di Redazione. Da Turi e' ripresa poco fa la visita in Puglia del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, accolto dai cittadini con un grande applauso. Il Capo dello Stato e la moglie Clio, accompagnati dalle autorita' locali, sono entrati nel carcere di Turi dove hanno visitato le celle nelle quali furono rinchiusi Antonio Gramsci e Sandro Pertini. (leggi anche: "Da Napolitano un grande messaggio di speranza" - Vendola: il fascismo fu nemico del Sud)
Nel 1980 fu proprio Pertini a visitare il carcere che lo vide detenuto politico insieme a Gramsci. Prima di entrare nell'istituto penitenziario, Napolitano ha deposto una corona davanti alla lapide posta all'ingresso del carcere.
"MOLTO EMOZIONATO" - Napolitano, che si è detto "molto emozionato" nel visitare questi luoghi, ha reso omaggio alla cella dove l'esponente comunista rimase dal luglio del 1928 al novembre del 1933 e dove il settimo presidente della Repubblica italiana fu detenuto dal 1930 al 1932.
Da Turi il presidente si trasferirà a Conversano, nel Castello Acquaviva d’Aragona, e successivamente al Palasangiacomo, per la cerimonia commemorativa del martire antifascista Giuseppe Di Vagno, la cui morte è avvenuta nel 1921 a Mola di Bari. Si concluderà così la 'due giornì in Puglia del Presidente della Repubblica.
OMAGGIO A GRAMSCI - «Ho reso omaggio a Gramsci nella cella in cui fu ristretto penosamente per tanti anni. Ricordo bene che in questo carcere fu rinchiuso anche Sandro Pertini e rammento la sua vicinanza a Gramsci in quei momenti drammatici. È un luogo altamente simbolico al quale sono stato contento di poter rendere ancora una volta un tributo di gratitudine e di commozione». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al termine della sua visita nel carcere di Turi.
Pertini, in visita ufficiale in Puglia nel 1979, visitò da solo la cella di Gramsci e si sedette commosso sul letto che era stato del suo amico. Da allora la storica cella è rimasta sempre chiusa.
A CONVERSANO PER CELEBRARE DI VAGNO - Accolto da centinaia di bambini che sventolano il tricolore e da un lungo applauso, il presidente della Repubblica e' giunto a Conversano dove nel Palasangiacomo ha partecipato a una iniziativa per commemorare la figura del parlamentare Giuseppe Di Vagno la prima vittima del fascismo, ucciso nel 1921.
Napolitano e' stato accolto dal presidente della fondazione Di Vagno, Gianvito Mastroleo insieme con il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto e il sindaco di Conversano, Giuseppe Lovascio.
RITROVARE COESIONE NAZIONALE - "L'Italia non puo' ritrovare la sua strada in un clima di guerra politica. E' necessario un riavvicinamento tra capi politici contrapposti, non per confondersi ma per condividere le scelte importanti che rispondono ai bisogni piu' profondi". Lo ha detto il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a Conversano, aggiungendo che tale confronto deve avvenire "senza rinuncia delle proprie posizioni ma ritrovando quella coesione nazionale e sociale che oggi e' categorica".
"Il rifiuto della violenza, - ha aggiunto - in cui puo' degenerare il legittimo confronto, esige una vigilanza continua e una reazione pronta di fronte, come accade anche oggi, allo scivolamento del confronto stesso".
"Sono indispensabili spirito di sacrificio e slancio innovativo, anche affrontando scelte dolorose, che potranno anche apparire impopolari, purche' con la giusta equita' nella distribuzione dei carichi e dei pesi", ha concluso il presidente Napolitano.
Nel 1980 fu proprio Pertini a visitare il carcere che lo vide detenuto politico insieme a Gramsci. Prima di entrare nell'istituto penitenziario, Napolitano ha deposto una corona davanti alla lapide posta all'ingresso del carcere.
"MOLTO EMOZIONATO" - Napolitano, che si è detto "molto emozionato" nel visitare questi luoghi, ha reso omaggio alla cella dove l'esponente comunista rimase dal luglio del 1928 al novembre del 1933 e dove il settimo presidente della Repubblica italiana fu detenuto dal 1930 al 1932.
Da Turi il presidente si trasferirà a Conversano, nel Castello Acquaviva d’Aragona, e successivamente al Palasangiacomo, per la cerimonia commemorativa del martire antifascista Giuseppe Di Vagno, la cui morte è avvenuta nel 1921 a Mola di Bari. Si concluderà così la 'due giornì in Puglia del Presidente della Repubblica.
OMAGGIO A GRAMSCI - «Ho reso omaggio a Gramsci nella cella in cui fu ristretto penosamente per tanti anni. Ricordo bene che in questo carcere fu rinchiuso anche Sandro Pertini e rammento la sua vicinanza a Gramsci in quei momenti drammatici. È un luogo altamente simbolico al quale sono stato contento di poter rendere ancora una volta un tributo di gratitudine e di commozione». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al termine della sua visita nel carcere di Turi.
Pertini, in visita ufficiale in Puglia nel 1979, visitò da solo la cella di Gramsci e si sedette commosso sul letto che era stato del suo amico. Da allora la storica cella è rimasta sempre chiusa.
A CONVERSANO PER CELEBRARE DI VAGNO - Accolto da centinaia di bambini che sventolano il tricolore e da un lungo applauso, il presidente della Repubblica e' giunto a Conversano dove nel Palasangiacomo ha partecipato a una iniziativa per commemorare la figura del parlamentare Giuseppe Di Vagno la prima vittima del fascismo, ucciso nel 1921.
Napolitano e' stato accolto dal presidente della fondazione Di Vagno, Gianvito Mastroleo insieme con il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto e il sindaco di Conversano, Giuseppe Lovascio.
RITROVARE COESIONE NAZIONALE - "L'Italia non puo' ritrovare la sua strada in un clima di guerra politica. E' necessario un riavvicinamento tra capi politici contrapposti, non per confondersi ma per condividere le scelte importanti che rispondono ai bisogni piu' profondi". Lo ha detto il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a Conversano, aggiungendo che tale confronto deve avvenire "senza rinuncia delle proprie posizioni ma ritrovando quella coesione nazionale e sociale che oggi e' categorica".
"Il rifiuto della violenza, - ha aggiunto - in cui puo' degenerare il legittimo confronto, esige una vigilanza continua e una reazione pronta di fronte, come accade anche oggi, allo scivolamento del confronto stesso".
"Sono indispensabili spirito di sacrificio e slancio innovativo, anche affrontando scelte dolorose, che potranno anche apparire impopolari, purche' con la giusta equita' nella distribuzione dei carichi e dei pesi", ha concluso il presidente Napolitano.