BARI. "In riferimento alla questione del nuovo contratto di servizio per l'Ato Ba5 continuiamo a registrare sulla stampa notizie imprecise che, una volta per tutte, vorremmo chiarire a beneficio di amministratori e cittadini. In primo luogo la seconda gara ad evidenza pubblica per l'impianto dell'Ato del sud est barese si è resa necessaria a seguito dell'annullamento di quella precedentemente effettuata, in virtù dei contrastanti pronunciamenti nei due gradi di giudizio amministrativo che hanno bloccato la situazione per anni. Va sottolineato che il bando ha interessato un impianto già realizzato, collaudato e in esercizio provvisorio da tempo. Ragione per la quale le aziende partecipanti al bando avrebbero dovuto assumersi l'onere finanziario di ammortamento degli impianti (circa 20mln di euro)". Lo dichiara in una nota di rettifica l'Assessore Regionale alla Qualità dell'Ambiente, dott. Lorenzo Nicastro.
"L'alibi dell'inutilità della raccolta differenziata, artatamente costruito da chi può permettersi posizioni barricadiere prive di sbocchi pratici e funzionali al problema e - spiace dirlo - ripreso da rappresentanti istituzionali che hanno accesso agli atti (alcuni lo hanno effettivamente praticato) e possono quindi ampiamente documentarsi, è un tentativo di smontare gli sforzi che il Governo regionale e le amministrazioni locali tentano di fare in termini di gestione dei rifiuti. Ridurre i conferimenti indifferenziati in discarica è un obiettivo necessario, imprescindibile, anche per motivi economici - prosegue Nicastro - se si valuta l'intero processo dalla raccolta alla valorizzazione energetica, passando per il riutilizzo dei materiali recuperati".
"Lo schema di contratto per la gestione del servizio dell'Ato Ba5 non prevede 'il conferimento di rifiuti indifferenziati per 470 tonnellate al giorno', bensì indica in quel dato la potenzialità massima dell'impianto. Fermo restando l'obbligo per i comuni a conferire il rifiuto urbano indifferenziato nell'impianto del proprio bacino di appartenenza. Sulle tariffe - chiarisce l'assessore - si deve precisare che gli importi di conferimento sono calcolati in base a due variabili: una incomprimibile (ammortamento degli impianti, assicurazioni, spese generali) ed una comprimibile legata alla quantità di rifiuti conferita (consumi, energia, personale). E' del tutto evidente che conferire meno rifiuti comprime la seconda. Quanto ai costi 'fissi' devo ribadire che gli Ato sono in fase di riduzione (passeranno da 15 a 6) e, quindi, una ridefinizione della distribuzione dei comuni permetterà una ripartizione meno onerosa dei costi incomprimibili". "Non esistono, e vorrei dirlo una volta per tutte, ragioni per cui i comuni dovrebbero sospendere o ridurre gli sforzi per incentivare le raccolte differenziate - conclude Nicastro - poiché i numerosi strumenti finanziari messi a disposizione degli enti locali e degli operatori nel biennio 2010-2011 (fondi per isole ecologiche, centri comunali di raccolta, PIA per le imprese del settore) per un totale di oltre 38mln di euro, evidenziano una volontà chiara ed inequivoca da parte del Governo regionale di ridurre i conferimenti in discarica".
"L'alibi dell'inutilità della raccolta differenziata, artatamente costruito da chi può permettersi posizioni barricadiere prive di sbocchi pratici e funzionali al problema e - spiace dirlo - ripreso da rappresentanti istituzionali che hanno accesso agli atti (alcuni lo hanno effettivamente praticato) e possono quindi ampiamente documentarsi, è un tentativo di smontare gli sforzi che il Governo regionale e le amministrazioni locali tentano di fare in termini di gestione dei rifiuti. Ridurre i conferimenti indifferenziati in discarica è un obiettivo necessario, imprescindibile, anche per motivi economici - prosegue Nicastro - se si valuta l'intero processo dalla raccolta alla valorizzazione energetica, passando per il riutilizzo dei materiali recuperati".
"Lo schema di contratto per la gestione del servizio dell'Ato Ba5 non prevede 'il conferimento di rifiuti indifferenziati per 470 tonnellate al giorno', bensì indica in quel dato la potenzialità massima dell'impianto. Fermo restando l'obbligo per i comuni a conferire il rifiuto urbano indifferenziato nell'impianto del proprio bacino di appartenenza. Sulle tariffe - chiarisce l'assessore - si deve precisare che gli importi di conferimento sono calcolati in base a due variabili: una incomprimibile (ammortamento degli impianti, assicurazioni, spese generali) ed una comprimibile legata alla quantità di rifiuti conferita (consumi, energia, personale). E' del tutto evidente che conferire meno rifiuti comprime la seconda. Quanto ai costi 'fissi' devo ribadire che gli Ato sono in fase di riduzione (passeranno da 15 a 6) e, quindi, una ridefinizione della distribuzione dei comuni permetterà una ripartizione meno onerosa dei costi incomprimibili". "Non esistono, e vorrei dirlo una volta per tutte, ragioni per cui i comuni dovrebbero sospendere o ridurre gli sforzi per incentivare le raccolte differenziate - conclude Nicastro - poiché i numerosi strumenti finanziari messi a disposizione degli enti locali e degli operatori nel biennio 2010-2011 (fondi per isole ecologiche, centri comunali di raccolta, PIA per le imprese del settore) per un totale di oltre 38mln di euro, evidenziano una volontà chiara ed inequivoca da parte del Governo regionale di ridurre i conferimenti in discarica".