di Redazione. Tutte le giovani ragazze che hanno frequentato i 'festini' organizzati da Silvio Berlusconi nella sua residenza di Arcore devono essere considerate come parti offese nel processo che si celebra a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. E' quanto ha stabilito Anna Maria Gatto, presidente dei giudici della V sezione penale, durante la prima udienza del cosiddetto processo ''Ruby-bis'' ossia il filone processuale avviato nei confronti di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, accusati di aver favorito e indotto alla prostituzione le 33 ragazze (31 maggiorenni e due minorenni) che, stando all'ipotesi formulata dalla pubblica accusa, avrebbero partecipato a festini a luci rosse nella residenza brianzola dell'ex premier.
Sono gia' tre le richieste di costituzione di parte civile arrivate sul tavolo dei giudici milanesi, quella di Ambra Battilana e Chiara Danese, le due ex miss Piemonte che hanno descritto ai magistrati il rito del dio Priapo dicendosi ''sconcertate'' per quanto hanno visto ad Arcore e della giovane marocchina Imane Fadil.
Nessun imputato e nessuna delle cosiddette 'papy girl' ha partecipato alla prima udienza di questo filone processuale.
Il giudice Gatto ha letto un'ordinanza in cui ha parlato della ''tutela e dignita' della persona umana'', un principio che secondo i giudici va tenuto in considerazione ''anche di fronte all'autodeterminazione dei soggetti per quanto attiene alla sfera sessuale''. Ed e' per questo che, secondo i giudici milanesi, tutte le 'papy girl' vanno considerate ''offese dal reato'' commesso dal direttore del Tg4, dall'agente dei vip e dalla consigliera regionale del Pdl.
E' stata un'udienza lampo: dopo la lettura dell'ordinanza i giudici hanno rinviato il processo al 20 gennaio prossimo, quando verra' verificata la costituzione delle parti e verranno affrontate tutta una serie di questioni preliminari.
Durante quell'udienza si discutera' anche, attraverso un contraddittorio tra le parti in causa, dell'opportunita' di aprire le porte del processo Ruby-bis a fotografi e telecamere dopo che oggi non e' stato autorizzato il loro ingresso in aula.
Sono gia' tre le richieste di costituzione di parte civile arrivate sul tavolo dei giudici milanesi, quella di Ambra Battilana e Chiara Danese, le due ex miss Piemonte che hanno descritto ai magistrati il rito del dio Priapo dicendosi ''sconcertate'' per quanto hanno visto ad Arcore e della giovane marocchina Imane Fadil.
Nessun imputato e nessuna delle cosiddette 'papy girl' ha partecipato alla prima udienza di questo filone processuale.
Il giudice Gatto ha letto un'ordinanza in cui ha parlato della ''tutela e dignita' della persona umana'', un principio che secondo i giudici va tenuto in considerazione ''anche di fronte all'autodeterminazione dei soggetti per quanto attiene alla sfera sessuale''. Ed e' per questo che, secondo i giudici milanesi, tutte le 'papy girl' vanno considerate ''offese dal reato'' commesso dal direttore del Tg4, dall'agente dei vip e dalla consigliera regionale del Pdl.
E' stata un'udienza lampo: dopo la lettura dell'ordinanza i giudici hanno rinviato il processo al 20 gennaio prossimo, quando verra' verificata la costituzione delle parti e verranno affrontate tutta una serie di questioni preliminari.
Durante quell'udienza si discutera' anche, attraverso un contraddittorio tra le parti in causa, dell'opportunita' di aprire le porte del processo Ruby-bis a fotografi e telecamere dopo che oggi non e' stato autorizzato il loro ingresso in aula.
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