LECCE. "È vecchia come il mondo la regola che la miglior difesa sia l’attacco; perciò non ci sorprende più di tanto il movimentismo di Adriana Poli Bortone che, dopo averci regalato anche il filobus, adesso, quasi alla ricerca dell’arca perduta, chiede di poter accedere alla visione di atti e documenti che ella stessa firmò di suo pugno, accompagnandosi sempre alla schiera di assessori che non avevano la forza e il coraggio per dirle di no". Lo ha detto il candidato sindaco al Comune di Lecce Antonio Capone.
"L’episodio - aggiunge Capone - è davvero strano, visto che la stessa Sindaca prendeva visione delle determine e le siglava al margine per indicare se dovessero avere esecuzione o meno, con il conseguente discutibile aspetto di legittimità che ciò comportava.
Per i prossimi anni i cittadini leccesi avrebbero il diritto di disintossicarsi dalla presenza di figure politiche che, con un garibaldino protagonismo, hanno occupato la scena sino ad oggi".
"Nessuno di noi - sottolinea il candidato sindaco - ha intenzione di sostituirsi all’azione della Magistratura, ma dal punto di vista politico è innegabile che la presenza negli scandali cittadini al vaglio degli inquirenti di molti tra i più importanti collaboratori dell’allora Primo Cittadino, getti un cono d’ombra sull’intera azione amministrativa. Anche perché, sebbene con ritardo, i legittimi dubbi su molti atti, per lo meno spregiudicati, ebbero l’allerta del sottoscritto che si rifiutò sempre, a costo di essere estromesso dalla Giunta, di farli propri, sottoscriverli e abbracciarli. Bilanci compresi".
"Insieme all’obbligo di rinunciare ad ogni forma di contributo per il loro impegno, - asserisce - i candidati della Lista Civica “Verso Lecce” sono tutti fermamente convinti che sia necessario attivare una Commissione di inchiesta composta da esperti che ponga sotto la lente di ingrandimento gli ultimi 15 anni di governo cittadino, causa di una bancarotta che non vuole vedere soltanto chi ne è responsabile. Ciò si rende necessario per il fatto che, fino ad oggi, l’attuale e sedicente opposizione, un po’ per il flirt a giorni alterni con la Poli, un po’per tamponare l’emorragia di consiglieri verso Perrone ha pensato bene di non chiedere".
"Sarebbe il caso - conclude Capone - che tutte le forze politiche, a cominciare da quelle che si vorrebbero coagulare intorno agli ex sindaci pensassero bene di rinnovarsi, lasciando intelligentemente in soffitta quelle che appaiono scorciatoie politiche per dare spazio, invece, a nuovi soggetti che non son compromessi sia con la vecchia gestione che con la vecchia opposizione, insieme causa di una gravissima crisi economica e politica della città che ci vede tristemente al centro solo di scandali e mai di progetti per il rilancio".
"L’episodio - aggiunge Capone - è davvero strano, visto che la stessa Sindaca prendeva visione delle determine e le siglava al margine per indicare se dovessero avere esecuzione o meno, con il conseguente discutibile aspetto di legittimità che ciò comportava.
Per i prossimi anni i cittadini leccesi avrebbero il diritto di disintossicarsi dalla presenza di figure politiche che, con un garibaldino protagonismo, hanno occupato la scena sino ad oggi".
"Nessuno di noi - sottolinea il candidato sindaco - ha intenzione di sostituirsi all’azione della Magistratura, ma dal punto di vista politico è innegabile che la presenza negli scandali cittadini al vaglio degli inquirenti di molti tra i più importanti collaboratori dell’allora Primo Cittadino, getti un cono d’ombra sull’intera azione amministrativa. Anche perché, sebbene con ritardo, i legittimi dubbi su molti atti, per lo meno spregiudicati, ebbero l’allerta del sottoscritto che si rifiutò sempre, a costo di essere estromesso dalla Giunta, di farli propri, sottoscriverli e abbracciarli. Bilanci compresi".
"Insieme all’obbligo di rinunciare ad ogni forma di contributo per il loro impegno, - asserisce - i candidati della Lista Civica “Verso Lecce” sono tutti fermamente convinti che sia necessario attivare una Commissione di inchiesta composta da esperti che ponga sotto la lente di ingrandimento gli ultimi 15 anni di governo cittadino, causa di una bancarotta che non vuole vedere soltanto chi ne è responsabile. Ciò si rende necessario per il fatto che, fino ad oggi, l’attuale e sedicente opposizione, un po’ per il flirt a giorni alterni con la Poli, un po’per tamponare l’emorragia di consiglieri verso Perrone ha pensato bene di non chiedere".
"Sarebbe il caso - conclude Capone - che tutte le forze politiche, a cominciare da quelle che si vorrebbero coagulare intorno agli ex sindaci pensassero bene di rinnovarsi, lasciando intelligentemente in soffitta quelle che appaiono scorciatoie politiche per dare spazio, invece, a nuovi soggetti che non son compromessi sia con la vecchia gestione che con la vecchia opposizione, insieme causa di una gravissima crisi economica e politica della città che ci vede tristemente al centro solo di scandali e mai di progetti per il rilancio".