LECCE. Il sindaco Paolo Perrone ha scritto nuovamente all’assessore regionale alla Sanità Tommaso Fiore per chiedergli di intervenire con tempestività al fine di garantire le prestazioni della Pet Tac al Centro di Medicina Nucleare Calabrese.
La struttura sanitaria, infatti, ha esaurito il budget assegnatole dalla Regione Puglia per l’espletamento di prestazioni di Pet Tac. Le conseguenze sono devastanti per i pazienti salentini che a partire dal 31 ottobre sono costretti nuovamente a rivolgersi fuori regione – peraltro sempre a spese della Asl e, quindi, della comunità – per effettuare questo importante esame.
“E’ una situazione insostenibile – afferma il primo cittadino leccese – che si trascina avanti stancamente da tempo e che non trova una soluzione definitiva. Questo servizio è indispensabile per l’intero territorio salentino. Per questo ho invitato, ancora una volta, l’assessore Fiore ad intervenire con immediatezza per venire incontro alle giuste esigenze dei pazienti salentini che hanno necessità di utilizzare questa importante apparecchiatura sanitaria a causa di gravi patologie, evitando così di sottoporsi a lunghi e stressanti viaggi della speranza”.
La struttura sanitaria, infatti, ha esaurito il budget assegnatole dalla Regione Puglia per l’espletamento di prestazioni di Pet Tac. Le conseguenze sono devastanti per i pazienti salentini che a partire dal 31 ottobre sono costretti nuovamente a rivolgersi fuori regione – peraltro sempre a spese della Asl e, quindi, della comunità – per effettuare questo importante esame.
“E’ una situazione insostenibile – afferma il primo cittadino leccese – che si trascina avanti stancamente da tempo e che non trova una soluzione definitiva. Questo servizio è indispensabile per l’intero territorio salentino. Per questo ho invitato, ancora una volta, l’assessore Fiore ad intervenire con immediatezza per venire incontro alle giuste esigenze dei pazienti salentini che hanno necessità di utilizzare questa importante apparecchiatura sanitaria a causa di gravi patologie, evitando così di sottoporsi a lunghi e stressanti viaggi della speranza”.