GENOVA. Dopo il lutto per le sei vittime, Genova e la Liguria lottano ancora contro il maltempo. Frane, smottamenti e fango sono la cornice di una regione duramente colpita dalle piogge. Ma nelle ultime ore l'allerta si e' spostata anche sul Piemonte con la provincia di Alessandria completamente allagata.
I riflettori, pero', restano puntati su Genova dove il sindaco Marta Vincenzi e' stato duramente contestato dai suoi cittadini: ''Vergogna sindaco, dimissioni'', questa l'accoglienza ricevuta dalla Vincenzi in visita al quartiere di Marassi e Quezzi, una delle zone di Genova piu' colpite dall'alluvione.
E dopo le polemiche sull'apertura della scuole nel genovese arriva l'ordinanza del prefetto che ''dispone per lunedi' 7 novembre la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado di tutta la provincia di Genova'' comprese ''le scuole del territorio genovese'', giornata su cui cadra' il silenzio cittadino perche' proprio il sindaco Vincenzi ha annunciato il giorno di lutto.
Sulla tragedia continua a piovere, persistono, infatti, le precipitazioni nell'Alessandrino, sui bacini del Bormida e dell'Orba, sull'area dello Spezzino e sull'alto Magra.
Il Sistema di Protezione Civile e' attivato per fornire assistenza e supporto alla popolazione colpita e per presidiare il territorio. La perturbazione e' infatti destinata a protrarsi per 36-48 ore, insistendo ancora sulle zone gia' colpite.
Per monitorare le zone a rischio e fronteggiare la situazione emergenziale, oltre a Vigili del fuoco, Forze armate e Forze di polizia, e' al lavoro il Volontariato di Protezione Civile.
Operative le colonne mobili delle regioni Toscana, Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta e, a sostegno delle regioni colpite, attivate anche Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Provincia autonoma di Trento.
In Liguria, il coordinamento delle forze in campo e' assicurato dall'unita' di crisi attivata presso la Regione Liguria, dove opera anche un team del Dipartimento della protezione civile per garantire il necessario supporto e il raccordo con la struttura nazionale. Sono attivati in stretto raccordo con i sindaci i CCS - Centri di Coordinamento Soccorsi, nelle quattro province di Genova, La Spezia, Savona e Imperia. Presso i CCS di queste ultime due Province sono operativi team del Dipartimento. In Piemonte e' sceso in campo direttamente il governatore Roberto Cota che ha invitato i cittadini a rimanere in casa e ''a non sostare sui ponti ed a tenersi lontani dai corsi d'acqua, riducendo all'essenziale gli spostamenti ed evitando i sottopassi. Comunque, in caso di spostamenti di particolare urgenza - ha aggiunto Cota - e' opportuno informarsi presso i gestori delle reti stradali Aiscat, Anas e Province''.
L'attenzione si e' concentrata sulla provincia di Alessandria e in particolare sui torrenti Orba, Scrivia e Bormida. Eventi franosi e allagamenti si sono verificati nel comune di Ovada, con una compromissione della viabilita' locale ed evacuazioni a scopo precauzionale.
Il fiume Po e' diventato il 'sorvegliato speciale' da parte della Protezione Civile con un monitoraggio costante della piena. I livelli del fiume saranno in crescita a valle di Torino per il contributo degli affluenti alpini con possibili superamenti delle soglie di elevata criticita'.
I riflettori, pero', restano puntati su Genova dove il sindaco Marta Vincenzi e' stato duramente contestato dai suoi cittadini: ''Vergogna sindaco, dimissioni'', questa l'accoglienza ricevuta dalla Vincenzi in visita al quartiere di Marassi e Quezzi, una delle zone di Genova piu' colpite dall'alluvione.
E dopo le polemiche sull'apertura della scuole nel genovese arriva l'ordinanza del prefetto che ''dispone per lunedi' 7 novembre la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado di tutta la provincia di Genova'' comprese ''le scuole del territorio genovese'', giornata su cui cadra' il silenzio cittadino perche' proprio il sindaco Vincenzi ha annunciato il giorno di lutto.
Sulla tragedia continua a piovere, persistono, infatti, le precipitazioni nell'Alessandrino, sui bacini del Bormida e dell'Orba, sull'area dello Spezzino e sull'alto Magra.
Il Sistema di Protezione Civile e' attivato per fornire assistenza e supporto alla popolazione colpita e per presidiare il territorio. La perturbazione e' infatti destinata a protrarsi per 36-48 ore, insistendo ancora sulle zone gia' colpite.
Per monitorare le zone a rischio e fronteggiare la situazione emergenziale, oltre a Vigili del fuoco, Forze armate e Forze di polizia, e' al lavoro il Volontariato di Protezione Civile.
Operative le colonne mobili delle regioni Toscana, Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta e, a sostegno delle regioni colpite, attivate anche Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Provincia autonoma di Trento.
In Liguria, il coordinamento delle forze in campo e' assicurato dall'unita' di crisi attivata presso la Regione Liguria, dove opera anche un team del Dipartimento della protezione civile per garantire il necessario supporto e il raccordo con la struttura nazionale. Sono attivati in stretto raccordo con i sindaci i CCS - Centri di Coordinamento Soccorsi, nelle quattro province di Genova, La Spezia, Savona e Imperia. Presso i CCS di queste ultime due Province sono operativi team del Dipartimento. In Piemonte e' sceso in campo direttamente il governatore Roberto Cota che ha invitato i cittadini a rimanere in casa e ''a non sostare sui ponti ed a tenersi lontani dai corsi d'acqua, riducendo all'essenziale gli spostamenti ed evitando i sottopassi. Comunque, in caso di spostamenti di particolare urgenza - ha aggiunto Cota - e' opportuno informarsi presso i gestori delle reti stradali Aiscat, Anas e Province''.
L'attenzione si e' concentrata sulla provincia di Alessandria e in particolare sui torrenti Orba, Scrivia e Bormida. Eventi franosi e allagamenti si sono verificati nel comune di Ovada, con una compromissione della viabilita' locale ed evacuazioni a scopo precauzionale.
Il fiume Po e' diventato il 'sorvegliato speciale' da parte della Protezione Civile con un monitoraggio costante della piena. I livelli del fiume saranno in crescita a valle di Torino per il contributo degli affluenti alpini con possibili superamenti delle soglie di elevata criticita'.
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