ROMA. Le condizioni economiche delle donne, dopo la rottura di un matrimonio, sono peggiori rispetto a quelle degli uomini. E' quanto emerge dal rapporto ''Condizioni di vita delle persone separate, divorziate e coniugate dopo un divorzio'' diffuso oggi dall'Istat.
In seguito all'interruzione dell'unione coniugale, le donne ricoprono piu' spesso il ruolo di genitore solo (35,8%, contro il 7,3%), mentre gli uomini prevalentemente vivono da soli (43%, contro 25,4%) o formano una nuova unione (32%, contro 23,3%). La quota di separate, divorziate o riconiugate in famiglie a rischio di poverta' e' piu' alta (24%) rispetto a quella degli uomini nella stessa condizione (15,3%) e a quella delle donne in totale (19,2%). Le percentuali piu' elevate di donne a rischio di poverta' si trovano tra le single (28,7%) e tra le madri sole (24,9%). Dopo la separazione, a veder peggiorare la propria condizione economica sono soprattutto le donne (il 50,9% contro il 40,1%), chi al momento dello scioglimento non aveva un'occupazione a tempo pieno (54,7%) e chi aveva figli (52,9%).
In seguito all'interruzione dell'unione coniugale, le donne ricoprono piu' spesso il ruolo di genitore solo (35,8%, contro il 7,3%), mentre gli uomini prevalentemente vivono da soli (43%, contro 25,4%) o formano una nuova unione (32%, contro 23,3%). La quota di separate, divorziate o riconiugate in famiglie a rischio di poverta' e' piu' alta (24%) rispetto a quella degli uomini nella stessa condizione (15,3%) e a quella delle donne in totale (19,2%). Le percentuali piu' elevate di donne a rischio di poverta' si trovano tra le single (28,7%) e tra le madri sole (24,9%). Dopo la separazione, a veder peggiorare la propria condizione economica sono soprattutto le donne (il 50,9% contro il 40,1%), chi al momento dello scioglimento non aveva un'occupazione a tempo pieno (54,7%) e chi aveva figli (52,9%).