BARI. Tre persone, tra le quali un sottufficiale dei carabinieri, sono state arrestate dal Gico della guardia di finanza nell'ambito di un'inchiesta su presunti intrecci tra organizzazioni mafiose ed esponenti politici nella Murgia barese.
I provvedimenti sono state emessi dal gip del Tribunale di Bari Vito Fanizzi su richiesta del pm Antimafia Desiree' Digeronimo. 14 in tutto sono gli indagati, tra cui due avvocati e un altro carabiniere. Uno dei militari e' stato stato sottoposto ai domiciliari.
14 INDAGATI - Sono 14 e non 13 come appreso in un primo momento le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta sui presunti intrecci tra mafia e politica ad Altamura, in provincia di Bari. Gli indagati sono Giuseppe Antonio Colonna, Vincenzo Crapuzzi, il boss defunto, Bartolomeo Dambrosio (ucciso a settembre dell'anno scorso mentre faceva jogging sulla Murgia) e suo fratello Mario, Biagio Genco (scomparso cinque anni fa, forse vittima di lupara bianca), Vincenzo Laterza (collaboratore di giustizia), Vincenzo Scalera. E poi ancora l'avvocato Vincenzo Siani, Giuseppe Bruno, l'ex assessore comunale all'Urbanistica (fino a pochi mesi fa), nonche' avvocato, Vito Zaccaria, l'imprenditore Mario Clemente, il maresciallo dei carabinieri Nicola Logiudice, il carabiniere Massimo Carotenuto e Domenico Cicirelli.
La pm Desiree Digeronimo aveva chiesto la custodia cautelare per tutti, ma il giudice per le indagini preliminari Vito Fanizzi ha concesso l'arresto in carcere solamente per Mario Dambrosio e Giuseppe Colonna, mentre e' stato posto ai domiciliari il maresciallo Logiudice, maresciallo e comandante della Stazione dei carabinieri di Altamura, in servizio nella cittadina da molti anni.
Ai 14 indagati vengono contestati, a vario titolo, l'associazione mafiosa, lesioni personali, violenza privata, estorsione, usura, detenzione e porto d'armi da guerra, simulazione reato, favoreggiamento personale, frode processuale e omicidio e occultamento del cadavere di Biagio Genco. In particolare, avrebbero fatto parte dell'associazione mafiosa Giuseppe Antonio Colonna, Vincenzo Crapuzzi, il boss defunto, Bartolomeo Dambrosio e suo fratello Mario, Biagio Genco (scomparso cinque anni fa), Vincenzo Laterza (collaboratore di giustizia), Vincenzo Scalera, l'avvocato Vincenzo Siani, Giuseppe Bruno e Domenico Cicirelli.
FAVOREGGIAMENTO E FRODE PER CC - Ai due carabinieri, invece, e' contestato il favoreggiamento e la frode processuale. Mentre all'ex assessore, Zaccaria, che ha ricoperto anche la carica di coordinatore cittadino del Pdl, e' contestato il concorso esterno, lesioni personali e violenza privata. Secondo quanto assicura la Procura della Repubblica di Bari in una nota si tratta di ''una prima parte dell'esito delle indagini svolte sui fenomeni criminali di tipo mafioso riguardanti la citta' di Altamura''.
Il gip Fanizzi ha respinto le richieste di arresti avanzate dalla pm Digeronimo nei confronti di Cicirelli, Capruzzi, Scalera, Siani, Bruno, Zaccaria e Clemente. La Procura ha gia' impugnato la decisione del gip. Tutti gli indagati sono stati sottoposti a perquisizione col sequestro di documenti e titoli di credito per rilevantissimi importi, gli uni e gli altri ritenuti di notevole utilita' per le indagini. Si e' proceduto al sequestro preventivo di mobili ed immobili di rilevante valore.
Le indagini sono svolte dal Gico della Guardia di Finanza di Bari e dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari. Le indagini coordinate dal Procuratore distrettuale Antimafia Antonio Laudati, sono dirette dalla pm Digeronimo, dal pm Francesco Bretone e da Roberto Pennisi, della Direzione nazionale antimafia applicato alla Dda barese.
ZAZZERA: ORA SCIOGLIERE CONSIGLIO COMUNALE - In merito alle evoluzioni dell’inchiesta che ha portato all’arresto del Maresciallo dei Carabinieri di Altamura Nicola Logiudice, l’On. Pierfelice Zazzera (Idv) dichiara: “Da quanto si apprende dalla stampa, le indagini hanno rilevato la forte presenza della criminalità mafiosa nell’area murgiana, soprattutto nell’ambito della politica, dell’imprenditoria e persino delle forze dell’ordine, in particolare dei Carabinieri, unico presidio di legalità del territorio altamurano, condizione che rende questa vicenda di estrema gravità . Sulla presenza dei condizionamenti criminali all’interno delle istituzioni di Altamura, avevo già depositato alcune interrogazioni parlamentari, ancora in attesa di risposta e con cui chiedevo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Voglio inoltre congratularmi con i magistrati della DDA di Bari per il difficile lavoro che stanno portando avanti con successo. Si rende oggi ancora più urgente pertanto la necessità di sciogliere il comune di Altamura per infiltrazioni mafiose. In tal senso mi attiverò direttamente con il Ministero dell’Interno, chiedendo al Prefetto Cancellieri di intervenire al più presto per restituire finalmente ai cittadini di Altamura un’amministrazione trasparente e libera da condizionamenti”.
