di Redazione. In occasione dell’Anno Internazionale della Chimica proclamato dall’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per la Scienza e la Cultura, e in prossimità della ricorrenza dei cinquant’anni dall’avvio del petrolchimico, Confindustria Brindisi ha organizzato per il 16 novembre un grande incontro per promuovere una nuova stagione di dialogo fra la città e il suo maggiore insediamento industriale. Incontro che le recenti vicende che hanno visto quest’ultimo protagonista delle cronache hanno reso ancora più urgente e importante. Anche se più di un brindisino lo chiama ancora “la Montecatini”, e molti lo considerano un insediamento sopravvissuto a una stagione industriale finita da tempo, il petrolchimico è oggi in realtà un sito produttivo all’avanguardia tecnologica globale, e un pezzo cruciale della struttura economica e quindi del futuro della provincia di Brindisi. Che ruolo ha la chimica nell’economia globale, nazionale e locale? Come si produce oggi nel petrolchimico? Qual è il suo impatto economico sul territorio? Quale ruolo può giocare l’industria ad alta tecnologia nel futuro di Brindisi? Quali politiche possono assicurare alla città un futuro sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale? A queste domande cercheranno di rispondere gli interventi di Giuseppe Marinò, presidente Confindustria Brindisi, Luigi Mansi, Vice Presidente Federchimica, Giovanni Saporito, direttore industriale Polimeri Europa, Massimo Covezzi, senior vice president ricerca e sviluppo LyondellBasell, Federico Pirro, docente all’Università di Bari, Giuseppe Vasapollo, docente all’Università del Salento. Ai lavori parteciperanno anche Bruno Pezzuto, commissario prefettizio Comune di Brindisi, Massimo Ferrarese, presidente Provincia di Brindisi e Loredana Capone, vice presidente Regione Puglia.