che conferma cosi' l'indiscrezione circolata ieri sera.
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