A Roma Introna ricorda l'on. Vito Lattanzio

ROMA. Cinque volte ministro, per due legislature vicepresidente della Camera, poi parlamentare a Bruxelles e Strasburgo: una lunga stagione pubblica quella di Vito Lattanzio. “Ha lasciato una traccia non effimera nella storia politica del Paese, ma l’ha segnata allo stesso tempo con la profondità delle sue doti umane, il vissuto, i principi, la sua fede”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, ha ricordato il politico barese, in occasione della presentazione a Roma del volume commemorativo pubblicato dall’Archivio storico del Parlamento.
La cerimonia ha avuto luogo nella Sala Aldo Moro a Montecitorio, con l’introduzione del vice presidente della Camera dei deputati Antonio Leone e interventi di Gerardo Bianco, Luigi Giampaolino, Pino Pisicchio e Luigi Perrone.
“Ho avuto modo di apprezzare la lealtà di Lattanzio nella lunga stagione del centrosinistra prima e del pentapartito poi, lui democristiano, io socialista – ha detto Introna - e dell’uomo conservo il ricordo di una persona corretta, legata alla sua terra, un interlocutore colto, sensibile e sempre pronto al confronto e all’ascolto. Per lunghi anni ha diviso con Moro la leadership politica pugliese ed ha occupato un ruolo di centralità nelle vicende locali, nel contesto di quelle più ampie del Paese”.
Il presidente del Consiglio regionale ha inquadrato il periodo storico decisivo per la Puglia nel quale si “è dispiegato l’impegno dell’uomo di Stato e di governo per lo sviluppo della sua regione, che lanciava una sfida alla modernità. Sono gli anni in cui la vocazione di un territorio a tradizionale economia agricola virava verso l’industrializzazione, assecondata e guidata dall’attenzione di politici capaci di guardare al domani, come lui, legato alla sua terra da sentimenti di appartenenza sincera”.
Introna ha sottolineato la visione di Lattanzio attenta agli equilibri interni del partito e ad un confronto rispettoso del ruolo delle altre forze politiche. La sensibilità ai problemi della gente, che affollava la sua segreteria quando soggiornava a Bari.
Della stagione da ministro della Difesa, ha notato, "si ricorda solo l’evasione di Kappler dal Celio, ma andrebbe celebrato il processo di modernizzazione delle Forze Armate italiane, al centro del “Libro bianco sulla Difesa”e delle leggi di ammodernamento delle tre Armi, che ottennero il plauso della NATO".
“È morto senza sostanze”, riconoscevano i cronisti all’indomani della sua scomparsa, al compimento dell’ottantaquattresimo anno d’età. Questo “lo statista e questo il pugliese, al quale va il nostro ricordo e che il volume consegna alla giusta collocazione storica”.
A conclusione del convegno, Introna ha donato al vice presidente Leone una riproduzione di pregio dello stemma della Regione Puglia, rinnovato con il sesto anello verde, simbolo della provincia Bat./

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