ROMA. Se ci si fosse recati oggi alle urne per le Politiche, il Centro Sinistra avrebbe ottenuto, se unito, la maggioranza relativa nel Paese con il 47%, superando di circa 12 punti percentuali la coalizione PDL-Lega: un vantaggio mai registrato negli ultimi 17 anni, nel momento di maggiore debolezza del Centro Destra, scelto oggi da poco più di un elettore su tre. È quanto emerge dal Barometro Politico di novembre dell’Istituto Demopolis. “L’indagine – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento - rivela un profondo cambiamento del clima d’opinione, determinato dalla gravissima crisi finanziaria ed istituzionale che ha investito l’Italia: in pochi mesi si è assistito ad un totale ribaltamento nei rapporti di forza tra le due principali coalizioni che hanno contraddistinto il dibattito politico della cosiddetta Seconda Repubblica. È una fotografia, quella scattata oggi sul peso dei partiti, destinata probabilmente a sfocarsi, a chiudere un’epoca, mentre inizia il lavoro, complesso e difficile, dell’Esecutivo di larghe intese guidato da Mario Monti. Saranno le prossime settimane a dire come si evolverà , negli scenari politici ed elettorali, la domanda prorompente di cambiamento espressa oggi dagli italiani. Determinante, con una diversa incidenza sul consenso dei partiti, sarà l’impatto sull’opinione pubblica – conclude Pietro Vento – dei primi concreti provvedimenti del Governo per far fronte alla crisi”. L’analisi dell’Istituto Demopolis sulle intenzioni di voto segnala una crescita per il Terzo Polo, che sfiora il 15%: in particolare, l’UDC di Casini (che per la prima volta supera l’8%), sembra assumere un ruolo di maggiore centralità nello scenario politico, anche se il peso effettivo di UDC, FLI, API e MpA dipenderà , ovviamente, dalla legge elettorale con cui si tornerà alle urne. La Lega Nord, oggi unico partito all’opposizione, riparte da un 8%, il valore più basso degli ultimi quattro anni, pagando l’incapacità di cogliere, negli ultimi mesi, il progressivo malcontento della propria base elettorale. Si attestano tra il 7% e l’8% SEL di Vendola e Italia dei Valori, ampia parte dei cui elettori avrebbe preferito la strada delle elezioni anticipate, nella certezza di una vittoria del “nuovo Ulivo”, che corre il rischio – secondo molti osservatori – di essere archiviato nel nuovo scenario. Per ciò che riguarda i due schieramenti principali, secondo i dati del Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, il PD di Bersani sarebbe oggi, con il 29%, il primo partito del Paese. Sul fronte opposto, il PDL si attesterebbe al 24%, con una emorragia di quasi 5 milioni di voti rispetto al 2008, sintomo di un chiaro disorientamento dell’elettorato: su 100 elettori che avevano scelto il partito di Berlusconi alle Politiche, oltre un terzo non riconfermerebbe il voto. “Secondo i dati del Barometro Politico Demopolis, è molto alto, intorno al 28%, il numero di quanti – sostiene il direttore dell’Istituto di Ricerche Pietro Vento - resterebbero probabilmente a casa: si tratta di cittadini delusi, disorientati ed indecisi sull’eventuale scelta da compiere nell’ipotesi di un ritorno alle urne: un bacino potenziale, per lo più di anziani e casalinghe, di estremo interesse elettorale nei nuovi scenari che si stanno ridisegnando in Italia mentre il Governo Monti inizia il suo lavoro”.
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