ROMA. (GUARDA IL TG) C’è attesa nel conoscere la lista dei ministri del governo Monti. Tra pochi minuti il nuovo premier dovrebbe apparire ai giornalisti indicando la road map del nuovo governo.
Nel pomeriggio dovrebbe esserci il giuramento di rito del nuovo esecutivo, mentre i parlamentari sono stati gia' allertati per il dibattito e il voto di fiducia sulle comunicazioni programmatiche che Monti terrebbe domani al Senato e venerdi' alla Camera. La strada del nuovo governo appare ora in discesa dopo che ieri Monti e Napolitano avevano fatto il punto sulla situazione in un colloquio di un'ora e mezza all'ora di pranzo nel quale il presidente incaricato ha riferito soprattutto dell'esito degli incontri con le delegazioni di Pd e Pdl. In serata c'e' stato poi un ulteriore incontro a Palazzo Giustiniani tra Monti e il segretario del Pdl, Angelino Alfano. Secondo le indiscrezioni, avrebbero discusso della composizione dell'esecutivo, a iniziare dalla presenza o meno di Gianni Letta in qualita' di vicepremier, ipotesi non del tutto scartata nella giornata di ieri nonostante lo stesso ex sottosegretario abbia comunicato di voler fare un passo indietro per non creare problemi a Monti.
''Se posso dare un consiglio spassionato a Monti, io non mi priverei mai di una persona come Letta che ha un cosi' alto senso delle istituzioni e dello Stato'', aveva detto Alfano, aggiungendo di non avere obiezioni sull'ipotesi che nel nuovo governo, insieme a Letta, potesse esserci l'ex premier Giuliano Amato, considerato di area Pd.
Il Pd ha pero' continuato a precisare di non gradire la presenza di Letta nel nuovo governo considerando tale ipotesi un segnale di continuita' con l'esecutivo presieduto da Silvio Berlusconi. L'intransigenza del Pd sulla candidatura di Letta a vicepremier potrebbe percio' bloccare la nomina di Giuliano Amato a ministro degli Esteri, considerato dal Pdl un politico a tutti gli effetti la cui presenza cambierebbe la natura tecnica del governo. Ma sul nome di Amato insisterebbe lo stesso presidente Napolitano.
L'incontro tra Monti e Alfano e' servito inoltre a chiarire che da parte del Pdl non c'e' nessun veto sulla possibile nomina di Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano che ha in corso alcuni procedimenti giudiziari contro Berlusconi, a ministro della Giustizia.
La posizione del Pd l'ha spiegata Pier Luigi Bersani: ''Noi diamo pieno e convinto sostegno a un governo di autorevole e forte caratura tecnica e non per sostenere meno ma meglio Monti. Non abbiamo posto termini al governo''. Quindi, niente politici nell'esecutivo e niente limiti di durata al nuovo governo. Il segretario del Pd, dopo l'incontro con Monti di ieri mattina, e' poi andato al Quirinale dove si e' intrattenuto per circa un'ora a colloquio con il presidente Napolitano.
Il presidente incaricato avrebbe infine preso atto che i partiti, salvo sorprese dell'ultima ora, non vogliono far parte dell'esecutivo pur sapendo che cio' rischia di indebolirlo. Monti avrebbe di conseguenza scelto di essere piu' intransigente sul problema della durata del suo governo, dicendosi pronto a non escludere che il suo mandato possa concludersi con la fine della legislatura nella primavera del 2013.
Nel pomeriggio dovrebbe esserci il giuramento di rito del nuovo esecutivo, mentre i parlamentari sono stati gia' allertati per il dibattito e il voto di fiducia sulle comunicazioni programmatiche che Monti terrebbe domani al Senato e venerdi' alla Camera. La strada del nuovo governo appare ora in discesa dopo che ieri Monti e Napolitano avevano fatto il punto sulla situazione in un colloquio di un'ora e mezza all'ora di pranzo nel quale il presidente incaricato ha riferito soprattutto dell'esito degli incontri con le delegazioni di Pd e Pdl. In serata c'e' stato poi un ulteriore incontro a Palazzo Giustiniani tra Monti e il segretario del Pdl, Angelino Alfano. Secondo le indiscrezioni, avrebbero discusso della composizione dell'esecutivo, a iniziare dalla presenza o meno di Gianni Letta in qualita' di vicepremier, ipotesi non del tutto scartata nella giornata di ieri nonostante lo stesso ex sottosegretario abbia comunicato di voler fare un passo indietro per non creare problemi a Monti.
''Se posso dare un consiglio spassionato a Monti, io non mi priverei mai di una persona come Letta che ha un cosi' alto senso delle istituzioni e dello Stato'', aveva detto Alfano, aggiungendo di non avere obiezioni sull'ipotesi che nel nuovo governo, insieme a Letta, potesse esserci l'ex premier Giuliano Amato, considerato di area Pd.
Il Pd ha pero' continuato a precisare di non gradire la presenza di Letta nel nuovo governo considerando tale ipotesi un segnale di continuita' con l'esecutivo presieduto da Silvio Berlusconi. L'intransigenza del Pd sulla candidatura di Letta a vicepremier potrebbe percio' bloccare la nomina di Giuliano Amato a ministro degli Esteri, considerato dal Pdl un politico a tutti gli effetti la cui presenza cambierebbe la natura tecnica del governo. Ma sul nome di Amato insisterebbe lo stesso presidente Napolitano.
L'incontro tra Monti e Alfano e' servito inoltre a chiarire che da parte del Pdl non c'e' nessun veto sulla possibile nomina di Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano che ha in corso alcuni procedimenti giudiziari contro Berlusconi, a ministro della Giustizia.
La posizione del Pd l'ha spiegata Pier Luigi Bersani: ''Noi diamo pieno e convinto sostegno a un governo di autorevole e forte caratura tecnica e non per sostenere meno ma meglio Monti. Non abbiamo posto termini al governo''. Quindi, niente politici nell'esecutivo e niente limiti di durata al nuovo governo. Il segretario del Pd, dopo l'incontro con Monti di ieri mattina, e' poi andato al Quirinale dove si e' intrattenuto per circa un'ora a colloquio con il presidente Napolitano.
Il presidente incaricato avrebbe infine preso atto che i partiti, salvo sorprese dell'ultima ora, non vogliono far parte dell'esecutivo pur sapendo che cio' rischia di indebolirlo. Monti avrebbe di conseguenza scelto di essere piu' intransigente sul problema della durata del suo governo, dicendosi pronto a non escludere che il suo mandato possa concludersi con la fine della legislatura nella primavera del 2013.
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