di Andrea Cataldo. Se qualcuno, non avendo visto la partita, leggesse il risultato finale potrebbe pensare: classico risultato da piccola che va a giocare in casa di una grande; e invece no. Pretendere di vincere in casa dell’Inter sarebbe stato da sciocchi, e sicuramente questo mister Cosmi lo sapeva bene, ma la gara giocata a San Siro ha confermato che il Lecce ha le potenzialità per far bene, tutto sta nel capire quando iniziare, appunto, a fare bene. Il 4 a 1, insomma, è esagerato e non meritato.
E’ vero che i tiri in porta del Lecce sono pochi e quelli dell’Inter molti, ma sommando le occasioni che la squadra di Cosmi ha avuto nel secondo tempo, si arriverebbe tranquillamente quantomeno al pareggio.
La prima frazione di gara ha visto i giallorossi andare in vantaggio e spaventare la squadra di Milano, che ha saputo reagire bene prendendo in mano la gara. Il pareggio arriva e la squadra di Ranieri continua a tenere in mano il gioco. Piuttosto normale, insomma. E’ il secondo tempo ad offrire gli spunti migliori: l’Inter va in vantaggio prestissimo; il Lecce riesce a reagire e approfittando delle disattenzini a centrocampo dell’Inter, riesce a portarsi davanti a Julio Cesar ben tre volte, senza però mai concretizzare le palle gol nitidissime. Corvia si trova due volte l’occasione per pareggiare e potenzialmente andare in vantaggio, un'altra volta è Di Michele a rendersi pericoloso ma il portiere dell’Inter nega la gioia ai giallorossi. Che dire, poi l’Inter riprenderà il mano il gioco, farà qualche tiro in porta complice l’assistenza e la disattenzione della difesa leccese, segnerà altre due reti e tanti saluti. Fine della partita. Queste sono gare strane, quasi “inutili”, dato il risultato scontato che si portano dietro, ma troppe volte in questa stagione il Lecce non sfrutta le occasioni che gli si presentano davanti. Noi continuiamo a sperare che prima o poi le cose cambino e che i palloni entrino in porta, nel frattempo cerchiamo di vincere contro le squadre che, come i giallorossi, lottano per rimanere in piedi.
Lecce : Gabrieli; Oddo, Tomovic, Ferrario; Cuadrado, Obodo, Giacomazzi, Olivera, Brivio; Muriel, Di Michele
Inter: Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, T. Motta, Cambiasso, Coutinho; Milito, Pazzini
E’ vero che i tiri in porta del Lecce sono pochi e quelli dell’Inter molti, ma sommando le occasioni che la squadra di Cosmi ha avuto nel secondo tempo, si arriverebbe tranquillamente quantomeno al pareggio.
La prima frazione di gara ha visto i giallorossi andare in vantaggio e spaventare la squadra di Milano, che ha saputo reagire bene prendendo in mano la gara. Il pareggio arriva e la squadra di Ranieri continua a tenere in mano il gioco. Piuttosto normale, insomma. E’ il secondo tempo ad offrire gli spunti migliori: l’Inter va in vantaggio prestissimo; il Lecce riesce a reagire e approfittando delle disattenzini a centrocampo dell’Inter, riesce a portarsi davanti a Julio Cesar ben tre volte, senza però mai concretizzare le palle gol nitidissime. Corvia si trova due volte l’occasione per pareggiare e potenzialmente andare in vantaggio, un'altra volta è Di Michele a rendersi pericoloso ma il portiere dell’Inter nega la gioia ai giallorossi. Che dire, poi l’Inter riprenderà il mano il gioco, farà qualche tiro in porta complice l’assistenza e la disattenzione della difesa leccese, segnerà altre due reti e tanti saluti. Fine della partita. Queste sono gare strane, quasi “inutili”, dato il risultato scontato che si portano dietro, ma troppe volte in questa stagione il Lecce non sfrutta le occasioni che gli si presentano davanti. Noi continuiamo a sperare che prima o poi le cose cambino e che i palloni entrino in porta, nel frattempo cerchiamo di vincere contro le squadre che, come i giallorossi, lottano per rimanere in piedi.
Lecce : Gabrieli; Oddo, Tomovic, Ferrario; Cuadrado, Obodo, Giacomazzi, Olivera, Brivio; Muriel, Di Michele
Inter: Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, T. Motta, Cambiasso, Coutinho; Milito, Pazzini
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