Crisi: incontri domenicali per Monti, lunedì varata manovra


ROMA. (GUARDA IL VIDEO) ''Sentire ma poi decidere''. A ora di cena, a riassumere cosi' in tv la ''linea'' da seguire, indicata dal premier, e' Andrea Riccardi, ministro della Cooperazione. Una linea che pochi minuti dopo, alle 21 esatte, Palazzo Chigi esplicita neo su bianco in una nota: ''Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha convocato per domenica mattina 4 dicembre le parti sociali e i rappresentanti degli enti locali, al fine di illustrare le linee guida degli interventi che verranno adottati dal Consiglio dei ministri lunedi' 5 dicembre''. Tutto in 24 ore.

Sindacati, imprenditori, amministratori, e probabilmente anche i leader politici, verranno tutti sentiti nella giornata in rosso sul calendario. Al risveglio, il governo prendera' le sue decisioni.

Il timing degli incontri e' dunque definito. Tutti da scoprire invece i margini di trattativa. A cominciare da quelli con i sindacati (a lungo hanno chiesto una convocazione a Palazzo Chigi che sembrava non arrivare piu'), che contestano aspramente il progetto di riforma del sistema previdenziale allo studio. Senza dimenticare gli ''imbarazzi'' di Pd e Pdl, per ragioni anche opposte, sui capitoli Ici e patrimoniale. Non sara' quindi un confronto all'insegna della concertazione vecchia maniera, data l'emergenza economica e i tempi stretti - si e' detto - , ma difficilmente l'esecutivo, seppur di profilo tecnico e non politico-elettorale, potra' limitarsi a ''illustrare'' le linee guida degli interventi in cantiere, come recita il comunicato ufficiale, senza concedere alcune modifiche ai provvedimenti da varare lunedi'. Si vedra'. Di certo, sara' una domenica piuttosto caotica nei pressi di piazza Colonna.

In attesa di conoscere nei dettagli i vari provvedimenti, secondo le ultime indiscrezioni si andrebbe, sul fronte previdenziale, verso l'estensione generale del sistema contributivo (nella forma pro-rata), un progressivo innalzamento dell'eta' pensionabile delle donne dipendenti del privato (per arrivare, magari in anticipo rispetto al 2026, all'equiparazione con gli uomini) e il blocco dell'adeguamento economico degli assegni alla dinamica dell'inflazione. Assegni che dovrebbero rimanere invariati per chi percepisce la pensione minima. Una eccezione che andrebbe nelle direzione di assicurare quella ''equita'''' sociale richiesta in maniera netta dai sindacati e assicurata dal governo Monti. ''C'e' l'esigenza di non colpire in modo indiscriminato'', ribadisce a tal proposito Riccardi, ospite ieri sera di ''Otto e mezzo'. Dal fronte sindacale, Susanna Camusso puntualizza: ''Per noi c'e' una questione che abbiamo definito 'numero magico': 40 anni di contributi. Abbiamo detto che il profilo deve essere quello dell'equita', questo intervento sulle pensioni ha un senso se non si fa cassa ma si guarda ai giovani. Abbiamo detto che ci puo' essere un intervento di sostenibilita' rispetto alle pensioni e quando ci sara' l'incontro con il governo - aggiunge il segretario della Cgil - diremo come la pensiamo''.

Nel frattempo, ad allargare il raggio d'azione e' il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che da Bruxelles annuncia l'intenzione del governo di ragionare sull'introduzione, in Italia, del reddito minimo garantito. In ogni caso, dalla prossima settimana, riferisce Fornero, ''lavoreremo per migliorare il mercato del lavoro soprattutto per giovani e donne, con l'obiettivo di dare ai lavoratori piu' svantaggiati e precari, chance in piu' di lavoro vero''.

Scenario a cui non crede minimamente la Lega Nord. Basta dare uno sguardo alla prima pagina della ''Padania', che oggi apre con ''La fabbrica della poverta''. Un titolo che viene poi esplicitato cosi': ''Le mosse dell'esecutivo: tagliare le pensioni, aumentare le tasse sulla casa e le imprese, fermare il federalismo che eliminava gli sprechi nei Comuni e nelle Regioni con le mani bucate''. Il governo, si legge nell'articolo in bella vista, ''comincera' la sua cura da cavallo dalle pensioni ed ecco che il blocco politico e sociale che si pretende lo regga fino al 2013 va subito in mille pezzi, con i sindacati che tornano uniti nel porre paletti e reclamare il confronto ed i partiti di sinistra attraversati da antichi rigurgiti della perduta coscienza proletaria''. Domenica, se la tesi del Carroccio fosse corretta, si potrebbero avere i primi cedimenti.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto