BARI. "Trenitalia pensa di far pagare al Sud e alla Puglia la sua manovra, i suoi treni nuovi, la sua alta velocità, lasciandoci con ridotte possibilità, tagli e tariffe incomprensibili". Lo sostiene il consigliere regionale Franco Pastore (Misto-PSI).
"Sono certo - aggiunge il consigliere - che l’assessore Guglielmo Minervini e il presidente Vendola sapranno reagire a tale condotta che ignora una parte del Paese, le sue esigenze e strozza i collegamenti col resto dell’Italia. La Puglia da tempo, con il governo regionale, cerca e si impegna per promuovere un trasporto sostenibile, per incrementare le possibilità di scambi, le infrastrutture e la sua mobilità. Trenitalia di fatto fa il contrario e con la sua politica mette in difficoltà la regione sia sulle lunghe tratte sia su quelle brevi, vedi la Barletta – Spinazzola".
"Ci sono i pendolari, gli studenti e i lavoratori, - spiega ancora Pastore - c’è chi si sposta su e giù per l’Italia una o più volte a settimana e questo d’ora in poi sarà un’acrobazia. Per tutti questo è un momento particolare, il sentire comune è di una situazione punitiva, di tagli e aumenti di tasse e imposte. E tale sentire - conclude - rischia di essere acuito da incrementi che non corrispondono a un miglioramento del servizio, a più collegamenti ma che anzi seguono a limitazioni e riduzioni, di treni e di corse".
"Sono certo - aggiunge il consigliere - che l’assessore Guglielmo Minervini e il presidente Vendola sapranno reagire a tale condotta che ignora una parte del Paese, le sue esigenze e strozza i collegamenti col resto dell’Italia. La Puglia da tempo, con il governo regionale, cerca e si impegna per promuovere un trasporto sostenibile, per incrementare le possibilità di scambi, le infrastrutture e la sua mobilità. Trenitalia di fatto fa il contrario e con la sua politica mette in difficoltà la regione sia sulle lunghe tratte sia su quelle brevi, vedi la Barletta – Spinazzola".
"Ci sono i pendolari, gli studenti e i lavoratori, - spiega ancora Pastore - c’è chi si sposta su e giù per l’Italia una o più volte a settimana e questo d’ora in poi sarà un’acrobazia. Per tutti questo è un momento particolare, il sentire comune è di una situazione punitiva, di tagli e aumenti di tasse e imposte. E tale sentire - conclude - rischia di essere acuito da incrementi che non corrispondono a un miglioramento del servizio, a più collegamenti ma che anzi seguono a limitazioni e riduzioni, di treni e di corse".