BARI. Approvato oggi in Consiglio regionale, con 30 voti favorevoli e l’astensione del Pdl, il disegno di legge di modifica alla legge regionale n.15 del 7 agosto 2002 in materia di accreditamento degli organismi formativi.
La norma prevede tra l’altro, l’apertura agli enti pubblici e privati con finalità di lucro dell’accreditamento dei servizi al lavoro e l’applicazione del contratto collettivo della formazione professionale oltre che ai lavoratori che operano nella formazione professionale convenzionata, anche ai collaboratori autonomi e occasionali di cui spesso si avvalgono gli enti.
Un adeguamento dettato - per quanto riguarda il requisito dell’assenza di scopo di lucro degli organismi ammessi al finanziamento - dalla necessità di eliminare un vincolo ritenuto lesivo della libera concorrenza dalla Commissione europea e scongiurare la sospensione dei finanziamenti derivanti dal Fondo sociale europeo.
“Un via libera incondizionato” al nuovo sistema di accreditamento è stato accordato da Pd, con l’intervento del capogruppo Antonio Decaro, e dal capogruppo de La Puglia per Vendola Angelo Disabato; più cauto invece il consigliere dell’Italia dei valori Aurelio Gianfreda, che ha giudicato le modifiche “obbligatorie ma non risolutive”. Un apertura di credito all’impegno dell’assessorato è venuto anche dal capogruppo Udc Salvatore Negro, mentre Donato Pellegrino del gruppo Misto ha posto come condizione necessaria al risanamento del sistema “la salvaguardia dei diritti dei lavoratori”. Pur apprezzando la disponibilità dell’assessore alla richiesta di insediare un tavolo “che faccia il punto sulla domanda e sull’offerta del settore”, il capogruppo Pdl Rocco Palese ha definito l’astensione dal voto “una posizione di critica attesa su singoli provvedimenti” motivata dalla necessità di “un’analisi serena e seria e di una reale inversione di tendenza sulla Formazione Professionale, che risolva problemi vecchi e nuovi avvicinandola alla domanda del sistema lavoro”.
Le dichiarazioni di voto sono state anticipate dagli interventi del presidente della VI commissione Lavoro e Formazione professionale Francesco Ognissanti, del consigliere Pdl Giandiego Gatta, del consigliere del gruppo Misto, Francesco Pastore e del capogruppo de La Puglia prima di tutto, Francesco Damone.
Al termine del dibattito la parola è passata all’assessore Alba Sasso, che ha ribadito la necessità di “avviare misure che puntino a realizzare un sistema di qualità, e l’impegno a salvaguardare i dipendenti degli enti storici con la ricollocazione del personale, gli incentivi al pensionamento, il riconoscimento agli enti degli oneri sostenuti per le ristrutturazioni. Soluzioni legislative che non possono essere una sanatoria del passato, ma che rappresentano passi significativi verso la ristrutturazione del sistema”.
La norma prevede tra l’altro, l’apertura agli enti pubblici e privati con finalità di lucro dell’accreditamento dei servizi al lavoro e l’applicazione del contratto collettivo della formazione professionale oltre che ai lavoratori che operano nella formazione professionale convenzionata, anche ai collaboratori autonomi e occasionali di cui spesso si avvalgono gli enti.
Un adeguamento dettato - per quanto riguarda il requisito dell’assenza di scopo di lucro degli organismi ammessi al finanziamento - dalla necessità di eliminare un vincolo ritenuto lesivo della libera concorrenza dalla Commissione europea e scongiurare la sospensione dei finanziamenti derivanti dal Fondo sociale europeo.
“Un via libera incondizionato” al nuovo sistema di accreditamento è stato accordato da Pd, con l’intervento del capogruppo Antonio Decaro, e dal capogruppo de La Puglia per Vendola Angelo Disabato; più cauto invece il consigliere dell’Italia dei valori Aurelio Gianfreda, che ha giudicato le modifiche “obbligatorie ma non risolutive”. Un apertura di credito all’impegno dell’assessorato è venuto anche dal capogruppo Udc Salvatore Negro, mentre Donato Pellegrino del gruppo Misto ha posto come condizione necessaria al risanamento del sistema “la salvaguardia dei diritti dei lavoratori”. Pur apprezzando la disponibilità dell’assessore alla richiesta di insediare un tavolo “che faccia il punto sulla domanda e sull’offerta del settore”, il capogruppo Pdl Rocco Palese ha definito l’astensione dal voto “una posizione di critica attesa su singoli provvedimenti” motivata dalla necessità di “un’analisi serena e seria e di una reale inversione di tendenza sulla Formazione Professionale, che risolva problemi vecchi e nuovi avvicinandola alla domanda del sistema lavoro”.
Le dichiarazioni di voto sono state anticipate dagli interventi del presidente della VI commissione Lavoro e Formazione professionale Francesco Ognissanti, del consigliere Pdl Giandiego Gatta, del consigliere del gruppo Misto, Francesco Pastore e del capogruppo de La Puglia prima di tutto, Francesco Damone.
Al termine del dibattito la parola è passata all’assessore Alba Sasso, che ha ribadito la necessità di “avviare misure che puntino a realizzare un sistema di qualità, e l’impegno a salvaguardare i dipendenti degli enti storici con la ricollocazione del personale, gli incentivi al pensionamento, il riconoscimento agli enti degli oneri sostenuti per le ristrutturazioni. Soluzioni legislative che non possono essere una sanatoria del passato, ma che rappresentano passi significativi verso la ristrutturazione del sistema”.