GIOIA DEL COLLE (BA). Martedì 20 Dicembre dalle ore 17 nel Chiostro del Palazzo Municipale di Gioia del Colle ci sarà un incontro dibattito tra gli ospiti gioiesi provenienti dalla zona di guerra libica e la cittadinanza gioiese.
L’appuntamento è organizzato dal Comitato per la Pace – Gioia del Colle, il presidio gioiese Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, l’Arci Lebowski assieme all’associazione di promozione sociale Etnie onlus che dal 1998 promuove politiche d’inserimento culturale e lavorativo dei cittadini stranieri e politiche di valorizzazione delle identità culturali.
Proprio quest’ultima sta curando i servizi di accompagnamento, tutela e orientamento ai migranti accolti nell’Hotel WA.RO.SI. nei pressi della stazione ferroviaria.
Alla manifestazione aderisce anche l’Associazione culturale Italo – araba Haafak – Orizzonti, la cui presidente, Hafida Faridi (mediatrice culturale, membro della Comunità magrebina che da decenni vive nella nostra cittadina), per prima ha preso contatto con gli ospiti in questione fornendo supporto di interprete dietro richiesta del locale circolo Arci.
I cittadini gioiesi vogliono dare il benvenuto a uomini e donne costretti a scappare dalle zone di guerra libiche dove hanno lasciato un lavoro e una sistemazione dignitosa, perché l’unica alternativa significava sfidare la morte. Cercheranno di raccontarci il loro viaggio dai paesi natali nella speranza di un’emancipazione sociale. La mano invisibile dell’uomo economico-occidentale ha contribuito a spingerli in altri paesi alla ricerca di un orizzonte dove poter lavorare senza repressioni.
Gioia del Colle, prima ancora di giocare un ruolo fondamentale per il futuro della Libia, conosce le esperienze di vita in Nigeria, Mali, Senegal, Burkina Faso, Ghana e Ciad? Possiamo considerarci una cittadinanza accogliente?
Un dibattito che tenterà di contraddire chi continua a ritenerli degli ospiti sgraditi perché vivono alle spese dello Stato italiano.
L’appuntamento è organizzato dal Comitato per la Pace – Gioia del Colle, il presidio gioiese Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, l’Arci Lebowski assieme all’associazione di promozione sociale Etnie onlus che dal 1998 promuove politiche d’inserimento culturale e lavorativo dei cittadini stranieri e politiche di valorizzazione delle identità culturali.
Proprio quest’ultima sta curando i servizi di accompagnamento, tutela e orientamento ai migranti accolti nell’Hotel WA.RO.SI. nei pressi della stazione ferroviaria.
Alla manifestazione aderisce anche l’Associazione culturale Italo – araba Haafak – Orizzonti, la cui presidente, Hafida Faridi (mediatrice culturale, membro della Comunità magrebina che da decenni vive nella nostra cittadina), per prima ha preso contatto con gli ospiti in questione fornendo supporto di interprete dietro richiesta del locale circolo Arci.
I cittadini gioiesi vogliono dare il benvenuto a uomini e donne costretti a scappare dalle zone di guerra libiche dove hanno lasciato un lavoro e una sistemazione dignitosa, perché l’unica alternativa significava sfidare la morte. Cercheranno di raccontarci il loro viaggio dai paesi natali nella speranza di un’emancipazione sociale. La mano invisibile dell’uomo economico-occidentale ha contribuito a spingerli in altri paesi alla ricerca di un orizzonte dove poter lavorare senza repressioni.
Gioia del Colle, prima ancora di giocare un ruolo fondamentale per il futuro della Libia, conosce le esperienze di vita in Nigeria, Mali, Senegal, Burkina Faso, Ghana e Ciad? Possiamo considerarci una cittadinanza accogliente?
Un dibattito che tenterà di contraddire chi continua a ritenerli degli ospiti sgraditi perché vivono alle spese dello Stato italiano.