di Roberta Calò. Quando una risata, un abbraccio, un incontro di sguardi tra anime appaiono un miracolo, quando imbarazzo dolore sorrisi gemiti palpitazioni non sono casualità della vita ma qualcosa da condividere, quando troviamo l'arcobaleno nella stessa persona che ha scatenato il temporale e che è accanto a noi, allora ci ricorderemo di quanto sia importante una storia d'amore.
Nasce da questa idea la produzione del nuovo film "Il mio angolo di paradiso" realizzato dalla Moviemax e in uscita nella sale il 18 Novembre 2011. L'amore è forse il tema più usato, riciclato e scardinato da attori, poeti, musicisti da quando l'uomo ha iniziato il suo processo evolutivo da primate ad homo erectus. E nonostante il suddetto processo che credo essere ancora in fase di svolgimento, non possiamo non condividere una iniziativa cinematografica in cui Marley Corbett (Kate Hudson) e Julian Goldstein (GaelGarcia Bernard) ci rammentano qualcosa che i giovani oggi tendono facilmente a sottovalutare: "Il vero amore è come i fantasmi: tutti ne parlano ma pochi li hanno visti"(La Rochefoucauld). Una favola dunque,in chiave moderna, in cui una pubblicitaria in carriera si dimena tra lavoro e avventure sessuali nella consapevole spensieratezza di voler vivere gli uomini nella loro fisicità in un occasionale mordi e fuggi. Un consumismo sessuale accompagnato da sane uscite con amici, che sembrano appagarla fino a quando non le viene diagnosticato un tumore inoperabile al colon. Fortuna vuole che la giovane si innamori proprio del suo giovane dottore, ma dalla presa di coscienza alla piena ammissione il passo sembra davvero troppo grande per lei. Ma Dio, nella spettacolare interpretazione di Whoopy Goldberg, le concede tre desideri. Amore, sogno, realtà e fantasia vengono scecherati per partorire il cocktail della seconda possibilità , quello offerto alla protagonista del film. Un ottimo viaggio attraverso una moderata comicità e un impennante romanticismo che ci porterà a riflettere sulle medesime questioni che la Meetic, la più grande community in Europa, in associazione con la casa di distribuzione e produzione cinematografica italiana, ha sottoposto alla attenzione di molti giovani italiani attraverso un sondaggio sulle storie d'amore.
Il 43% delle donne ha ammesso di aver pianto e di essersi disperata con la fine di una storia; per i maschietti le percentuali cambiano: un 60% ha pronunciato un diplomatico no comment, un 4% ha confessato di essersi rifugiato nello standardizzato chiodo scaccia chiodo, un 16% si è tuffato in serate di svago con amici e conoscenti. Ma la vita, come Forrest Gump ci ha insegnato, è come una scatola di cioccolatini, non sai mai cosa ti capita; e per questo potrebbe capitare ad un certo punto di scoprire qualcosa di nuovo, di bello, di inaspettato che come un fulmine a ciel sereno ci travolge. Allora il passato perde di importanza e scopriamo che, quello che pensavamo di aver vissuto, in realtà non è mai iniziato perché la vera vita incomincia adesso. Un 82,4% appare affascinata dal “pensiero di un coinvolgimento profondo con una persona cui non avrebbe mai immaginato di interessarsi” perchè per quanto cinici o freddi o materialisti cerchiamo di apparire, in realtà la maggior parte di noi ancora serba in sè la speranza di vivere l'amore non in tante avventure ma come un'unica e meravigliosa avventura (73,4% uomini, 80,5% donne). Qualcuno vive ancora l'amore come una rincorsa (9.63%), qualcuno come una fuga (32,86%), ma la maggior parte sono ancora sognatori alla ricerca del compagno ideale(57,5%) che pensano di poter gestire un rapporto altalenando tra serietà di valori, un pizzico di filosofia e sano umorismo nell'accogliere gli atteggiamenti estremi del partner(71,38%) perchè come Goethe suggerisce: "Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiono virtù". La vita si sa è complessa, difficile, dura ma l'amore, fosse anche l'unico, è senza dubbio un valido motivo per vivere: "Quando l'amore ci chiama, seguitelo, anche se le sue vie sono ardue e ripide"(Gibran). Ecco allora che i protagonisti di questo sondaggio hanno ammesso che il loro piccolo angolo di Paradiso è "un luogo ideale in cui ritrovarsi con il proprio partner, avvolti in un abbraccio pieno di calore". Nel film due anticristo dell'amore, i due fuggiaschi più ricercati da un sentimento, i due più timorati cuori che hanno dimenticato cosa voglia dire amare e appartenere a qualcuno ci mostrano la strada per un paradiso diverso da quello religioso. Ci mostrano come successo e carriera, anni di delusioni, una corazza dura e fredda dietro cui nascondersi sono solo palliativi che ci tengono lontani dalla possibilità di stare al mondo vivendo senza limitarsi ad esistere. Fortunatamente Nicole Kassell, regista, ha trovato la giusta chiave per accedere ai nostri cuori e rammentarci quanto sia difficile incontrare il vero amore, riconoscerlo ma soprattutto avere il coraggio di viverlo come unica e autentica occasione che la vita ci offre per essere davvero felici, perchè "Se mai dal volo di due angeli /nacque il paradiso/quei due di sicuro eravamo noi"(Scavamilanima, Roberta Calò).
