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ROMA. La manovra economica del Governo Monti e' legge. Il Senato ha approvato la fiducia con 257 si' e 41 no. Con l'approvazione della manovra, l'Italia potra' "affrontare la crisi a testa alta".
Mario Monti interviene per quasi venti minuti nell'aula del Senato, ringrazia i partiti che sostengono la maggioranza, promette "dialogo" con le parti sociali sulle riforme del mercato del lavoro, annuncia una 'fase due' sulle liberalizzazioni e rivendica la bonta' delle misure varate dal governo.
"Lo slogan secondo cui 'pagano i soliti noti', - ripete il premier - e' rituale, ripetitivo e privo di fondamento". Monti parla in un'aula tutt'altro che gremita, soprattutto sul versante Pdl. Non e' al completo nemmeno la battagliera delegazione leghista, che ieri ha dato vita alla 'protesta dei fischietti', ma che oggi rumoreggia con meno passione, salvo qualche coro di 'buuu' rivolto ai banchi del governo. I senatori del Carroccio, guidati da Roberto Calderoli, si limiteranno a rivolgere a Monti un pollice verso per esplicitare il loro dissenso. La manovra e' un "decreto di estrema urgenza che mette in grado l'Italia di affrontare a testa alta la gravissima crisi europea", esordisce il premier.
E "con un avanzo primario che non ha pari in nessun paese europeo, l'Italia portera' in Europa il suo contributo alla stabilita', ma anche elementi di riflessione e azione sempre piu' forti sulla politica economica di cui i nostri popoli hanno bisogno".
Mario Monti interviene per quasi venti minuti nell'aula del Senato, ringrazia i partiti che sostengono la maggioranza, promette "dialogo" con le parti sociali sulle riforme del mercato del lavoro, annuncia una 'fase due' sulle liberalizzazioni e rivendica la bonta' delle misure varate dal governo.
"Lo slogan secondo cui 'pagano i soliti noti', - ripete il premier - e' rituale, ripetitivo e privo di fondamento". Monti parla in un'aula tutt'altro che gremita, soprattutto sul versante Pdl. Non e' al completo nemmeno la battagliera delegazione leghista, che ieri ha dato vita alla 'protesta dei fischietti', ma che oggi rumoreggia con meno passione, salvo qualche coro di 'buuu' rivolto ai banchi del governo. I senatori del Carroccio, guidati da Roberto Calderoli, si limiteranno a rivolgere a Monti un pollice verso per esplicitare il loro dissenso. La manovra e' un "decreto di estrema urgenza che mette in grado l'Italia di affrontare a testa alta la gravissima crisi europea", esordisce il premier.
E "con un avanzo primario che non ha pari in nessun paese europeo, l'Italia portera' in Europa il suo contributo alla stabilita', ma anche elementi di riflessione e azione sempre piu' forti sulla politica economica di cui i nostri popoli hanno bisogno".