BARI. “Un messaggio globale di tranquillità”: è quello che il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna ha portato all’assemblea dei dipendenti regionali a rischio retrocessione, sintetizzando i risultati dell’incontro Regione-Parlamentari-Sindacati promosso dallo stesso presidente.
Intanto, i dipendenti non subiranno alcuna penalizzazione. “Si va verso una norma statale di salvaguardia della funzionalità amministrativa e organizzativa della Regione e di tutela della stabilità dei lavoratori’. Deputati e senatori dei due schieramenti si sono impegnati a verificare il percorso legislativo migliore nel quale inserirla”.
Introna ha sottolineato il ruolo “positivo e costruttivo” di Cgil-Cisl-Uil regionali e della funzione pubblica”
La volontà di collaborazione è stata ribadita in ogni intervento dei parlamentari e confermata anche da quelli non presenti hanno fatto pervenire messaggi di adesione.
UN TAVOLO TECNICO COMPOSTO DA TUTTI GLI SCHIERAMENTI POLITICI - Un Tavolo tecnico snello composto da parlamentari pugliesi di tutti gli schieramenti che individuerà in breve tempo il veicolo normativo cui “agganciarsi” per inserire l’articolo di legge finalizzato a salvaguardare la funzionalità della Regione Puglia a forte rischio a seguito della possibile retrocessione di 561 dipendenti, cui nel frattempo continuano comunque ad essere garantiti i livelli retributivi acquisiti.
Sono queste le due decisioni maturate a seguito dell’incontro svoltosi questa mattina in Consiglio regionale, dei presidenti della Giunta e del Consiglio regionale Nichi Vendola e Onofrio Introna e dei capigruppo, con i parlamentari pugliesi e i rappresentanti sindacali CGIL-CISL-UIL, per fare il punto della situazione in merito alla vicenda dei 561 dipendenti regionali a rischio di retrocessione, a seguito dell’applicazione della disposizione della legge di stabilizzazione (n. 111/2011) che all’art. 16 impone l’applicazione di tutte le sentenze della Corte Costituzionale. Nel caso in questione la sentenza della consulta ha contestato la mancata riserva all’esterno del 50% dei posti disponibili nel concorso svolto nel 1998 per accedere al livello superiore da parte degli interessati.
Si tratta di una situazione che – ha detto Vendola – non solo è fortemente lesiva dei diritti soggettivi dei lavoratori (molti apicali) a distanza di più di 10 anni dal concorso effettuato, ma che metta a forte rischio la stessa funzionalità della macchina amministrativa regionale, con il rischio reale di una paralisi completa dell’attività (ad esempio, i mandati di pagamento). Le controdeduzioni presentate dagli interessati rispetto alla prima comunicazione ufficiale ricevuta dall’amministrazione in merito, oltre che le sentenze della magistratura dal lavoro che cominciano ad essere emanate, rendono necessario – ha aggiunto Vendola – un lavoro di approfondimento da parte della Struttura tecnica della Regione. Ragion per cui il procedimento amministrativo nei confronti delle 561 unità interessate resta bloccato, salvaguardando i livelli retributivi acquisiti dagli stessi.
Domani il Consiglio regionale darà mandato al Presidente Vendola di incontrare a breve il Presidente del Consiglio Monti o un suo delegato per esaminare preventivamente la questione al fine di concordare le linee per un percorso legislativo rapido e in grado di sbloccare la situazione. Infine - ha aggiunto Vendola - anche il sindacato ha attivato in merito i riferimenti nazionali di competenza. Il presidente della giunta ha evidenziato il percorso di collaborazione intrapreso con i parlamentari di tutti gli schieramenti, oltre tra maggioranza e opposizione in Consiglio regionale e con i sindacati. “Operiamo tutti insieme – ha concluso – per raggiungere l’obiettivo”.
Il presidente Introna ha tenuto a dare un messaggio di tranquillità sia ai lavoratori interessati che agli stessi pugliesi, che hanno diritto ad avere una macchina amministrativa della Regione in grado di dare loro le risposte che essi attendono.
PALESE: UN INCONTRO POSITIVO - “La Regione si è impegnata a sospendere la conclusione delle procedure amministrative di retrocessione, anche approvando, se serve, una norma regionale su cui tutti noi consiglieri di maggioranza e opposizione abbiamo garantito appoggio.
Tutti i parlamentari intervenuti, al netto delle appartenenze politiche, si sono impegnati ad elaborare, d’accordo con la Regione, il testo di una norma nazionale a salvaguardia della funzionalità organizzativa e amministrativa della Regione, atteso anche che tale norma non necessita di copertura finanziaria perché trattasi di spesa consolidata.
