Digitale: Introna scrive al ministro

BARI. “Grazie sig. ministro, per le dichiarazioni sul beauty contest, i Consigli regionali e il sistema della comunicazione radiotelevisiva attendono di confrontarsi con lei su un futuro all’insegna del pluralismo e della democrazia”. In qualità di referente per la comunicazione della Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni, il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, ha scritto al responsabile per lo sviluppo economico, Corrado Passera, prendendo atto con soddisfazione dell’esigenza dell’assegnazione non gratuita delle sei frequenze del digitale terrestre.
“Il suo parere - fa presente Introna - dimostra piena e autorevole comprensione di quanto più volte da me avanzato rispetto a quello che il sistema delle antenne private coglie come un ‘esproprio delle frequenze migliori’”. Mettere all’asta frequenze indubbiamente ambite e affidarne alle emittenti almeno due, un terzo, come previsto dalla legge, servirà ad aiutarle in uno snodo delicato come la transizione al digitale terrestre. Ai quattro miliardi incassati dall’asta precedente se ne potrebbero aggiungere altri due, “destinati ad obiettivi di sviluppo nazionale ed anche al sostegno di quelle emittenti locali che perderebbero le frequenze nel passaggio al digitale”.
Introna ritiene “sensato, inoltre, insistere perché l’Agcom possa fissare sollecitamente le condizioni economiche di assegnazione delle frequenze, con procedure di evidenza pubblica aperte a tutti i soggetti interessati. Appare inaccettabile, altresì, un’ulteriore riduzione degli indennizzi per la dismissione dell’attività di operatore di rete da parte delle imprese televisive locali. Non aver riconosciuto il 10% alle emittenti locali, sui quattro miliardi incassati per i canali dal 61 al 69, rappresentava già una penalizzazione per le emittenti locali, ridurre a 175 milioni il fondo 2011 di 240 milioni, a sostegno all’emittenza privata, significa un ulteriore danno. Sembra impensabile che le aziende televisive possano rinunciare alle frequenze, a fronte di indennizzi irrisori che non consentono di recuperare neanche i costi sostenuti nel passaggio al digitale”.
Da qui, la richiesta del referente dei presidenti al ministro Passera, con l’invito a voler riesaminare l’intero orizzonte televisivo italiano e la disponibilità della Conferenza ad un incontro per un esame complessivo dell’intero comparto, ispirato a garantire la tenuta del sistema e la difesa dei livelli occupazionali.

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