ROMA. (GUARDA IL VIDEO - GUARDA IL TG) Il presidente del Consiglio Mario Monti arriva in mattinata a Strasburgo per incontrare la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy. E' la seconda tappa della missione europea del premier, che martedi' a Bruxelles ha incontrato Jose' Manuel Barrroso, presidente della Commissione europea, e Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo.
L'incontro serve a fare il punto sulla strategia migliore per affrontare la crisi economica. Proprio ieri, malgrado le difficolta' di collocare sul mercato il 35% dei bund emessi dalla Germania, Merkel ha ribadito in un discorso al Parlamento tedesco la sua contrarieta' agli eurobond: ''E' straordinariamente riduttivo che la Commissione europea suggerisca gli eurobond. Con la socializzazione del debito non si risolve il problema. Sono proposte inadeguate''.
Diversa la posizione del presidente della Commissione europea che e' tornato a sostenere l'ipotesi degli eurobond. ''Faccio un appello a tutti gli Stati affinche' discutano degli stability bond con mente aperta e senza dogmi perche' possono portare enormi benefici. Non sono un'immediata soluzione alla crisi ma possono portare enormi benefici rendendo piu' liquido il mercato dei bond'', ha detto ieri Barroso replicando alla cancelliera tedesca e sottolineando che il varo degli eurobond ''dimostrerebbe all'opinione pubblica che l'area euro e' un esempio di governance rafforzata''.
La posizione francese sugli eurobond e' a meta' strada tra quella di Merkel e Barroso. Sarkozy ha piu' volte fatto presente che per rendere efficaci gli eurobond bisogna prima creare un sistema di controllo dei bilanci nazionali modificando di conseguenza alcuni trattati europei. Ipotesi quest'ultima che ha bisogno di tempo, mentre la crisi preme sui singoli governi e occorre dare priorita' al Fondo di emergenza europeo che acquista il debito dei paesi in difficolta'.
Si prevede che Monti si collochi in questa discussione esprimendo la predilezione per un metodo comunitario che pur riconoscendo il ruolo di Francia e Germania cerchi di non soffocare quello della Commissione europea. Quanto agli eurobond, Monti ha precisato nella conferenza stampa che ha tenuto a Bruxelles martedi' scorso che il tema ''non e' tabu''' e che ''in ogni caso lo strumento degli eurobond non deve essere elusivo della disciplina finanziaria ma contribuire a fare dei mercati una forza piu' stabile''. Un posizione quindi piu' che possibilista al varo degli eurobond.
Il vertice tra Monti, Sarkozy e Merkel dovrebbe ruotare soprattutto intorno al confronto sulle strategie europee da seguire per contrastare la crisi economica internazionale.
Dei provvedimenti che il governo italiano si appresta a presentare in Parlamento, Monti ne discutera' nel merito domani quando ricevera' a Roma Olli Rehn, commissario europeo agli Affari economici e finanziari.
Prima di affrontare il vertice con Sarkozy e Merkel, Monti ieri ha incontrato a Palazzo Giustiniani i presidenti del Senato e della Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini. In una nota si precisa che si e' ''convenuto sulla necessita' di percorsi parlamentari agevoli, condivisi e veloci per l'esame degli interventi in materia economica, ivi compresa la riforma costituzionale relativa all'introduzione del principio del pareggio di bilancio''. Nel tardo pomeriggio Monti si e' poi recato al Quirinale per un colloquio con il presidente Giorgio Napolitano.
Al suo ritorno da Strasburgo, il premier ha in agenda l'incontro con i leader dei partiti che sostengono il suo governo: Angelino Alfano per il Pdl, Pier Luigi Bersani per il Pd, Pier Ferdinando Casini per il Terzo polo. Si esclude che i tre leader possano partecipare congiuntamente a un vertice di maggioranza. I partiti, come richiesto dallo stesso Monti, stanno intanto inviando i curricula di coloro che potrebbero essere nominati sottosegretari. Resiste la linea del ''niente politici ai ministeri'', ma secondo le indiscrezioni per le circa trenta nomine tra sottosegretari e viceministri 12 sarebbero indicati dal Pdl, 12 dal Pd, 5 o 6 dal Terzo Polo (due dall'Udc, uno o due da Fli, uno da Api e uno dall'Mpa).
