Bilancio: Fiore in Aula, debito non causato da sanità

BARI. “È necessario ribadire che la Regione Puglia è l’unica regione che sia entrata in Piano di rientro non per eccessivo disavanzo strutturale finanziario (cioè oltre una soglia percentuale rispetto al finanziamento del Servizio sanitario nazionale che è variata negli anni scendendo dal 7% al 5% per il 2010, la Regione Puglia ha chiuso al 4,93%) bensì a causa di un indebitamento che nulla ha a che vedere con il bilancio sanitario e cioè per la violazione dell’obiettivo del patto di stabilità interno per gli anni 2006 e 2008”.
Così l’assessore alla sanità, Tommaso Fiore, ha iniziato il suo intervento in aula nel corso del dibattito sul disegno di legge relativo al bilancio di previsione per il 2012 e quello pluriennale 2012/14.
“Il 2011 si chiude con una maggiore capacità di controllo della spesa sanitaria: siamo in una situazione ragionevole di contenimento della spesa sanitaria, che vale l'88% del bilancio regionale di quest'anno'' – ha continuato Fiore.
''Le addizionali sull'Irap e l'Irpef del 2012 copriranno la spesa – ha aggiunto l’assessore. Ad oggi la perdita stimata è di 229 milioni di euro, la somma di 195 milioni di euro di perdita vera e propria e 34 milioni di euro degli 'extra Lea' (prestazioni in più rispetto ai livelli essenziali di assistenza nazionali con costi che per legge devono trarre finanziamento nel bilancio autonomo, ndr)”.
La previsione al 31 dicembre – ha continuato l’assessore alla sanità - vede una riduzione cospicua ed ulteriore del deficit che dovrebbe attestarsi sui 52 milioni di euro. Nel 2012 temiamo un aggravio di deficit che potrebbe essere di 30 milioni di euro determinato dall'aumento dell'iva. Una circostanza che riguarda tutte le regioni che hanno chiesto al governo nazionale di sterilizzare l'aumento per il 2012 ed evitare così questo presumibile aggravio del deficit''.
Fiore ha poi voluto chiarire in Aula la vicenda dei lavoratori precari della sanità impegnati nelle attività di trasporto e assistenza socio-sanitaria dei malati oncologici e affetti da Sla che, protestando oggi fuori dalla sede del Consiglio, hanno chiesto di proseguire il servizio per il terzo anno consecutivo, così come previsto dal progetto iniziale.
''E' arrivato il tempo – secondo Fiore - di trasformare queste attività in ordinarie e non mi riferisco solo all'assistenza oncologica ma anche a quella territoriale. Non bisogna caricare gli extra lea di ulteriori elementi di spesa. In attesa di arrivare a questa ‘nuova ordinarietà’ prevederemo delle piccole proroghe del servizio per garantire lo stesso nel tempo necessario a questo passaggio”.
L'assessore Fiore ha chiuso il suo intervento invitando l'Aula a ''non irrigidire con tante norme il sistema del controllo della spesa. Sul terreno dei controlli non si fa mai abbastanza, ma adesso abbiamo bisogno di ragionare di sviluppo con la massima condivisione senza editti di alcun genere”.

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