CAROVIGNO (BR). Una brutta vicenda è avvenuta in quel di Pantanagianni, sul litorale carovignese: nella giornata di ieri, ha preso fuoco il canneto. I vigili del fuoco, chiamati in causa, hanno spento il primo incendio ma, qualche giorno dopo, ignoti, hanno completato l’opera.
Per quanto riguarda l’area di Pantanagianni (pantano-Gianni=Giovanni, primo proprietario della zona), è interessata da due torrenti che s’impaludano a poca distanza dalla riva e che, nel periodo invernale, spesso si collegano al mare. Prima che fosse costruita una strada che funge ora da diga, gli stessi si collegavano direttamente col mare attraverso una foce ormai scomparsa.
Nel suo tratto finale il canale si presenta attivo determinando un habitat caratterizzato da un canneto e dalla tipica “macchia” costiera ove staziona abitualmente numerosa fauna di tipo stanziale e migratoria mentre, lungo i suoi margini, costellati da grotte, sono stati rinvenuti sepolcri, vasi, e monete antiche.
negli ultimi tempi, è stata intensa nell'area l'attività edilizia ed anche la cementificazione selvaggia della costa.
Rigurado l'ultimo incendio avvenuto, domenica 6 novembre presso il sito alle ore 10:30 si terrà un sit-in di sensibilizzazione organizzato dalla Protezione Civile di Carovigno e dalle associazioni WWF Brindisi, Legambiente locale e Provinciale, Italia Nostra, Gruppo Archeologico di Brindisi, A.N.P.A.N.A. Prov.le e l’Università Popolare di Carovigno.
Durante l’incontro che si terrà lungo la strada di accesso al litorale, Viale Vienna, incrocio con via Lugano, verrà effettuata una visita guidata nell’area con illustrazione delle caratteristiche storiche–naturalistiche.
(Daniele Martini)
Per quanto riguarda l’area di Pantanagianni (pantano-Gianni=Giovanni, primo proprietario della zona), è interessata da due torrenti che s’impaludano a poca distanza dalla riva e che, nel periodo invernale, spesso si collegano al mare. Prima che fosse costruita una strada che funge ora da diga, gli stessi si collegavano direttamente col mare attraverso una foce ormai scomparsa.
Nel suo tratto finale il canale si presenta attivo determinando un habitat caratterizzato da un canneto e dalla tipica “macchia” costiera ove staziona abitualmente numerosa fauna di tipo stanziale e migratoria mentre, lungo i suoi margini, costellati da grotte, sono stati rinvenuti sepolcri, vasi, e monete antiche.
negli ultimi tempi, è stata intensa nell'area l'attività edilizia ed anche la cementificazione selvaggia della costa.
Rigurado l'ultimo incendio avvenuto, domenica 6 novembre presso il sito alle ore 10:30 si terrà un sit-in di sensibilizzazione organizzato dalla Protezione Civile di Carovigno e dalle associazioni WWF Brindisi, Legambiente locale e Provinciale, Italia Nostra, Gruppo Archeologico di Brindisi, A.N.P.A.N.A. Prov.le e l’Università Popolare di Carovigno.
Durante l’incontro che si terrà lungo la strada di accesso al litorale, Viale Vienna, incrocio con via Lugano, verrà effettuata una visita guidata nell’area con illustrazione delle caratteristiche storiche–naturalistiche.
(Daniele Martini)