SAN PIETRO VERNOTICO (BR). Una bellissima iniziativa si terrà a San Pietro Vernotico mercoledì 16 novembre: il Club Lions in collaborazione l'AID (Associazione Italiana Dislessia) sezione di Brindisi ha organizzato un seminario riguardante la dislessia, presso la Sala Consiliare del Comune di San Pietro Vernotico, a partire dalle ore 17:30.
Il tema principale del seminario sarà la legge n°170 del 2010 e i successivi Decreti Attuativi con cui è stata riconosciuta la dislessia, unitamente ad altri disturbi strettamente correlati, come D.S.A. e cioè «disturbo specifico di apprendimento». Questa legge va a tutelare il diritto allo studio dei ragazzi con DSA individuando e puntando non solo su nuove forme didattiche e su adeguate modalità di valutazione, ma anche su una specifica formazione dei docenti. A partire dal corrente anno scolastico, i ragazzi con problemi di apprendimento possono contare su misure di supporto all'interno di una “didattica individualizzata e personalizzata. I decreti attuativi e le linee guida, devono essere un punto di riferimento normativo utile per i docenti e per le famiglie al fine di assicurare a tutti gli studenti interessati, un percorso scolastico più sereno e di successo.
Per quanto riguarda la dislessia, si tratta di disturbi costituzionali, di origine neurobiologica, che rendono difficoltoso l'apprendimento della lettura, dalla scrittura o del calcolo in bambini molto intelligenti e che non hanno disturbi di altro tipo. Lettura e scrittura sono atti così semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico, che riesce a leggere e scrivere solo impegnando al massimo le sue capacita e le sue energie e per questo motivo si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara, percepisce il testo scritto come uno strumento ostile, faticoso e fonte di disagio.
Il disturbo si ripercuote inevitabilmente sull'apprendimento scolastico complessivo ed ha ricadute importanti sul piano dell'autostima e dell'equilibrio psicologico del bambino e del ragazzo. Nei casi non riconosciuti e quindi non correttamente affrontati queste difficoltà si traducono frequentemente in abbandono scolastico o nella scelta di un percorso formativo e poi di un'attività lavorativa inferiore alle reali possibilità del soggetto.
(Daniele Martini)
Il tema principale del seminario sarà la legge n°170 del 2010 e i successivi Decreti Attuativi con cui è stata riconosciuta la dislessia, unitamente ad altri disturbi strettamente correlati, come D.S.A. e cioè «disturbo specifico di apprendimento». Questa legge va a tutelare il diritto allo studio dei ragazzi con DSA individuando e puntando non solo su nuove forme didattiche e su adeguate modalità di valutazione, ma anche su una specifica formazione dei docenti. A partire dal corrente anno scolastico, i ragazzi con problemi di apprendimento possono contare su misure di supporto all'interno di una “didattica individualizzata e personalizzata. I decreti attuativi e le linee guida, devono essere un punto di riferimento normativo utile per i docenti e per le famiglie al fine di assicurare a tutti gli studenti interessati, un percorso scolastico più sereno e di successo.
Per quanto riguarda la dislessia, si tratta di disturbi costituzionali, di origine neurobiologica, che rendono difficoltoso l'apprendimento della lettura, dalla scrittura o del calcolo in bambini molto intelligenti e che non hanno disturbi di altro tipo. Lettura e scrittura sono atti così semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico, che riesce a leggere e scrivere solo impegnando al massimo le sue capacita e le sue energie e per questo motivo si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara, percepisce il testo scritto come uno strumento ostile, faticoso e fonte di disagio.
Il disturbo si ripercuote inevitabilmente sull'apprendimento scolastico complessivo ed ha ricadute importanti sul piano dell'autostima e dell'equilibrio psicologico del bambino e del ragazzo. Nei casi non riconosciuti e quindi non correttamente affrontati queste difficoltà si traducono frequentemente in abbandono scolastico o nella scelta di un percorso formativo e poi di un'attività lavorativa inferiore alle reali possibilità del soggetto.
(Daniele Martini)