Nasce da questa idea la produzione del nuovo film "Il mio angolo di paradiso" realizzato dalla Moviemax e in uscita nella sale il 18 Novembre 2011. L'amore è forse il tema più usato, riciclato e scardinato da attori, poeti, musicisti da quando l'uomo ha iniziato il suo processo evolutivo da primate ad homo erectus. E nonostante il suddetto processo che credo essere ancora in fase di svolgimento, non possiamo non condividere una iniziativa cinematografica in cui Marley Corbett (Kate Hudson) e Julian Goldstein (GaelGarcia Bernard) ci rammentano qualcosa che i giovani oggi tendono facilmente a sottovalutare: "Il vero amore è come i fantasmi: tutti ne parlano ma pochi li hanno visti"(La Rochefoucauld). Una favola dunque,in chiave moderna, in cui una pubblicitaria in carriera si dimena tra lavoro e avventure sessuali nella consapevole spensieratezza di voler vivere gli uomini nella loro fisicità in un occasionale mordi e fuggi. Un consumismo sessuale accompagnato da sane uscite con amici, che sembrano appagarla fino a quando non le viene diagnosticato un tumore inoperabile al colon. Fortuna vuole che la giovane si innamori proprio del suo giovane dottore, ma dalla presa di coscienza alla piena ammissione il passo sembra davvero troppo grande per lei. Ma Dio, nella spettacolare interpretazione di Whoopy Goldberg, le concede tre desideri. Amore, sogno, realtà e fantasia vengono scecherati per partorire il cocktail della seconda possibilità , quello offerto alla protagonista del film. Un ottimo viaggio attraverso una moderata comicità e un impennante romanticismo che ci porterà a riflettere sulle medesime questioni che la Meetic, la più grande community in Europa, in associazione con la casa di distribuzione e produzione cinematografica italiana, ha sottoposto alla attenzione di molti giovani italiani attraverso un sondaggio sulle storie d'amore.
Il 43% delle donne ha ammesso di aver pianto e di essersi disperata con la fine di una storia; per i maschietti le percentuali cambiano: un 60% ha pronunciato un diplomatico no comment, un 4% ha confessato di essersi rifugiato nello standardizzato chiodo scaccia chiodo, un 16% si è tuffato in serate di svago con amici e conoscenti. Ma la vita, come Forrest Gump ci ha insegnato, è come una scatola di cioccolatini, non sai mai cosa ti capita; e per questo potrebbe capitare ad un certo punto di scoprire qualcosa di nuovo, di bello, di inaspettato che come un fulmine a ciel sereno ci travolge. Allora il passato perde di importanza e scopriamo che, quello che pensavamo di aver vissuto, in realtà non è mai iniziato perché la vera vita incomincia adesso. Un 82,4% appare affascinata dal “pensiero di un coinvolgimento profondo con una persona cui non avrebbe mai immaginato di interessarsi” perchè per quanto cinici o freddi o materialisti cerchiamo di apparire, in realtà la maggior parte di noi ancora serba in sè la speranza di vivere l'amore non in tante avventure ma come un'unica e meravigliosa avventura (73,4% uomini, 80,5% donne). Qualcuno vive ancora l'amore come una rincorsa (9.63%), qualcuno come una fuga (32,86%), ma la maggior parte sono ancora sognatori alla ricerca del compagno ideale(57,5%) che pensano di poter gestire un rapporto altalenando tra serietà di valori, un pizzico di filosofia e sano umorismo nell'accogliere gli atteggiamenti estremi del partner(71,38%) perchè come Goethe suggerisce: "Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiono virtù". La vita si sa è complessa, difficile, dura ma l'amore, fosse anche l'unico, è senza dubbio un valido motivo per vivere: "Quando l'amore ci chiama, seguitelo, anche se le sue vie sono ardue e ripide"(Gibran). Ecco allora che i protagonisti di questo sondaggio hanno ammesso che il loro piccolo angolo di Paradiso è "un luogo ideale in cui ritrovarsi con il proprio partner, avvolti in un abbraccio pieno di calore". Nel film due anticristo dell'amore, i due fuggiaschi più ricercati da un sentimento, i due più timorati cuori che hanno dimenticato cosa voglia dire amare e appartenere a qualcuno ci mostrano la strada per un paradiso diverso da quello religioso. Ci mostrano come successo e carriera, anni di delusioni, una corazza dura e fredda dietro cui nascondersi sono solo palliativi che ci tengono lontani dalla possibilità di stare al mondo vivendo senza limitarsi ad esistere. Fortunatamente Nicole Kassell, regista, ha trovato la giusta chiave per accedere ai nostri cuori e rammentarci quanto sia difficile incontrare il vero amore, riconoscerlo ma soprattutto avere il coraggio di viverlo come unica e autentica occasione che la vita ci offre per essere davvero felici, perchè "Se mai dal volo di due angeli /nacque il paradiso/quei due di sicuro eravamo noi"(Scavamilanima, Roberta Calò).
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