"La fine dell'euro è la fine dell'Ue"


ROMA. “L’Europa sta vivendo i giorni più difficili dal dopoguerra”. Così il Presidente del Consiglio, Mario Monti, nelle sue comunicazioni in Aula al Senato. “Un fallimento non sarebbe solo deleterio per noi europei, ma farebbe venir meno la prospettiva di un mondo più equilibrato. Non illudiamoci che il progetto europeo possa sopravvivere se dovesse fallire l’unione monetaria. La fine dell’euro disgregherebbe il mercato unico e ci riporterebbe all’Europa anni '50. Solo se riusciremo ad evitare che qualcuno ci consideri l’anello debole dell’Europa potremo ricominciare a contribuire a pieno titolo alle riforme europee”.

A BRUXELLES PRIMO APPUNTAMENTO UFFICIALE PER SUPERMARIO - Per Monti, il primo appuntamento ufficiale a Bruxelles sara' la riunione dei ministri economici della zona euro (Eurogruppo) fissata per il 29 novembre, a cui seguira' il giorno dopo quella dell'Ecofin (l'incontro dei ministri economici dei 27 paesi dell'Unione europea). Il presidente del Consiglio, avendo anche l'interim all'Economia, assistera' cosi' alla presentazione da parte di Olli Rehn, commissario agli Affari economici, del rapporto sulla situazione italiana che sara' steso per l'occasione sulla base dei rilievi degli ispettori dell'Unione europea e della Banca centrale europea che in questi giorni sono a Roma.

La lista dei ministri e il varo del governo hanno avuto il plauso di Silvio Berlusconi, che dopo la cerimonia del passaggio di consegne a Palazzo Chigi con Monti, ha partecipato all'Ufficio di presidenza del Pdl. ''Si tratta di un governo di alto profilo tecnico, siamo in buone mani e ci sara' una leale collaborazione. Torno a fare l'imprenditore, ma di un partito politico. Ora dobbiamo riorganizzare tutto'', ha detto l'ex premier facendo appello all'unita' del Pdl e all'esigenza di riannodare il dialogo con la Lega.

Ignazio La Russa, ex ministro della Difesa, tra i piu' critici verso il via libera al governo Monti, non rinuncia pero' a mettere dei paletti: ''Noi voteremo la fiducia al governo Monti come ha deciso l'Ufficio di presidenza del Pdl.

E' un governo tecnico, di emergenza. Un momento dopo che la fase acuta di questa crisi sara' stata contrastata, spero che tutti saremo d'accordo che ritornino le regole democratiche e si vada immediatamente al voto''.

''Grande soddisfazione per la qualita' della squadra scelta da Monti. Ora ci sono i presupposti per ricominciare a ricostruire il paese'', e' il giudizio di Pier Luigi Bersani, segretario del Pd. Commenti molto positivi anche dal Terzo polo. Piu' cauto Antonio Di Pietro, Idv, che avverte: ''Daremo il nostro contributo con un voto di fiducia affinche' il governo Monti inizi il suo lavoro, poi valuteremo provvedimento per provvedimento. Non faremo parte di maggioranze politiche''.

La Lega conferma intanto la sua collocazione all'opposizione.

''Se il buongiorno si vede dal mattino, allora e' notte fonda e saro' felice di votare contro la fiducia'', dice l' ex ministro Roberto Calderoli che attacca frontalmente il nuovo Ministero della coesione sociale affidato a Fabrizio Barca, interpretato come uno stop sulla via del federalismo.

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