Domani in Consiglio regionale, approveremo tutti un ordine del giorno con cui diamo mandato al presidente Vendola di chiedere un incontro con il Presidente del Consiglio, Monti, o con un suo delegato, da svolgersi insieme con delegazione parlamentari per illustrare la situazione e chiedere appoggio alla norma nazionale in via di definizione.
Credo che la giornata di oggi segni risultati importanti e un grande passo avanti nella vicenda della retrocessione degli oltre 600 dipendenti regionali”. Lo sostiene in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese.
DECARO: SULLA STRADA GIUSTA PER TUTELARE I LORO DIRITTI - “Un incontro che ha incanalato nella strada giusta la soluzione del problema retrocessione per circa 600 dipendenti regionali ai quali dobbiamo garantire il rispetto di tutti i loro diritti”. Così il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro, commenta la riunione alla quale hanno partecipato, oggi a Bari, anche numerosi parlamentari.
“Tutti – sottolinea il consigliere Pd – hanno garantito il proprio impegno a sostenere quella che è cominciata come una battaglia dei consiglieri regionali ma che presto ha raccolto l’appoggio istituzionale del Parlamento”.
D'AMBROSIO LETTIERI: CONVERGENZA POLITICA DIVENTI BUONA PRASSI - "Una norma di salvaguardia delle funzioni organizzative ed amministrative della Regione Puglia che, con la retrocessione nei ruoli di ben 561 dipendenti, rischia la paralisi: e' questo l'obiettivo per il cui raggiungimento la politica ha oggi trovato una piena convergenza a livello parlamentare e regionale, al netto delle singole appartenenze, per dare una risposta concreta ai lavoratori, nell'interesse della comunità pugliese.
La stessa prassi, contraddistinta dal medesimo senso di responsabilità e di collaborazione istituzionale, deve servire ad individuare un percorso utile a trovare soluzioni credibili per altre due emergenze: quella relativa alle stabilizzazioni del personale sanitario, la cui carenza rischierebbe di far saltare i livelli essenziali di assistenza e quella dei collegamenti ferroviari, i cui tagli penalizzano fortemente la Puglia, spingendola in un intollerabile isolamento, a detrimento della auspicata e necessaria crescita economica ed occupazionale della regione".
Intanto, i dipendenti non subiranno alcuna penalizzazione. “Si va verso una norma statale di salvaguardia della funzionalità amministrativa e organizzativa della Regione e di tutela della stabilità dei lavoratori’. Deputati e senatori dei due schieramenti si sono impegnati a verificare il percorso legislativo migliore nel quale inserirla”.
Introna ha sottolineato il ruolo “positivo e costruttivo” di Cgil-Cisl-Uil regionali e della funzione pubblica”
La volontà di collaborazione è stata ribadita in ogni intervento dei parlamentari e confermata anche da quelli non presenti hanno fatto pervenire messaggi di adesione.
UN TAVOLO TECNICO COMPOSTO DA TUTTI GLI SCHIERAMENTI POLITICI - Un Tavolo tecnico snello composto da parlamentari pugliesi di tutti gli schieramenti che individuerà in breve tempo il veicolo normativo cui “agganciarsi” per inserire l’articolo di legge finalizzato a salvaguardare la funzionalità della Regione Puglia a forte rischio a seguito della possibile retrocessione di 561 dipendenti, cui nel frattempo continuano comunque ad essere garantiti i livelli retributivi acquisiti.
Sono queste le due decisioni maturate a seguito dell’incontro svoltosi questa mattina in Consiglio regionale, dei presidenti della Giunta e del Consiglio regionale Nichi Vendola e Onofrio Introna e dei capigruppo, con i parlamentari pugliesi e i rappresentanti sindacali CGIL-CISL-UIL, per fare il punto della situazione in merito alla vicenda dei 561 dipendenti regionali a rischio di retrocessione, a seguito dell’applicazione della disposizione della legge di stabilizzazione (n. 111/2011) che all’art. 16 impone l’applicazione di tutte le sentenze della Corte Costituzionale. Nel caso in questione la sentenza della consulta ha contestato la mancata riserva all’esterno del 50% dei posti disponibili nel concorso svolto nel 1998 per accedere al livello superiore da parte degli interessati.
