LECCE. "Prendiamo atto con amarezza, ancora una volta, delle esternazioni della Presidente Mariangela De Carlo del tutto personali e prive di qualsiasi ponderata valutazione responsabile. Apparrebbe oltraggioso l’atteggiamento dell’Amministrazione, rispetto alla circoscrizione Leuca, con cui si cerca di ottimizzare le attività e razionalizzare i costi che in questo momento storico rappresentano il primo obiettivo di qualsiasi amministrazione responsabile". E' quanto sostengono in una nota i consiglieri di maggioranza Renato De Lorenzis, Simone Dimaggio, Massimilano Lezzi, Anna Liberatore, Gabriella Licheri, Stefano Ramires e Antonio Rollo sulla vicenda dell’accorpamento dei servizi anagrafici alla sede del quartiere Leuca-Ferrovia nella città di Lecce.
"Il sindaco Paolo Perrone e l’assessore al Patrimonio Attilio Monosi - proseguono i consiglieri - da tempo hanno messo mano alle spese superflue, inclusi gli affitti passivi, portando a casa risultati a dir poco sorprendenti e senza alterare l’equilibrio istituzionale e sociale. Anche in questo caso ci sembra che la decisione di razionalizzare gli spazi, accorpando l’ufficio anagrafe alla sede della circoscrizione, rappresenti un atto utile oltre che responsabile.
Le “intense attività” - spiegano - a cui fa riferimento la Presidente De Carlo sono facilmente conciliabili con l’attività dell’ufficio anagrafe. Risulta che l’Amministrazione abbia deciso di rilasciare l’attuale sede dello sportello anagrafe, non per sfratto ma per scelta, per evitare il rinnovo del contratto per altri sei anni e quindi evitando un grave ed inutile danno per le casse comunali, visto che tra solo quattro mesi le circoscrizioni cesseranno di esistere".
"Ma evidentemente - precisano - questo poco interessa alla Presidente De Carlo che si preoccupa più per la sua personale immagine che per le sorti dell’Istituzione che rappresenta. Se bisogna parlare di spazi bisogna dire tutto. Perché allora non mette a disposizione le ampie metrature utilizzate per il suo faraonico ufficio posto al primo piano dello stesso stabile? Perché la Presidente non si rende collaborativa proponendo soluzioni alternative ad un’Amministrazione che sta lavorando duro per risanare i conti pubblici? Ma questo, per la Presidente De Carlo, è fatto del tutto marginale.
D’altronde fino ad oggi ha dimostrato di gestire la circoscrizione come se fosse un organo monocratico e senza coinvolgere la sua stessa maggioranza che finora, per senso delle istituzioni, l’ha sostenuta senza alcuna polemica.
Abbiamo passato tempi duri, - sottolineano i consiglieri - senza i numeri in consiglio circoscrizionale, ma pur nella difficoltà abbiamo evitato il tracollo dell’organo di quartiere ed evitato nuove elezioni per la circoscrizione. Oggi siamo costretti ad uscire allo scoperto ed a prendere le distanze da un Presidente che mai ha dimostrato capacità di mediazione, voglia di lavorare in forma collegiale e senso delle istituzioni (si pensi alle numerose esternazioni polemiche verso la maggioranza che l’ha eletta) cercando spasmodicamente la visibilità ed il consenso personale".
"Ora basta, - concludono - finalmente annuncia il suo ritiro dalla politica, non per amarezze maturate ma forse perché consapevole di non possedere quel consenso sufficiente per sedere sugli scranni del Consiglio Comunale di Palazzo Carafa".
"Il sindaco Paolo Perrone e l’assessore al Patrimonio Attilio Monosi - proseguono i consiglieri - da tempo hanno messo mano alle spese superflue, inclusi gli affitti passivi, portando a casa risultati a dir poco sorprendenti e senza alterare l’equilibrio istituzionale e sociale. Anche in questo caso ci sembra che la decisione di razionalizzare gli spazi, accorpando l’ufficio anagrafe alla sede della circoscrizione, rappresenti un atto utile oltre che responsabile.
Le “intense attività” - spiegano - a cui fa riferimento la Presidente De Carlo sono facilmente conciliabili con l’attività dell’ufficio anagrafe. Risulta che l’Amministrazione abbia deciso di rilasciare l’attuale sede dello sportello anagrafe, non per sfratto ma per scelta, per evitare il rinnovo del contratto per altri sei anni e quindi evitando un grave ed inutile danno per le casse comunali, visto che tra solo quattro mesi le circoscrizioni cesseranno di esistere".
"Ma evidentemente - precisano - questo poco interessa alla Presidente De Carlo che si preoccupa più per la sua personale immagine che per le sorti dell’Istituzione che rappresenta. Se bisogna parlare di spazi bisogna dire tutto. Perché allora non mette a disposizione le ampie metrature utilizzate per il suo faraonico ufficio posto al primo piano dello stesso stabile? Perché la Presidente non si rende collaborativa proponendo soluzioni alternative ad un’Amministrazione che sta lavorando duro per risanare i conti pubblici? Ma questo, per la Presidente De Carlo, è fatto del tutto marginale.
D’altronde fino ad oggi ha dimostrato di gestire la circoscrizione come se fosse un organo monocratico e senza coinvolgere la sua stessa maggioranza che finora, per senso delle istituzioni, l’ha sostenuta senza alcuna polemica.
Abbiamo passato tempi duri, - sottolineano i consiglieri - senza i numeri in consiglio circoscrizionale, ma pur nella difficoltà abbiamo evitato il tracollo dell’organo di quartiere ed evitato nuove elezioni per la circoscrizione. Oggi siamo costretti ad uscire allo scoperto ed a prendere le distanze da un Presidente che mai ha dimostrato capacità di mediazione, voglia di lavorare in forma collegiale e senso delle istituzioni (si pensi alle numerose esternazioni polemiche verso la maggioranza che l’ha eletta) cercando spasmodicamente la visibilità ed il consenso personale".
"Ora basta, - concludono - finalmente annuncia il suo ritiro dalla politica, non per amarezze maturate ma forse perché consapevole di non possedere quel consenso sufficiente per sedere sugli scranni del Consiglio Comunale di Palazzo Carafa".