BARI. A relazione dell'assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio, oggi è stato approvato in giunta, a seguito di accordi già intercorsi con i responsabili degli uffici del Ministero di Giustizia D.A.P. - Bari (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), il documento informativo sulla convenzione che l'Amministrazione intende stipulare con il Tribunale Ordinario di Bari per l'applicazione, nell'ambito delle disposizioni sulla competenza Penale del Giudice di Pace, della pena del lavoro di pubblica utilità.
"Il documento approvato in giunta - ha dichiarato Abbaticchio - è propedeutico alla realizzazione dell'iniziativa che questa Amministrazione ha valutato positivamente, soprattutto al fine del reinserimento sociale dei soggetti sottoposti dal Giudice a misure prescrittive".
Il Giudice di Pace può applicare infatti, su richiesta dell'imputato e in applicazione dell'art. 52 del d.lgs 28 agosto 2000 (n.274), la pena del lavoro di pubblica utilità, che consiste nella prestazione di attività non retribuite, in favore della collettività, da svolgere presso gli uffici dello Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni e degli Enti e Organizzazioni di Assistenza sociale e di volontariato.
La prestazione di lavoro gratuita viene svolta a favore di persone disabili, malati, anziani, minori, immigrati, ex detenuti, o nel settore della protezione civile, nella tutela del patrimonio pubblico e ambientale, o in altre attività pertinenti alle specifiche professionalità del condannato o prioritariamente nel settore della sicurezza ed educazione stradale.
L'attività del lavoro di pubblica utilità, ai sensi del D.M. 26 marzo 2001, così come esposta, si realizza a seguito di stipula di convenzione tra il Ministero di Giustizia o, su delega di quest'ultimo, dal Presidente del Tribunale e dal legale rappresentante dell'Ente che dichiara al Ministero di Giustizia, attraverso l'atto della convenzione, la propria disponibilità ad accogliere i soggetti giudicati ai fini dell'applicazione delle norme citate.
"Il documento approvato in giunta - ha dichiarato Abbaticchio - è propedeutico alla realizzazione dell'iniziativa che questa Amministrazione ha valutato positivamente, soprattutto al fine del reinserimento sociale dei soggetti sottoposti dal Giudice a misure prescrittive".
Il Giudice di Pace può applicare infatti, su richiesta dell'imputato e in applicazione dell'art. 52 del d.lgs 28 agosto 2000 (n.274), la pena del lavoro di pubblica utilità, che consiste nella prestazione di attività non retribuite, in favore della collettività, da svolgere presso gli uffici dello Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni e degli Enti e Organizzazioni di Assistenza sociale e di volontariato.
La prestazione di lavoro gratuita viene svolta a favore di persone disabili, malati, anziani, minori, immigrati, ex detenuti, o nel settore della protezione civile, nella tutela del patrimonio pubblico e ambientale, o in altre attività pertinenti alle specifiche professionalità del condannato o prioritariamente nel settore della sicurezza ed educazione stradale.
L'attività del lavoro di pubblica utilità, ai sensi del D.M. 26 marzo 2001, così come esposta, si realizza a seguito di stipula di convenzione tra il Ministero di Giustizia o, su delega di quest'ultimo, dal Presidente del Tribunale e dal legale rappresentante dell'Ente che dichiara al Ministero di Giustizia, attraverso l'atto della convenzione, la propria disponibilità ad accogliere i soggetti giudicati ai fini dell'applicazione delle norme citate.
