Il Pdl a Monti: solo sottosegretari tecnici

ROMA. Giornata "intensa e impegnativa", ma piu' da ministro dell'Economia che da premier, per il presidente del Consiglio Mario Monti. Il professore, al suo primo giorno effettivo di lavoro dopo aver incassato ieri la fiducia dellla Camera, ha lasciato di buon mattino il centralissimo albergo della Capitale dove alloggia dagli esordi della sua esperienza romana, prima da senatore a vita e poi da presidente del Consiglio incaricato, e si e' diretto a palazzo Chigi, dove pero' si e' fermato pochissimo.
Monti infatti ha passato la gran parte del pomeriggio con i tecnici del Tesoro, a via XX Settembre, per prendere visione delle carte che a partire dalla settimana prossima saranno sul tavolo del Governo. Non e' escluso che Monti abbia avuto contatti telefonici con Corrado Passera, l'altro ministro economico di peso del nuovo esecutivo. La lunga riunione del nuovo capo del governo al Tesoro e' servita anche per fare un giro d'orizzonte sul 'dossier Italia' in vista degli appuntamenti internazionali che Monti affrontera' in settimana. Il premier sara' martedi' a Bruxelles a pranzo con il presidente della Commissione Ue, Jose' Barroso e vedra' poi il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy. Giovedi' a Strasburgo sara' invece il giorno del summita a tre con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy.
Ma se la partita economica e' in fase di studio in attesa che vengano a delinearsi i primi provvedimenti (al Cdm di lunedi' e' all'ordine del giorno solo il decreto legislativo su Roma Capitale) resta ancora aperta quella politica. Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha avvertito Monti che il partito di Silvio Berlusconi sara' "leale, ma non subalterno" all'esecutivo. E pertanto, "se ci saranno deviazioni e forzature non avremo esitazione a negare il nostro sostegno.
Saremo leali - chiosa Alfano - con chi sara' leale con noi". Il nodo da sciogliere in settimana, ma dopo gli impegni internazionali del premier, sara' quello della nomina dei vice-ministri e dei sottosegretari.
In queste ore non risultano contatti ad alto livello tra il premier e i leader dei partiti che sosterranno la maggioranza. Il Pdl preme pubblicamente per una soluzione tecnica, stoppa le indiscrezioni che sono trapelate in queste ore e chiede, con Maurizio Gasparri, che "se deve essere fase di tecnica e di tregua, lo sia fino in fondo". Secondo fonti parlamentari di via dell'Umilta' pero' il timore che si possa dar vita ad un governo senza nessun politico esiste. Anche, spiegano le stesse fonti, per una semplice questione di gestione della 'macchina' parlamentare.

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