Agguato a Modugno: secondo arresto. E la procura diffonde il video

BARI. Una seconda persona e' stata arrestata per la sparatoria in cui la sera del 14 novembre scorso venne ucciso con numerosi colpi d'arma da fuoco Francesco Campanella, pregiudicato di 48 anni, di Modugno, in provincia di Bari. Si tratta di Antonio Domenico Guglielmi, 41 anni, barese, noto alle forze dell'ordine, localizzato e catturato ieri sera nella cittadina alle porte del capoluogo. L'uomo, gia' destinatario di un altro provvedimento restrittivo definitivo (1 anno e 6 mesi di reclusione per estorsione e usura), si era reso irreperibile. Ai militari ha mostrato documenti falsi.

LA SPARATORIA - Nella sparatoria, che avvenne in via dei Gelsomini, nella zona industriale di Modugno, davanti al porticato dell'abitazione della vittima vicino a un capannone adibito a officina meccanica, rimase ferito in varie parti del corpo anche Nicola Lupello, 34 anni, anche lui con precedenti. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari, della Compagnia di Modugno e di Bari-San Paolo, sono riusciti a ricostruire, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, la dinamica ed i retroscena del duplice fatto di sangue, identificando i due presunti responsabili.

Il 12 dicembre, prima delle sue dimissioni dall'Ospedale 'Di Venere', e' stato arrestato Nicola Lupello, 34 anni, proprio l'uomo rimasto ferito nella sparatoria. A Guglielmi e' stata notificata oggi la stessa ordinanza di custodia cautelare in carcere che ha riguardato Lupello, emessa dal gip del Tribunale di Bari. I due sono ritenuti responsabili di porto e detenzione illegale di arma da fuoco, nonche' rispettivamente di omicidio e tentato omicidio volontario, (consumato da Lupello ai danni di Campanella e tentato dal Guglielmi ai danni di Lupello). Quest'ultimo avrebbe sparato a Campanella dopo essere rimasto ferito da Guglielmi.

LE INDAGINI - Le indagini all'inizio si indirizzarono verso un agguato messo a segno contro Lupello e Campanella, che, secondo la prima ipotesi, sarebbero stati aggrediti da un gruppo di foco mentre erano fermi davanti all'abitazione del secondo. Grazie anche alla visione dei fotogrammi del sistema di videosorveglianza situato nell'abitazione della vittima, alle dichiarazioni contraddittorie rese dal ferito, risultato poi essere l'autore materiale dell'omicidio, alla comparazione degli abiti sequestrati nell'immediatezza dei fatti, all'analisi dei tabulati telefonici della vittima, gli inquirenti hanno ricostruito nel dettaglio gli eventi e il movente, riconducibile a contrasti insorti per ragioni economiche legate a prestiti usurai e all'acquisizione di un'attivita' commerciale.

In particolare quella sera Campanella si trovava davanti all'ingresso della sua abitazione in attesa di Lupello con il quale aveva concordato un appuntamento mentre Guglielmi era nascosto in posizione defilata dietro una siepe nei pressi dell'ingresso. Poco dopo giunse Lupello che, pistola alla mano, comincio' a discutere animatamente con il padrone di casa.

A un certo punto venne colpito improvvisamente da alcuni colpi di arma da fuoco esplosi al suo indirizzo da Guglielmi, in difesa dell'amico Campanella. Nonostante fosse ferito, il sicario, riusci' a sparare numerosi colpi mortali all'indirizzo di Campanella, per poi
fuggire velocemente e presentarsi ferito al Pronto Soccorso dell'Ospedale San Paolo.

DIFFUSO VIDEO - La Procura di Bari lancia un appello ai cittadini per ricostruire l'esatta dinamica dell'omicidio. Nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza del luogo dove e' stato compiuto il delitto, infatti, si vedono quattro uomini, uno dei quali non identificato.

Gli altri tre sono la vittima, Francesco Campanella, il presunto sicario, Nicola Lupello e Antonio Domenico Guglielmi (arrestati), accusato di aver ferito Lupello durante l'agguato per difendere Campanella, tutti pregiudicati. Gli inquirenti sperano, diffondendo quel video, di identificare la quarta persona presente sul luogo del delitto.

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