Governo: stato maggiore della Lega da Bossi

ROMA. Anche il ministro Roberto Calderoli e' arrivato a villa San Martino per incontrare il premier, Silvio Berlusconi. Il ministro leghista prima di venire ad Arcore e' stato presso la sede del Carroccio di via Bellerio con lo stato maggiore della Lega e lo stesso Umberto Bossi. L'ultimo ad arrivare era stato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, di nuovo alla sede del partito dopo essere stato assente agli ultimi consueti appuntamenti del lunedi'. Prima di lui, erano arrivati il viceministro alle Infrastrutture, Roberto Castelli, e il capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni.
"Andiamo avanti. Le crisi non si fanno sui giornali, ma si fanno in Parlamento, se ci sono i numeri. Ogni trenta minuti cambiano le notizie, Berlusconi si dimette o no, e tutte le volte siamo costretti a rispondere" ha detto il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli. "Se qualcuno, come ha detto il premier, ha cambiato idea - ha aggiunto Matteoli - lo deve fare in Parlamento, dove noi domani andremo in maniera serena per chiedere il voto sul provvedimento".
Il Pd e' pronto per ogni evenienza, dalle elezioni anticipate a un governo di larghe intese, ma l'ipotesi di un esecutivo di centrodestra 'allargato' sarebbe privo di possibilita'. "Il Pd - dice Massimo D'Alema - e' pronto per tutto quello che si deve fare, se sara' possibile costituire un governo di larghe intese o unita' nazionale per salvare il Paese, abbiamo dichiarato che siamo disponibili a sostenerlo, se invece non sara' possibile ci saranno le elezioni e le affronteremo".
Insomma si' a un governo di larghe intese, ma rimane il no a un esecutivo guidato da Schifani o Gianni Letta: "Se si deve costituire un governo - sottolinea il presidente del Copasir - per noi l'unico che ha un senso non e' un esecutivo di centrodestra allargato ma e' un governo aperto a tutte le forze politiche di buona volonta' e questo richiede una guida super partes. Se invece si vuole dare vita a un nuovo governo di centrodestra questo e' un altro problema che non ci riguarda, ma mi sembra che questa ipotesi sia stata bocciata ieri dal presidente Casini che era l'interlocutore a cui ci si rivolgeva, mi sembra che questa ipotesi sia priva di possibilita'". Sui nomi in grado di guidare un esecutivo di larghe intese, pero', D'Alema non si sbilancia: "Non faccio nomi perche' e' un esercizio dannoso".

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