di Vittorio Polito. La nostra vita psichica e fisica inizia dalla relazione con una figura materna, relazione che, al di là degli eventi che hanno caratterizzato il livello personale, segna inesorabilmente il nostro mondo interiore. Il tema trattato in questo libro, il narcisismo, riguarda la soggettività femminile e il percorso irto di difficoltà, che ogni donna si trova a dover fare per riuscire ad affermarsi come soggetto diverso da quello maschile.
Il narcisismo, è la tendenza e l’atteggiamento di chi fa di sé stesso, della propria persona, delle proprie qualità fisiche e intellettuali, il centro preminente del proprio interesse e l’oggetto di una compiaciuta ammirazione. Quando si parla di donne, poi, i riferimenti al masochismo sono quasi inevitabili. La psicanalisi ha sempre considerato il masochismo la naturale espressione psichica delle condizioni fisiologiche della donna.
Il tema dominante del volume “Specchio delle mie brame” di Maria Cristina Barducci (Magi Edizioni, pagine 165, € 15) è appunto il narcisismo.
L’autrice, laureata in lettere e psicologia, psicoterapeuta, giornalista pubblicista, attraverso la sua esperienza presso il reparto di psico-profilassi del reparto Ostetrico dell’Ospedale “Careggi” di Firenze, ha scoperto mediante il caso che tratta, che il narcisismo femminile, è argomento poco indagato nell’ottica dell’identità in genere, ed allora ha scelto il campo dell’esperienza amorosa, spazio in cui, in una donna, riaffiorano tutti i conflitti nei rapporti con la propria madre. In quel contesto appare intrigante il tema della passione amorosa, che esplode in modo violento e riattiva tutto un mondo di emozioni, legato al rapporto carente con la genitrice.
È frequente che donne affermate, capaci, indipendenti economicamente, attraverso l’emersione di una passione amorosa, scoprano tutto un universo femminile a loro sconosciuto; sono queste le donne che, stupite e ignote a sé stesse, cercano un aiuto terapeutico che non annulli il senso del loro ritrovato mondo emotivo, ma le aiuti a fare proprie quelle parti di sé che la passione amorosa ha fatto emergere in modo violento.
Nelle tre parti di cui si compone il libro, si evidenzia, nella prima la parte, la teoria e le riflessioni sul tema del narcisismo; la seconda è dedicata alla storia clinica del personaggio oggetto della ricerca, mentre la terza parte è dedicata alla letteratura relativa a passioni di personaggi letterari.
In sostanza, scrive Simona Argentieri nella presentazione, Maria Cristina Barducci affronta in questo libro uno dei temi più controversi e scottanti della psicanalisi moderna, il narcisismo. Un concetto che sembra permeare ogni area culturale della nostra epoca; non solo le discipline di area psicologica, ma anche sociologica, filosofica e perfino economica. Edipo e Narciso coabitano, per cui sta ai terapeuti il compito di farli dialogare, altrimenti si corre il rischio di evidenziarli in modo scisso e alternato, alimentando così solo conflitti.
Il narcisismo, è la tendenza e l’atteggiamento di chi fa di sé stesso, della propria persona, delle proprie qualità fisiche e intellettuali, il centro preminente del proprio interesse e l’oggetto di una compiaciuta ammirazione. Quando si parla di donne, poi, i riferimenti al masochismo sono quasi inevitabili. La psicanalisi ha sempre considerato il masochismo la naturale espressione psichica delle condizioni fisiologiche della donna.
Il tema dominante del volume “Specchio delle mie brame” di Maria Cristina Barducci (Magi Edizioni, pagine 165, € 15) è appunto il narcisismo.
L’autrice, laureata in lettere e psicologia, psicoterapeuta, giornalista pubblicista, attraverso la sua esperienza presso il reparto di psico-profilassi del reparto Ostetrico dell’Ospedale “Careggi” di Firenze, ha scoperto mediante il caso che tratta, che il narcisismo femminile, è argomento poco indagato nell’ottica dell’identità in genere, ed allora ha scelto il campo dell’esperienza amorosa, spazio in cui, in una donna, riaffiorano tutti i conflitti nei rapporti con la propria madre. In quel contesto appare intrigante il tema della passione amorosa, che esplode in modo violento e riattiva tutto un mondo di emozioni, legato al rapporto carente con la genitrice.
È frequente che donne affermate, capaci, indipendenti economicamente, attraverso l’emersione di una passione amorosa, scoprano tutto un universo femminile a loro sconosciuto; sono queste le donne che, stupite e ignote a sé stesse, cercano un aiuto terapeutico che non annulli il senso del loro ritrovato mondo emotivo, ma le aiuti a fare proprie quelle parti di sé che la passione amorosa ha fatto emergere in modo violento.
Nelle tre parti di cui si compone il libro, si evidenzia, nella prima la parte, la teoria e le riflessioni sul tema del narcisismo; la seconda è dedicata alla storia clinica del personaggio oggetto della ricerca, mentre la terza parte è dedicata alla letteratura relativa a passioni di personaggi letterari.
In sostanza, scrive Simona Argentieri nella presentazione, Maria Cristina Barducci affronta in questo libro uno dei temi più controversi e scottanti della psicanalisi moderna, il narcisismo. Un concetto che sembra permeare ogni area culturale della nostra epoca; non solo le discipline di area psicologica, ma anche sociologica, filosofica e perfino economica. Edipo e Narciso coabitano, per cui sta ai terapeuti il compito di farli dialogare, altrimenti si corre il rischio di evidenziarli in modo scisso e alternato, alimentando così solo conflitti.
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