Ma Perrone non ci sta: da rivedere i tagli sulle tratte salentine

LECCE. «L’adesione alla protesta romana contro i tagli ai treni nel Salento è stata forte, ma purtroppo non ha riguardato la Regione Puglia, assente, durante la trattativa con l’ingegner Soprano, Amministratore Delegato di Trenitalia. Il mercato e i bilanci hanno le loro ragioni, e noi non possiamo far altro che convincere i vertici di Trenitalia che le nostre sono più forti". Lo ha detto in una nota il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, a commento del risultato portato a casa, dopo la protesta romana dei sindaci di diverse regioni del Sud Italia, contro i tagli di numerose tratte ferroviarie.

"Far capire loro - prosegue Perrone - che per le nostre province – sempre più in espansione nei settori del turismo e della ricettività – questi tagli sarebbero una mannaia; spiegare loro che - privi di collegamenti funzionali - ci sentiremmo ancor più isolati rispetto al resto del nostro Paese, e che per noi sarebbe ancora più difficile inseguire la crescita e lo sviluppo; ricordare che, insieme alle tratte, scomparirebbero all’improvviso anche un migliaio di posti di lavoro, con un danno enorme all’equilibrio occupazionale della nostra terra. È per tutte queste ragioni che, questa mattina, noi sindaci ci siamo ritrovati a Roma, coesi negli intenti. Adesso è necessario chiamare in causa regioni e ministero, che sono i committenti dei servizi ferroviari, per discutere e rivedere tagli e orari che riguardano i collegamenti del Salento e della Puglia. Prestissimo, dovrà essere convocato un tavolo al quale dovranno partecipare oltre a Trenitalia e ai sindaci, anche il ministero e la Regione Puglia".
"È fondamentale - precisa ancora Perrone - far sentire la propria voce, su questioni che riteniamo fortemente penalizzanti per il nostro territorio. Mi sarei aspettato la presenza sul campo della Regione Puglia: la sua assenza non è certamente passata inosservata. Inutile affollare un sit-in organizzato nella stazione ferroviaria di Lecce se poi, nei luoghi decisionali, è solo il sindaco a chiedere un passo indietro. Eppure, la stessa vicepresidente, Loredana Capone, aveva sollecitato i sindaci a essere presenti. Il nostro territorio non merita soltanto tratte di servizio – ne siamo tutti consapevoli - e oggi, noi sindaci, - conclude - abbiamo fatto il possibile per renderlo chiaro. È ora che anche gli altri facciano la loro parte.

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