di Nicola Zuccaro. In attesa del voto di fiducia il Governo n.63 della storia repubblicana, inedito perchè completamente composto da tecnici, racchiude una prima novità.
A rappresentarla è l'avv.ssa Paola Severino. A lei l'onore e l'onere di essere il primo ministro donna della Giustizia. A completare la triplice presenza femminile ci
sono Elsa Fornaro (Lavoro e Pari Opportunità) e Anna Maria Cancellieri (Interni). Tre donne chiamate a tre dicasteri da sempre delicati per la vita del nostro paese e
ancor di più in questo difficile periodo. Riusciranno in virtù delle loro precedenti esperienze professionali ad essere all'altezza del rispettivo incarico ministeriale?
In attesa della fatidica prova dei e coi fatti l'identica domanda vien posta anche per la restante componente del Governo Monti. Maggioritaria per la presenza maschile ed in gran parte di derivazione universitaria e manageriale riuscirà a tener testa a quel Paese reale che attende delle soluzioni in settori quali Pubblica Istruzione, Università, per poi passare dallo Sviluppo Economico, alle Infrastrutture e Trasporti...? I campanelli parlamentari di queste ultime ore sorti come funghi per reclamare la nascita di un esecutivo tecnico che di partitico, più che di politico, non ha nulla è il primo segnale che per i professori, manager, ambasciatori e ammiragli la strada da percorrere in quella che sarà la propria esperienza governativa si prospetta già in salita.
A rappresentarla è l'avv.ssa Paola Severino. A lei l'onore e l'onere di essere il primo ministro donna della Giustizia. A completare la triplice presenza femminile ci
sono Elsa Fornaro (Lavoro e Pari Opportunità) e Anna Maria Cancellieri (Interni). Tre donne chiamate a tre dicasteri da sempre delicati per la vita del nostro paese e
ancor di più in questo difficile periodo. Riusciranno in virtù delle loro precedenti esperienze professionali ad essere all'altezza del rispettivo incarico ministeriale?
In attesa della fatidica prova dei e coi fatti l'identica domanda vien posta anche per la restante componente del Governo Monti. Maggioritaria per la presenza maschile ed in gran parte di derivazione universitaria e manageriale riuscirà a tener testa a quel Paese reale che attende delle soluzioni in settori quali Pubblica Istruzione, Università, per poi passare dallo Sviluppo Economico, alle Infrastrutture e Trasporti...? I campanelli parlamentari di queste ultime ore sorti come funghi per reclamare la nascita di un esecutivo tecnico che di partitico, più che di politico, non ha nulla è il primo segnale che per i professori, manager, ambasciatori e ammiragli la strada da percorrere in quella che sarà la propria esperienza governativa si prospetta già in salita.