di Redazione. I presidenti delle commissioni Bilancio e Finanze hanno fissato alle 12 di oggi il termine per la presentazione di eventuali emendamenti alla manovra. I relatori sono Paolo Tancredi (Pdl) per la prima commissione e Giuliano Barbolini (Pd) per la seconda.
Il governo non ha intenzione di modificare il decreto su cui iniziera' la discussione nell'Aula del Senato a iniziare da domani alle 9,30. L'obiettivo dell'esecutivo resta quello di approvare definitivamente i provvedimenti economici nella giornata di venerdi' 23 dicembre. Non ci sono quindi margini per eventuali modifiche al testo.
L'ALTOLA' DI LEGA E IDV - Anche a Palazzo Madama si annuncia l'opposizione di Lega e Idv, oltre a qualche posizione di dissenso individuale. Tra quest'ultime spicca quella di Ignazio Marino, Pd, medico di fama internazionale, presidente della commissione d'inchiesta sull'efficienza del Servizio sanitario nazionale, che ieri ha partecipato in camice bianco alla manifestazione del pubblico impiego: ''Sono incerto se votare la fiducia alla manovra, che si deve assolutamente cambiare. Nella manovra dovevano esserci equita' e rigore. Io vedo molto rigore ma non vedo altrettanta equita'''.
NO ALL'IMU DELLA LEGA - Intanto fa polemica l'annuncio che la Lega potrebbe lanciare una mobilitazione per invitare i cittadini del nord a non pagare la tassa sulla prima casa. Secondo l'ex ministro Roberto Calderoli, la decisione verra' presa dal cosiddetto ''parlamento padano'' che si riunira' a gennaio.
Spiega Matteo Salvini, parlamentare europeo e vicesegretario della Lega lombarda: ''Stiamo facendo circolare in tutti i nostri Comuni una mozione per applicare l'Imu al minimo, ovvero al 2 per mille''. Luca Zaia, governatore leghista del Veneto, non smentisce la sua adesione a questa eventuale campagna.
I SINDACATI - Mentre resta la contrapposizione tra sindacati e governo sulle norme che a iniziare da gennaio dovrebbero riformare il mercato del lavoro (in particolare la possibile modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori), e' polemica anche sul decreto milleproroghe di fine anno. Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, avverte: ''Nessuno pensi a operazioni unilaterali sul decreto milleproroghe che invece riguarda l'ordinaria amministrazione. Il governo deve confrontarsi con i partiti''.
ASTA FREQUENZE TV - Secondo alcune indiscrezioni, il governo sta studiando la possibilita' di inserire proprio nel milleproroghe una norma che potrebbe prevedere l'asta per le frequenze tv. Un'altra norma dovrebbe riguardare il superamento della penalizzazione dell'assegno pensionistico a carico di coloro che lasciano il lavoro con quarantadue anni di contributi non avendo ancora 62 anni di eta'. Su quest'ultimo punto il governo ha espresso parere favorevole alla Camera su un ordine del giorno firmato da Pdl, Pd e Terzo polo.