L'incontro serve a fare il punto sulla strategia migliore per affrontare la crisi economica. Proprio ieri, malgrado le difficolta' di collocare sul mercato il 35% dei bund emessi dalla Germania, Merkel ha ribadito in un discorso al Parlamento tedesco la sua contrarieta' agli eurobond: ''E' straordinariamente riduttivo che la Commissione europea suggerisca gli eurobond. Con la socializzazione del debito non si risolve il problema. Sono proposte inadeguate''.
Diversa la posizione del presidente della Commissione europea che e' tornato a sostenere l'ipotesi degli eurobond. ''Faccio un appello a tutti gli Stati affinche' discutano degli stability bond con mente aperta e senza dogmi perche' possono portare enormi benefici. Non sono un'immediata soluzione alla crisi ma possono portare enormi benefici rendendo piu' liquido il mercato dei bond'', ha detto ieri Barroso replicando alla cancelliera tedesca e sottolineando che il varo degli eurobond ''dimostrerebbe all'opinione pubblica che l'area euro e' un esempio di governance rafforzata''.
La posizione francese sugli eurobond e' a meta' strada tra quella di Merkel e Barroso. Sarkozy ha piu' volte fatto presente che per rendere efficaci gli eurobond bisogna prima creare un sistema di controllo dei bilanci nazionali modificando di conseguenza alcuni trattati europei. Ipotesi quest'ultima che ha bisogno di tempo, mentre la crisi preme sui singoli governi e occorre dare priorita' al Fondo di emergenza europeo che acquista il debito dei paesi in difficolta'.
Si prevede che Monti si collochi in questa discussione esprimendo la predilezione per un metodo comunitario che pur riconoscendo il ruolo di Francia e Germania cerchi di non soffocare quello della Commissione europea. Quanto agli eurobond, Monti ha precisato nella conferenza stampa che ha tenuto a Bruxelles martedi' scorso che il tema ''non e' tabu''' e che ''in ogni caso lo strumento degli eurobond non deve essere elusivo della disciplina finanziaria ma contribuire a fare dei mercati una forza piu' stabile''. Un posizione quindi piu' che possibilista al varo degli eurobond.
Il vertice tra Monti, Sarkozy e Merkel dovrebbe ruotare soprattutto intorno al confronto sulle strategie europee da seguire per contrastare la crisi economica internazionale.
Dei provvedimenti che il governo italiano si appresta a presentare in Parlamento, Monti ne discutera' nel merito domani quando ricevera' a Roma Olli Rehn, commissario europeo agli Affari economici e finanziari.
Prima di affrontare il vertice con Sarkozy e Merkel, Monti ieri ha incontrato a Palazzo Giustiniani i presidenti del Senato e della Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini. In una nota si precisa che si e' ''convenuto sulla necessita' di percorsi parlamentari agevoli, condivisi e veloci per l'esame degli interventi in materia economica, ivi compresa la riforma costituzionale relativa all'introduzione del principio del pareggio di bilancio''. Nel tardo pomeriggio Monti si e' poi recato al Quirinale per un colloquio con il presidente Giorgio Napolitano.
Al suo ritorno da Strasburgo, il premier ha in agenda l'incontro con i leader dei partiti che sostengono il suo governo: Angelino Alfano per il Pdl, Pier Luigi Bersani per il Pd, Pier Ferdinando Casini per il Terzo polo. Si esclude che i tre leader possano partecipare congiuntamente a un vertice di maggioranza. I partiti, come richiesto dallo stesso Monti, stanno intanto inviando i curricula di coloro che potrebbero essere nominati sottosegretari. Resiste la linea del ''niente politici ai ministeri'', ma secondo le indiscrezioni per le circa trenta nomine tra sottosegretari e viceministri 12 sarebbero indicati dal Pdl, 12 dal Pd, 5 o 6 dal Terzo Polo (due dall'Udc, uno o due da Fli, uno da Api e uno dall'Mpa).
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Politica