ROMA. (GUARDA IL TG) L'obiettivo e' fare presto. E allora, evitare il consueto ingolfamento di emendamenti, attraverso magari piccole modifiche concordate con i partiti che appoggiano il suo governo, mantenendo i saldi invariati, per blindare poi la manovra in Aula con il voto di fiducia. Potrebbe essere questo il percorso che Mario Monti ha intenzione di seguire per arrivare prima di Natale alla conversione in legge del decreto approvato domenica sera in Consiglio dei ministri.
Una road-map che prevede dunque un lavoro di mediazione in Commissione bilancio, a partire da domani, quando dovrebbe arrivare il provvedimento - al momento e' al vaglio del Quirinale - per garantire un'approvazione senza scossoni, la prossima settimana, da parte dell'Assemblea di Montecitorio, prima del disco verde definitivo di Palazzo Madama.
Una strategia ''sposata' anche dall'ex premier, Silvio Berlusconi, che ieri, dopo aver ascoltato in Aula l'informativa urgente del suo successore a Palazzo Chigi, ha messo in risalto la necessita' che il governo ponga la questione di fiducia sulla manovra, altrimenti ''non credo ci sia la possibilita' di approvarla''. ''Era neccessario'' un intervento di questo tipo, ha aggiunto, anche se ''adesso vediamo in Commissione se possiamo portare qualche miglioramento''. ''Ma sul fatto che ci sara' il nostro sostegno leale a questo governo e a questa manovra non ci sono dubbi'', ha garantito il Cavaliere. ''Certe cose anche noi le avremmo fatte, se ci fosse stata la possibilita' di farle, per un accordo all'interno della nostra maggioranza, ma questa possibilita' - ha inoltre evidenziato Berlusconi - non c'e' stata''.
Miglioramenti in Commissione, dunque. Nel Pdl, che oggi alle 11 riunira' il suo Ufficio di presidenza, si punta ad un alleggerimento dell'Ici sulla prima casa, da sempre considerata ''iniqua'' e non a caso soppressa nel 2008 quando il centrodestra, con Berlusconi, vinse le ultime elezioni.
''Sulla casa vorremmo che ci fossero delle modifiche in Parlamento, perche' e' nella casa che si concentrano le ricchezze degli italiani'', ha sottolineato Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato, contrario anche a una riforma degli ordini professionali: ''Vigileremo sul rispetto delle professioni affinche' questa grande riserva di competenze non venga danneggiata da politiche demagogiche''.
Il Pd, dal canto suo, che ieri sera ha riunito il Coordinamento del partito, reclama ufficialmente ''maggiore equita''' e opterebbe per un innalzamento delle soglia (oggi il doppio dell'assegno minimo) esente dallo stop all'adeguamento legato all'inflazione, oltre alla richiesta di una maggiore incisivita' sulla tassazione dei capitali scudati. Il Terzo Polo, invece, punterebbe a ottenere misure piu' decise a tutela delle famiglie, capitolo da sempre cavallo di battaglia, ad esempio, per l'Udc di Pier Ferdinando Casini.
In attesa di seguire la partita parlamentare sulla manovra e di volare giovedi' a Bruxelles per il Consiglio Ue, Monti si appresta a vestire i panni di ospite a ''Porta a porta' (dalle 20.30), quando sara' intervistato da Bruno Vespa per la prima volta da presidente del Consiglio.
Una road-map che prevede dunque un lavoro di mediazione in Commissione bilancio, a partire da domani, quando dovrebbe arrivare il provvedimento - al momento e' al vaglio del Quirinale - per garantire un'approvazione senza scossoni, la prossima settimana, da parte dell'Assemblea di Montecitorio, prima del disco verde definitivo di Palazzo Madama.
Una strategia ''sposata' anche dall'ex premier, Silvio Berlusconi, che ieri, dopo aver ascoltato in Aula l'informativa urgente del suo successore a Palazzo Chigi, ha messo in risalto la necessita' che il governo ponga la questione di fiducia sulla manovra, altrimenti ''non credo ci sia la possibilita' di approvarla''. ''Era neccessario'' un intervento di questo tipo, ha aggiunto, anche se ''adesso vediamo in Commissione se possiamo portare qualche miglioramento''. ''Ma sul fatto che ci sara' il nostro sostegno leale a questo governo e a questa manovra non ci sono dubbi'', ha garantito il Cavaliere. ''Certe cose anche noi le avremmo fatte, se ci fosse stata la possibilita' di farle, per un accordo all'interno della nostra maggioranza, ma questa possibilita' - ha inoltre evidenziato Berlusconi - non c'e' stata''.
Miglioramenti in Commissione, dunque. Nel Pdl, che oggi alle 11 riunira' il suo Ufficio di presidenza, si punta ad un alleggerimento dell'Ici sulla prima casa, da sempre considerata ''iniqua'' e non a caso soppressa nel 2008 quando il centrodestra, con Berlusconi, vinse le ultime elezioni.
''Sulla casa vorremmo che ci fossero delle modifiche in Parlamento, perche' e' nella casa che si concentrano le ricchezze degli italiani'', ha sottolineato Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato, contrario anche a una riforma degli ordini professionali: ''Vigileremo sul rispetto delle professioni affinche' questa grande riserva di competenze non venga danneggiata da politiche demagogiche''.
Il Pd, dal canto suo, che ieri sera ha riunito il Coordinamento del partito, reclama ufficialmente ''maggiore equita''' e opterebbe per un innalzamento delle soglia (oggi il doppio dell'assegno minimo) esente dallo stop all'adeguamento legato all'inflazione, oltre alla richiesta di una maggiore incisivita' sulla tassazione dei capitali scudati. Il Terzo Polo, invece, punterebbe a ottenere misure piu' decise a tutela delle famiglie, capitolo da sempre cavallo di battaglia, ad esempio, per l'Udc di Pier Ferdinando Casini.
In attesa di seguire la partita parlamentare sulla manovra e di volare giovedi' a Bruxelles per il Consiglio Ue, Monti si appresta a vestire i panni di ospite a ''Porta a porta' (dalle 20.30), quando sara' intervistato da Bruno Vespa per la prima volta da presidente del Consiglio.