Retrocessi: "Vendola prenda contatti con il Governo"

BARI. Scongiurare il rischio della paralisi amministrativa della Regione Puglia e nel contempo rappresentare al Ministro della Funzione pubblica la particolare situazione dei dipendenti interessati alle procedure di retrocessione, evitando che dopo 12 anni, possa essere lese le loro posizioni soggettive “nonostante il legittimo affidamento consolidatosi in loro favore”.
Sono questi i due punti dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale all’unanimità con cui il Presidente Vendola viene invitato a prendere contatti con il Governo nazionale “al fine di concordare le opportune soluzioni per evitare che la situazione determinatasi nella Regione Puglia per effetto della legge n. 111/2011 (che impone l’applicazione di tutte le sentenze della Corte Costituzionale) e della sentenza n. 354/2010 della Corte Costituzionale (che ha eccepito la mancata riserva all’esterno del 50% dei posti disponibili nel concorso svolto nel 1998 per accedere al livello superiore da parte dei 561 dipendenti regionali interessati), porti alla paralisi amministrativa della Regione.
Il consiglio, inoltre, invita il Governo regionale a procedere alla ricognizione delle singole posizioni giuridiche degli interessati, “nonché a valutare i pareri legali inviati dal personale regionale e l’emergente orientamento giurisprudenziale formatosi” in merito alla citata legge n. 111/2011.

PALESE: VIA AL PRIMO DEI 3 PUNTI - “Con l’approvazione unanime da parte del Consiglio regionale dell’ordine del giorno che delega ed impegna il Presidente Vendola a portare la questione all’attenzione del Governo nazionale, abbiamo istituzionalizzato in modo bipartisan il primo dei tre punti fermi messi ieri nell’incontro con i parlamentari di centrodestra e centrosinistra, per giungere speriamo presto ad una soluzione definitiva per i circa 600 dipendenti regionali in via di retrocessione”. Lo dichiara in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese.
“Ci auguriamo – aggiunge - che quanto prima anche gli altri due punti trovino applicazione con l’integrazione istruttoria, da parte del Dirigente responsabile, rispetto alle controdeduzioni dei dipendenti interessati e l’elaborazione di una soluzione normativa nazionale da parte del Tavolo di lavoro nato ieri”.

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