di Redazione. Si registrano condizioni sempre più critiche nel carcere tarantino. Due agenti della struttura del capoluogo jonico ieri sera sono stati aggrediti da un detenuto di circa 30 anni all'interno della struttura di via Magli. Lo riferisce in una nota Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sappe. Le guardie penitenziarie avrebbero subito alcune lesioni medicate subito dopo l'aggressione nell'infermeria della casa circondariale. Secondo Pilagatti, il detenuto era ''forse esasperato dalla situazione generale di malessere che si respira all'interno del carcere''.
Ma non basta. Nel carcere, sempre secondo il Sappe, "mancano acqua calda e riscaldamento. Non bastava il gravissimo sovraffollamento di detenuti che ormai ha raggiunto quasi 700 presenze a fronte di 315 posti; non bastava la fatiscenza della struttura che in alcuni settori del carcere risulta essere anche pericolante; non bastava una precaria situazione igienico a cui si aggiunge una carente assistenza sanitaria - denuncia Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sappe. Gia' tutte queste problematiche sarebbero bastate a far esplodere il carcere del capoluogo Jonico, invece no, dallo stop degli automezzi per mancanza di benzina dei giorni scorsi, si e' arrivati anche alla mancanza del combustibile per riscaldare sia l'acqua che gli ambienti".
Il Sappe fa sapere di avere scritto alla direzione del carcere "chiedendo di risolvere con urgenza la situazione inerente la mancanza di acqua calda per le docce e per il riscaldamento che costringe detenuti e personale al freddo. Anche perche' - spiega in una nota il Sappe - a seguito di cio' nei giorni scorsi si e' assistito ad innalzamento della tensione con episodi incresciosi che non hanno avuto un epilogo cruento, grazie alla professionalita' e serieta' dei poliziotti penitenziari".
"A Taranto accade una cosa inaccettabile, mentre si stanno per spendere circa 10 milioni di euro per costruire un'altra sezione detentiva,(che dovrebbe servire ad aumentare il sovraffollamento) l'intero carcere crolla a pezzi per mancanza di manutenzione sia ordinaria che straordinaria", conclude il Sappe.
Ma non basta. Nel carcere, sempre secondo il Sappe, "mancano acqua calda e riscaldamento. Non bastava il gravissimo sovraffollamento di detenuti che ormai ha raggiunto quasi 700 presenze a fronte di 315 posti; non bastava la fatiscenza della struttura che in alcuni settori del carcere risulta essere anche pericolante; non bastava una precaria situazione igienico a cui si aggiunge una carente assistenza sanitaria - denuncia Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sappe. Gia' tutte queste problematiche sarebbero bastate a far esplodere il carcere del capoluogo Jonico, invece no, dallo stop degli automezzi per mancanza di benzina dei giorni scorsi, si e' arrivati anche alla mancanza del combustibile per riscaldare sia l'acqua che gli ambienti".
Il Sappe fa sapere di avere scritto alla direzione del carcere "chiedendo di risolvere con urgenza la situazione inerente la mancanza di acqua calda per le docce e per il riscaldamento che costringe detenuti e personale al freddo. Anche perche' - spiega in una nota il Sappe - a seguito di cio' nei giorni scorsi si e' assistito ad innalzamento della tensione con episodi incresciosi che non hanno avuto un epilogo cruento, grazie alla professionalita' e serieta' dei poliziotti penitenziari".
"A Taranto accade una cosa inaccettabile, mentre si stanno per spendere circa 10 milioni di euro per costruire un'altra sezione detentiva,(che dovrebbe servire ad aumentare il sovraffollamento) l'intero carcere crolla a pezzi per mancanza di manutenzione sia ordinaria che straordinaria", conclude il Sappe.