Controllo diossine Taranto: dati sotto limiti Regione

TARANTO. I valori medi dei dati sull'emissione di diossina dal camino E312 dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, misurati dall'Arpa (Agenzia regionale protezione Ambiente della Puglia) nelle ultime campagne di monitoraggio e campionamento, sono di circa 0.1 nanogrammi al metro cubo (0.1ngTEQ/Nm3), nettamente piu' bassi dei limiti inferori dei range indicati nel documento europeo sulle migliori tecniche disponibili (di 0.5-5 nanogrammi al metro cubo) e consentono, secondo quanto ritiene la Regione Puglia e la stessa Arpa, di ''considerare risolti i problemi ambientali dovuti alle attuali emissioni della principale sorgente di diossine a Taranto''.

Il valore annuale nel 2011, come rilevato dalle quattro campagne di campionamento effettuate a febbraio, maggio, novembre e dicembre (tre giorni per ciascuna campagna), e' pari a 0.389 nanogrammi al metro cubo quindi inferiore al limite di 0,4 nanogrammi previsto dalla legge regionale 44 del 2008 (poi modificata con la 9 del 2009) che peraltro e' molto piu' restrittiva rispetto alla legge nazionale.

''Sono dati che non possono essere ne' truccati, ne' taroccati, ne' mistificati'', ha spiegato in una conferenza stampa il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che stamane a Bari ha presentato i risultati insieme al direttore generale dell'Arpa Giorgio Assennato e all'assessore regionale alla Qualita' dell'Ambiente Lorenzo Nicastro.

''E sono dati - ha aggiunto Vendola - che dicono che nel pieno della piu' grande crisi economica mondiale, a Taranto abbiamo fatto una esperienza che non ha comparazioni in altri parti del mondo. Abbiamo operato per migliorare la fabbrica, nonostante ci fosse un pregiudizio nei confronti di questa possibilita'''.

Vendola ha ricordato che qualcuno suggeriva di chiudere la fabbrica e si chiesto allo stesso tempo cosa cio' avrebbe potuto significare per Taranto visto che l'Ilva conta ''15 mila occupati diretti e 6-7 mila nell'indotto. Noi abbiamo rifiutato di chiudere gli occhi, abbiamo visto il problema e abbiamo costruito un percorso epocale''.

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