ROMA. (GUARDA IL TG) Dalla ''super-Imu' sugli immobili all'aumento dell'Iva, da una tracciabilita' quasi totale dei pagamenti in contanti alla ''stretta'' sulle pensioni di anzianita'. ''Stretta'' con cui aprono oggi quasi tutti i quotidiani italiani, che riferiscono della possibilita' di innalzare da 40 a 41/43 anni gli anni di contribuzione, oltre al possibile blocco degli adeguamenti economici legati al tasso d'inflazione.
Ipotesi, in attesa del Consiglio dei ministri di lunedi' prossimo, il tanto atteso 5 dicembre, quando Mario Monti dovra' necessariamente mostrare le sue carte e dipingere un quadro di cui e' nota per ora solo la cornice. Un'attesa che non sembrano gradire i mercati, da cui non giungono segnali di un chiaro cambio di rotta, con lo spread - termine divenuto ormai di dominio pubblico - che rimane ampiamente sopra il livello di allarme, rendendo sempre meno appetibili i nostri titoli di Stato.
L'effetto annuncio di una nuova manovra correttiva (si parla di 11 miliardi solo per il 2012, per arrivare forse a 20-25 miliardi complessivi da qui al 2013), funzionale al raggiungimento del pareggio di bilancio tra due anni, convince invece l'Unione europea. Quantomeno rassicura l'Eurogruppo, che ieri sera, per voce del suo presidente, Jean Claude Juncker, ha ribadito la fiducia nell'azione di Monti, nella convinzione che sara' in grado di rispettare gli impegni presi. Sulla stessa lunghezza il commissario Ue Olli Rehn, per cui il presidente del Consiglio e' impegnato nel colmare il divario dovuto ad una crescita inferiore alle previsioni.
Da Bruxelles a Roma, dove, appena chiusa la partita del toto-sottosegretari, si rincorrono nei corridoi del Palazzo ipotesi e anticipazioni sui prossimi provvedimenti. Per adesso, stando a quanto dichiarato, neppure i leader dei partiti che appoggiano il governo ne sono a conoscenza nei dettagli. Lo ammette ad esempio Angelino Alfano, segretario del Pdl, che ribadisce pero' che nei prossimi giorni, prima di portare il primo pacchetto di interventi in Cdm, il premier li contattera'.
''L'idea di consultarci prima e' l'unico metodo che puo' tenere insieme questo governo'', aggiunge l'ex Guardasigilli, convinto che ''Monti proporra' un mix di misure, alcune non ci faranno gioire e altre ci daranno soddisfazione. E cosi', di converso, accadra' alla sinistra''. La scelta di sostenerlo e' stato quindi un atto di ''coraggio di Pd e Pdl'', una sorta di ''punto di principio'' legato alla ''emergenza economico-finanziaria che sta sopra la maggioranza, sopra l'opposizione e sopra il governo, perche' coincide con il bene degli italiani''.
A fissare pero' alcuni paletti e' Silvio Berlusconi: ''Nelle conversazioni con il professor Monti siamo stati molto chiari. Non daremmo il voto in Parlamento a una patrimoniale e al cambio della legge elettorale''. Per l'ex premier, ''la patrimoniale e' contraria al nostro programma e farebbe diminuire il valore degli immobili del 12-15%.
Porterebbe a un abbattimento della ricchezza nazionale visto che gli italiani sono proprietari di case, e si impoverirebbe l'Italia''.
Secondo Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea del Pd, ospite ieri sera di ''Ballaro'' insieme ad Alfano, si deve puntare su ''rigore, crescita, equita''', perche' ''nessuna scelta puo' separare queste tre parole, altrimenti il Paese non reggerebbe''. Da Monti, aggiunge il vicepresidente della Camera, ''mi aspetto che usi la sua credibilita' in Europa affinche' l'Italia torni a fare la sua parte. La carta piu' forte che Monti ha in mano e' questa sua capacita' di riportare l'Italia a essere protagonista in Europa''.
Ipotesi, in attesa del Consiglio dei ministri di lunedi' prossimo, il tanto atteso 5 dicembre, quando Mario Monti dovra' necessariamente mostrare le sue carte e dipingere un quadro di cui e' nota per ora solo la cornice. Un'attesa che non sembrano gradire i mercati, da cui non giungono segnali di un chiaro cambio di rotta, con lo spread - termine divenuto ormai di dominio pubblico - che rimane ampiamente sopra il livello di allarme, rendendo sempre meno appetibili i nostri titoli di Stato.
L'effetto annuncio di una nuova manovra correttiva (si parla di 11 miliardi solo per il 2012, per arrivare forse a 20-25 miliardi complessivi da qui al 2013), funzionale al raggiungimento del pareggio di bilancio tra due anni, convince invece l'Unione europea. Quantomeno rassicura l'Eurogruppo, che ieri sera, per voce del suo presidente, Jean Claude Juncker, ha ribadito la fiducia nell'azione di Monti, nella convinzione che sara' in grado di rispettare gli impegni presi. Sulla stessa lunghezza il commissario Ue Olli Rehn, per cui il presidente del Consiglio e' impegnato nel colmare il divario dovuto ad una crescita inferiore alle previsioni.
Da Bruxelles a Roma, dove, appena chiusa la partita del toto-sottosegretari, si rincorrono nei corridoi del Palazzo ipotesi e anticipazioni sui prossimi provvedimenti. Per adesso, stando a quanto dichiarato, neppure i leader dei partiti che appoggiano il governo ne sono a conoscenza nei dettagli. Lo ammette ad esempio Angelino Alfano, segretario del Pdl, che ribadisce pero' che nei prossimi giorni, prima di portare il primo pacchetto di interventi in Cdm, il premier li contattera'.
''L'idea di consultarci prima e' l'unico metodo che puo' tenere insieme questo governo'', aggiunge l'ex Guardasigilli, convinto che ''Monti proporra' un mix di misure, alcune non ci faranno gioire e altre ci daranno soddisfazione. E cosi', di converso, accadra' alla sinistra''. La scelta di sostenerlo e' stato quindi un atto di ''coraggio di Pd e Pdl'', una sorta di ''punto di principio'' legato alla ''emergenza economico-finanziaria che sta sopra la maggioranza, sopra l'opposizione e sopra il governo, perche' coincide con il bene degli italiani''.
A fissare pero' alcuni paletti e' Silvio Berlusconi: ''Nelle conversazioni con il professor Monti siamo stati molto chiari. Non daremmo il voto in Parlamento a una patrimoniale e al cambio della legge elettorale''. Per l'ex premier, ''la patrimoniale e' contraria al nostro programma e farebbe diminuire il valore degli immobili del 12-15%.
Porterebbe a un abbattimento della ricchezza nazionale visto che gli italiani sono proprietari di case, e si impoverirebbe l'Italia''.
Secondo Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea del Pd, ospite ieri sera di ''Ballaro'' insieme ad Alfano, si deve puntare su ''rigore, crescita, equita''', perche' ''nessuna scelta puo' separare queste tre parole, altrimenti il Paese non reggerebbe''. Da Monti, aggiunge il vicepresidente della Camera, ''mi aspetto che usi la sua credibilita' in Europa affinche' l'Italia torni a fare la sua parte. La carta piu' forte che Monti ha in mano e' questa sua capacita' di riportare l'Italia a essere protagonista in Europa''.