Si tratta di una situazione che – ha detto Vendola – non solo è fortemente lesiva dei diritti soggettivi dei lavoratori (molti apicali) a distanza di più di 10 anni dal concorso effettuato, ma che metta a forte rischio la stessa funzionalità della macchina amministrativa regionale, con il rischio reale di una paralisi completa dell’attività (ad esempio, i mandati di pagamento). Le controdeduzioni presentate dagli interessati rispetto alla prima comunicazione ufficiale ricevuta dall’amministrazione in merito, oltre che le sentenze della magistratura dal lavoro che cominciano ad essere emanate, rendono necessario – ha aggiunto Vendola – un lavoro di approfondimento da parte della Struttura tecnica della Regione. Ragion per cui il procedimento amministrativo nei confronti delle 561 unità interessate resta bloccato, salvaguardando i livelli retributivi acquisiti dagli stessi.
Domani il Consiglio regionale darà mandato al Presidente Vendola di incontrare a breve il Presidente del Consiglio Monti o un suo delegato per esaminare preventivamente la questione al fine di concordare le linee per un percorso legislativo rapido e in grado di sbloccare la situazione. Infine - ha aggiunto Vendola - anche il sindacato ha attivato in merito i riferimenti nazionali di competenza. Il presidente della giunta ha evidenziato il percorso di collaborazione intrapreso con i parlamentari di tutti gli schieramenti, oltre tra maggioranza e opposizione in Consiglio regionale e con i sindacati. “Operiamo tutti insieme – ha concluso – per raggiungere l’obiettivo”.
Il presidente Introna ha tenuto a dare un messaggio di tranquillità sia ai lavoratori interessati che agli stessi pugliesi, che hanno diritto ad avere una macchina amministrativa della Regione in grado di dare loro le risposte che essi attendono.
PALESE: UN INCONTRO POSITIVO - “La Regione si è impegnata a sospendere la conclusione delle procedure amministrative di retrocessione, anche approvando, se serve, una norma regionale su cui tutti noi consiglieri di maggioranza e opposizione abbiamo garantito appoggio.
Tutti i parlamentari intervenuti, al netto delle appartenenze politiche, si sono impegnati ad elaborare, d’accordo con la Regione, il testo di una norma nazionale a salvaguardia della funzionalità organizzativa e amministrativa della Regione, atteso anche che tale norma non necessita di copertura finanziaria perché trattasi di spesa consolidata.
Domani in Consiglio regionale, approveremo tutti un ordine del giorno con cui diamo mandato al presidente Vendola di chiedere un incontro con il Presidente del Consiglio, Monti, o con un suo delegato, da svolgersi insieme con delegazione parlamentari per illustrare la situazione e chiedere appoggio alla norma nazionale in via di definizione.
Credo che la giornata di oggi segni risultati importanti e un grande passo avanti nella vicenda della retrocessione degli oltre 600 dipendenti regionali”. Lo sostiene in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese.
DECARO: SULLA STRADA GIUSTA PER TUTELARE I LORO DIRITTI - “Un incontro che ha incanalato nella strada giusta la soluzione del problema retrocessione per circa 600 dipendenti regionali ai quali dobbiamo garantire il rispetto di tutti i loro diritti”. Così il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro, commenta la riunione alla quale hanno partecipato, oggi a Bari, anche numerosi parlamentari.
“Tutti – sottolinea il consigliere Pd – hanno garantito il proprio impegno a sostenere quella che è cominciata come una battaglia dei consiglieri regionali ma che presto ha raccolto l’appoggio istituzionale del Parlamento”.
D'AMBROSIO LETTIERI: CONVERGENZA POLITICA DIVENTI BUONA PRASSI - "Una norma di salvaguardia delle funzioni organizzative ed amministrative della Regione Puglia che, con la retrocessione nei ruoli di ben 561 dipendenti, rischia la paralisi: e' questo l'obiettivo per il cui raggiungimento la politica ha oggi trovato una piena convergenza a livello parlamentare e regionale, al netto delle singole appartenenze, per dare una risposta concreta ai lavoratori, nell'interesse della comunità pugliese.
La stessa prassi, contraddistinta dal medesimo senso di responsabilità e di collaborazione istituzionale, deve servire ad individuare un percorso utile a trovare soluzioni credibili per altre due emergenze: quella relativa alle stabilizzazioni del personale sanitario, la cui carenza rischierebbe di far saltare i livelli essenziali di assistenza e quella dei collegamenti ferroviari, i cui tagli penalizzano fortemente la Puglia, spingendola in un intollerabile isolamento, a detrimento della auspicata e necessaria crescita economica ed occupazionale della regione".