I provvedimenti sono state emessi dal gip del Tribunale di Bari Vito Fanizzi su richiesta del pm Antimafia Desiree' Digeronimo. 14 in tutto sono gli indagati, tra cui due avvocati e un altro carabiniere. Uno dei militari e' stato stato sottoposto ai domiciliari.
14 INDAGATI - Sono 14 e non 13 come appreso in un primo momento le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta sui presunti intrecci tra mafia e politica ad Altamura, in provincia di Bari. Gli indagati sono Giuseppe Antonio Colonna, Vincenzo Crapuzzi, il boss defunto, Bartolomeo Dambrosio (ucciso a settembre dell'anno scorso mentre faceva jogging sulla Murgia) e suo fratello Mario, Biagio Genco (scomparso cinque anni fa, forse vittima di lupara bianca), Vincenzo Laterza (collaboratore di giustizia), Vincenzo Scalera. E poi ancora l'avvocato Vincenzo Siani, Giuseppe Bruno, l'ex assessore comunale all'Urbanistica (fino a pochi mesi fa), nonche' avvocato, Vito Zaccaria, l'imprenditore Mario Clemente, il maresciallo dei carabinieri Nicola Logiudice, il carabiniere Massimo Carotenuto e Domenico Cicirelli.
La pm Desiree Digeronimo aveva chiesto la custodia cautelare per tutti, ma il giudice per le indagini preliminari Vito Fanizzi ha concesso l'arresto in carcere solamente per Mario Dambrosio e Giuseppe Colonna, mentre e' stato posto ai domiciliari il maresciallo Logiudice, maresciallo e comandante della Stazione dei carabinieri di Altamura, in servizio nella cittadina da molti anni.
Ai 14 indagati vengono contestati, a vario titolo, l'associazione mafiosa, lesioni personali, violenza privata, estorsione, usura, detenzione e porto d'armi da guerra, simulazione reato, favoreggiamento personale, frode processuale e omicidio e occultamento del cadavere di Biagio Genco. In particolare, avrebbero fatto parte dell'associazione mafiosa Giuseppe Antonio Colonna, Vincenzo Crapuzzi, il boss defunto, Bartolomeo Dambrosio e suo fratello Mario, Biagio Genco (scomparso cinque anni fa), Vincenzo Laterza (collaboratore di giustizia), Vincenzo Scalera, l'avvocato Vincenzo Siani, Giuseppe Bruno e Domenico Cicirelli.
FAVOREGGIAMENTO E FRODE PER CC - Ai due carabinieri, invece, e' contestato il favoreggiamento e la frode processuale. Mentre all'ex assessore, Zaccaria, che ha ricoperto anche la carica di coordinatore cittadino del Pdl, e' contestato il concorso esterno, lesioni personali e violenza privata. Secondo quanto assicura la Procura della Repubblica di Bari in una nota si tratta di ''una prima parte dell'esito delle indagini svolte sui fenomeni criminali di tipo mafioso riguardanti la citta' di Altamura''.
Il gip Fanizzi ha respinto le richieste di arresti avanzate dalla pm Digeronimo nei confronti di Cicirelli, Capruzzi, Scalera, Siani, Bruno, Zaccaria e Clemente. La Procura ha gia' impugnato la decisione del gip. Tutti gli indagati sono stati sottoposti a perquisizione col sequestro di documenti e titoli di credito per rilevantissimi importi, gli uni e gli altri ritenuti di notevole utilita' per le indagini. Si e' proceduto al sequestro preventivo di mobili ed immobili di rilevante valore.
Le indagini sono svolte dal Gico della Guardia di Finanza di Bari e dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari. Le indagini coordinate dal Procuratore distrettuale Antimafia Antonio Laudati, sono dirette dalla pm Digeronimo, dal pm Francesco Bretone e da Roberto Pennisi, della Direzione nazionale antimafia applicato alla Dda barese.
ZAZZERA: ORA SCIOGLIERE CONSIGLIO COMUNALE - In merito alle evoluzioni dell’inchiesta che ha portato all’arresto del Maresciallo dei Carabinieri di Altamura Nicola Logiudice, l’On. Pierfelice Zazzera (Idv) dichiara: “Da quanto si apprende dalla stampa, le indagini hanno rilevato la forte presenza della criminalità mafiosa nell’area murgiana, soprattutto nell’ambito della politica, dell’imprenditoria e persino delle forze dell’ordine, in particolare dei Carabinieri, unico presidio di legalità del territorio altamurano, condizione che rende questa vicenda di estrema gravità . Sulla presenza dei condizionamenti criminali all’interno delle istituzioni di Altamura, avevo già depositato alcune interrogazioni parlamentari, ancora in attesa di risposta e con cui chiedevo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Voglio inoltre congratularmi con i magistrati della DDA di Bari per il difficile lavoro che stanno portando avanti con successo. Si rende oggi ancora più urgente pertanto la necessità di sciogliere il comune di Altamura per infiltrazioni mafiose. In tal senso mi attiverò direttamente con il Ministero dell’Interno, chiedendo al Prefetto Cancellieri di intervenire al più presto per restituire finalmente ai cittadini di Altamura un’amministrazione trasparente e libera da condizionamenti”.