BARI. Energia, sviluppo, economia e ambiente non sono in conflitto, la Regione Puglia punta a coniugarli per trasformali in occupazione. Il presidente del Consiglio regionale ha aperto con una nota di ottimismo il convegno “Bari, un pieno di energia” organizzato in Aula consiliare a Bari dalla Filctem CGIL barese (Federazione italiana lavoratori chimica tessile energia manifatture) in collaborazione con AFORIS – Impresa Sociale, per un confronto sulla produzione e distribuzione di energia rinnovabile e non in provincia di Bari a cinque anni dall’adozione del Piano energetico ambientale regionale (PEAR).
La Puglia, già leader nazionale per la produzione energetica da fonti fossili, è la Regione che punta di più sulle fonti rinnovabili: il sole, il vento. Nel fotovoltaico, con il 21,6% del totale nazionale 2010, è saldamente in testa alla classifica italiana doppiando la Lombardia, seconda col 10%.
Come risorse per lo sviluppo, ambiente ed energia possono convivere, ha fatto notare il presidente e “la Puglia lo ha capito, fissando i paletti, regolando la corsa sfrenata all’oro che si era scatenata nei primi tempi, dopo la ‘scoperta’ dei benefici dell’eolico e del solare”.
Il sole è una risorsa pulita, ma prima di pavimentare di pannelli il suolo è bene sfruttare i tetti degli edifici, come chiede una recente legge regionale: così si possono sottrarre aree agricole allo sfruttamento e valorizzare superfici innocue rispetto all’impatto visivo: “avremo energia rinnovabile e sana senza perdere vitigni di ottimo negramaro”, ha osservato Introna.
“Sulla difesa dell’ambiente pugliese il Consiglio regionale supera ogni divisione - ha fatto notare il presidente – quando si parla in Aula di aria, terra e mare la nostra Assemblea esprime sempre un consenso unanime alla tutela, dal no alle centrali nucleari ed ai depositi di scorie radioattive, allo stop alle prospezioni petrolifere in mare, alla legge antidiossina che ha fissato i limiti più bassi in Europa di emissione di benzopirene nell’atmosfera da insediamenti industriali e che viene studiata in tutto il mondo”.
La Puglia, già leader nazionale per la produzione energetica da fonti fossili, è la Regione che punta di più sulle fonti rinnovabili: il sole, il vento. Nel fotovoltaico, con il 21,6% del totale nazionale 2010, è saldamente in testa alla classifica italiana doppiando la Lombardia, seconda col 10%.
Come risorse per lo sviluppo, ambiente ed energia possono convivere, ha fatto notare il presidente e “la Puglia lo ha capito, fissando i paletti, regolando la corsa sfrenata all’oro che si era scatenata nei primi tempi, dopo la ‘scoperta’ dei benefici dell’eolico e del solare”.
Il sole è una risorsa pulita, ma prima di pavimentare di pannelli il suolo è bene sfruttare i tetti degli edifici, come chiede una recente legge regionale: così si possono sottrarre aree agricole allo sfruttamento e valorizzare superfici innocue rispetto all’impatto visivo: “avremo energia rinnovabile e sana senza perdere vitigni di ottimo negramaro”, ha osservato Introna.
“Sulla difesa dell’ambiente pugliese il Consiglio regionale supera ogni divisione - ha fatto notare il presidente – quando si parla in Aula di aria, terra e mare la nostra Assemblea esprime sempre un consenso unanime alla tutela, dal no alle centrali nucleari ed ai depositi di scorie radioattive, allo stop alle prospezioni petrolifere in mare, alla legge antidiossina che ha fissato i limiti più bassi in Europa di emissione di benzopirene nell’atmosfera da insediamenti industriali e che viene studiata in tutto il mondo”.
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Politica