BARI. La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per Sandro Frisullo (Pd), l'ex vicepresidente della Giunta regionale pugliese, e per le altre quattro persone coinvolte in una delle inchieste sull'illecita gestione della sanita' pubblica pugliese: gli imprenditori baresi Gianpaolo e Claudio Tarantini, Vincenzo Valente, direttore amministrativo dell'Asl di Lecce e Antonio Montinaro, primario di Neurochirurgia del Vito Fazzi di Lecce.
Gli imputati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione, abuso d'ufficio, turbativa d'asta e millantato credito.
LE ACCUSE - In particolare, la Procura di Bari gli contesta di aver intascato 12 mila euro al mese da gennaio a novembre 2008, piu' altri 50mila euro, costosi capi d'abbigliamento, buoni benzina, regali di vario genere e prestazioni di natura sessuale pagate da Tarantini.
MILLANTATO CREDITO - In un altro episodio, sempre secondo gli inquirenti, Frisullo e Tarantini avrebbero millantato credito nei confronti di Valente, ricevendo da Domenico Marzocca, rappresentante legale della Prodeo Spa, ''100mila euro come prezzo della loro mediazione illecita diretta ad influenzare Valente nella formazione di tutti gli atti e nello svolgimento delle sue attivita' relative alla aggiudicazione del servizio di stoccaggio e gestione dinamica dei documenti cartacei e cartelle cliniche per la Asl di Lecce, per la durata di tre anni e per un importo di oltre quattro milioni di euro''. I fatti contestati si riferiscono agli anni 2007-2009. L'ex vice presidente della Regione Puglia fu arrestato nel marzo del 2010.