di Dario Durante. Un pubblico dibattito per discutere le modalità di utilizzo e gestione dei beni culturali di Pulsano è stato organizzato dal circolo di “Sinistra, Ecologia e Libertà ” con l’intento di capire quale destinazione d’uso dare ai principali monumenti del paese (castello, convento, teatro comunale e palazzo Giannone). Obiettivo finale presentare una comune proposta programmatica che possa rilanciare la cultura, dopo aver raccolto, attraverso un questionario, alcune idee espresse dalle associazioni locali e dai cittadini.
Da subito, però, non sono mancate critiche circa la modalità di svolgimento dell’incontro al quale non sono state invitate tutte le realtà associative pulsanesi né l’Amministrazione comunale, l’unica in grado di mettere in pratica i suggerimenti. «Noi facciamo in questo momento quello che l’attuale amministrazione non è in grado di fare ossia realizzare scelte trasparenti mediante un percorso partecipativo per realizzare proposte condivise» ribattono i dirigenti di Sel che marcano volontariamente la loro distanza dalla giunta di centrodestra verso la quale «bisogna solo ribellarsi e confliggere».
Al di là del merito, va registrata una molteplicità di proposte da parte degli intervenuti: su tutte, il vecchio sogno di un museo civico e l’adesione a circuiti regionali già esistenti (Puglia events e Teatro Pubblico Pugliese) per rivitalizzare il nuovo teatro. Preoccupa molto, invece, l’aspetto gestionale (un direttore artistico? un sistema pubblico-privato?) che dovrebbe almeno garantire un’adeguata manutenzione ordinaria di questi grandi spazi e cercare di produrre reddito.
«Abbiamo tanti contenitori ma non sappiamo riempirli di contenuti» è l’epilogo di una serata che avrebbe potuto sancire una certa sintonia di intenti sulla materia tra le forze di opposizione locale (Sel, Pd e Terzo Polo) ma che invece si è rivelata a tratti confusa anche per l’incapacità da parte delle associazioni di andare oltre una visione campanilistica.
Alla fine, il consigliere comunale di Sel Pietro Borraccino prospetta per il restaurato convento «un incubatore di lavoro e di imprese» facendo intendere la volontà del suo partito di avviare autonomamente un percorso per la ricerca di finanziamenti regionali.
E il progetto comune di paese? e la partecipazione attiva dei cittadini? Il confronto è rimandato (forse) alla prossima puntata.
Da subito, però, non sono mancate critiche circa la modalità di svolgimento dell’incontro al quale non sono state invitate tutte le realtà associative pulsanesi né l’Amministrazione comunale, l’unica in grado di mettere in pratica i suggerimenti. «Noi facciamo in questo momento quello che l’attuale amministrazione non è in grado di fare ossia realizzare scelte trasparenti mediante un percorso partecipativo per realizzare proposte condivise» ribattono i dirigenti di Sel che marcano volontariamente la loro distanza dalla giunta di centrodestra verso la quale «bisogna solo ribellarsi e confliggere».
Al di là del merito, va registrata una molteplicità di proposte da parte degli intervenuti: su tutte, il vecchio sogno di un museo civico e l’adesione a circuiti regionali già esistenti (Puglia events e Teatro Pubblico Pugliese) per rivitalizzare il nuovo teatro. Preoccupa molto, invece, l’aspetto gestionale (un direttore artistico? un sistema pubblico-privato?) che dovrebbe almeno garantire un’adeguata manutenzione ordinaria di questi grandi spazi e cercare di produrre reddito.
«Abbiamo tanti contenitori ma non sappiamo riempirli di contenuti» è l’epilogo di una serata che avrebbe potuto sancire una certa sintonia di intenti sulla materia tra le forze di opposizione locale (Sel, Pd e Terzo Polo) ma che invece si è rivelata a tratti confusa anche per l’incapacità da parte delle associazioni di andare oltre una visione campanilistica.
Alla fine, il consigliere comunale di Sel Pietro Borraccino prospetta per il restaurato convento «un incubatore di lavoro e di imprese» facendo intendere la volontà del suo partito di avviare autonomamente un percorso per la ricerca di finanziamenti regionali.
E il progetto comune di paese? e la partecipazione attiva dei cittadini? Il confronto è rimandato (forse) alla prossima puntata.