Escort: ricorso difesa Lavitola contro ordinanza custodia cautelare

Nel ricorso depositato gli avvocati del giornalista sostengono che sarebbe stato impossibile per Lavitola indurre Tarantini a mentire perche' all'epoca dei fatti, tra la fine del 2009 e la meta' del 2010, i due non si conoscevano nemmeno. Quindi, Lavitola non avrebbe potuto convincere l'imprenditore barese a raccontare il falso ai magistrati baresi.
Inoltre, sempre secondo la difesa, il reato di induzione alla falsa testimonianza si concretizzerebbe solamente quando il testimone-indagato non rivela all'autorita' giudiziaria aspetti penalmente rilevanti, mentre nel caso dell'inchiesta-escort, Tarantini avrebbe mentito per coprire il premier su questioni giuridicamente irrilevanti, considerando che comunque il presidente del Consiglio non sarebbe stato imputabile.