ROMA. Da gennaio 2012 chi avra' bisogno di sottoporsi ad esami, analisi o visite ambulatoriali dovra' pagare 10 euro in piu'. E chi andra' al pronto soccorso e si vedra' attribuito il codice bianco paghera' 25 euro. Queste misure, previste nella prima manovra estiva di luglio 2011, scatteranno dal prossimo anno.
A luglio e' stato varato l'odioso balzello sulle visite e il pronto soccorso a cui si aggiungera' dal 2014 il ritorno del ticket sui farmaci, previsto nello stesso provvedimento. Con la prima manovra estiva e' scattato l'aumento del bollo sui conti titoli e anche il primo superbollo sulle auto potenti, che e' stato successivamente potenziato con la manovra del governo Monti.
Poi e' arrivato il secondo decreto di ferragosto con la manovra correttiva per anticipare di un anno, al 2013, il raggiungimento del pareggio di bilancio. Decreto che e' stato convertito dal Parlamento a settembre. Qui e' giunta la stangata sull'iva, con l'aumento immediato dell'aliquota del 20% passata al 21%: gettito stimato 700 milioni nell'anno in corso e 4,2 miliardi su base annua. Nella manovra di ferragosto e' stato inserito anche l'anticipo al 2014 per l'inizio del timing per l'aumento dell'eta' di pensionamento delle donne nel settore privato. Norma, anche questa, che e' stata ripresa e rafforzata dal governo Monti. La manovra di ferragosto segna la prima occasione mancata per le liberalizzazioni. Viene infatto salvato il numero chiuso per le farmacie ed anche le licenze dei taxi e dei servizi di noleggio con conducente. Nulla da fare pure per l'apertura libera dei negozi, la sera o nei giorni festivi. Questa possibilita' resta solo per le localita' turistiche e le citta' d'arte.
Altra nota dolente, l'aumento del prezzo dei carburanti, gia' previsto con la legge di stabilita' approvata a novembre, l'ultimo provvedimento del governo Berlusconi. In cui era tra l'altro previsto l'aumento dell'accisa sui carburanti a partire dal 2012. Il decreto di Monti ha accelerato l'intervento facendo scattare l'aumento immediatamente, dal 7 dicembre, e in misura piu' sostenuta, di 8 centesimi per la benzina e di 11 centesimi per il gasolio. Con la legge di stabilita' sono stati inoltre decisi gli aumenti delle spese di giustizia con il 50% in piu' per il contributo unificato per i procedimenti di secondo grado e il raddoppio per i procedimenti in Cassazione.
Dopo poche settimane dall'approvazione della legge di stabilita' e' stata la volta del decreto salva-Italia che, come detto, ha rafforzato alcuni degli interventi gia' varati e ne ha introdotti di nuovi che inevitabilmente peseranno sulle tasche dei contribuenti: la reintroduzione dell'Ici sulla prima casa e l'aumento delle rendite catastali, il blocco all'indicizzazione delle pensioni sopra i 1.400 euro al mese, la previsione di un ulteriore aumento dell'Iva (del 2% sulle aliquote del 10% e del 21%) a partire da ottobre 2012 al posto dei tagli lineari ai bonus e alle agevolazioni fiscali legati all'attuazione della delega, e l'addizionale irpef.
A luglio e' stato varato l'odioso balzello sulle visite e il pronto soccorso a cui si aggiungera' dal 2014 il ritorno del ticket sui farmaci, previsto nello stesso provvedimento. Con la prima manovra estiva e' scattato l'aumento del bollo sui conti titoli e anche il primo superbollo sulle auto potenti, che e' stato successivamente potenziato con la manovra del governo Monti.
Poi e' arrivato il secondo decreto di ferragosto con la manovra correttiva per anticipare di un anno, al 2013, il raggiungimento del pareggio di bilancio. Decreto che e' stato convertito dal Parlamento a settembre. Qui e' giunta la stangata sull'iva, con l'aumento immediato dell'aliquota del 20% passata al 21%: gettito stimato 700 milioni nell'anno in corso e 4,2 miliardi su base annua. Nella manovra di ferragosto e' stato inserito anche l'anticipo al 2014 per l'inizio del timing per l'aumento dell'eta' di pensionamento delle donne nel settore privato. Norma, anche questa, che e' stata ripresa e rafforzata dal governo Monti. La manovra di ferragosto segna la prima occasione mancata per le liberalizzazioni. Viene infatto salvato il numero chiuso per le farmacie ed anche le licenze dei taxi e dei servizi di noleggio con conducente. Nulla da fare pure per l'apertura libera dei negozi, la sera o nei giorni festivi. Questa possibilita' resta solo per le localita' turistiche e le citta' d'arte.
Altra nota dolente, l'aumento del prezzo dei carburanti, gia' previsto con la legge di stabilita' approvata a novembre, l'ultimo provvedimento del governo Berlusconi. In cui era tra l'altro previsto l'aumento dell'accisa sui carburanti a partire dal 2012. Il decreto di Monti ha accelerato l'intervento facendo scattare l'aumento immediatamente, dal 7 dicembre, e in misura piu' sostenuta, di 8 centesimi per la benzina e di 11 centesimi per il gasolio. Con la legge di stabilita' sono stati inoltre decisi gli aumenti delle spese di giustizia con il 50% in piu' per il contributo unificato per i procedimenti di secondo grado e il raddoppio per i procedimenti in Cassazione.
Dopo poche settimane dall'approvazione della legge di stabilita' e' stata la volta del decreto salva-Italia che, come detto, ha rafforzato alcuni degli interventi gia' varati e ne ha introdotti di nuovi che inevitabilmente peseranno sulle tasche dei contribuenti: la reintroduzione dell'Ici sulla prima casa e l'aumento delle rendite catastali, il blocco all'indicizzazione delle pensioni sopra i 1.400 euro al mese, la previsione di un ulteriore aumento dell'Iva (del 2% sulle aliquote del 10% e del 21%) a partire da ottobre 2012 al posto dei tagli lineari ai bonus e alle agevolazioni fiscali legati all'attuazione della delega, e l'addizionale irpef.