Manovra: stasera il voto di fiducia. Ma Berlusconi raggela tutti, questo governo può cadere

ROMA. E' ancora le bagarre della Lega a farla da protagonista ieri a Montecitorio. Così, dopo il Senato, proprio mentre il governo poneva la questione di fiducia sulla manovra, che sara' votata stasera. Insulti a Fini, cartelli contro l'Ici. Mario Monti sottolinea la gravita' del momento: "Ci sono cose che non devono farmi alcun effetto. Mi sono trovato ieri nella parte alta dell'emiciclo del Senato e ho i visto dei miei conterranei abbastanza vivacemente all'opera", osserva il premier.

Altrettanto misurata ma severa la considerazione del presidente del Consiglio sulle "resistenze" alle liberalizzazioni: "Non sono una novita' in Italia ne' in Europa e spesso non vengono superate al primo colpo, ma si possono superare con una determinazione tenace". Senza la manovra varata dal governo, ribadisce il Professore, "ci sarebbero state discontinuita' nella capacita' dello Stato di fare fronte agli impegni, del Paese di stare in un quadro di stabilita' monetaria". "Ho l'impressione che gli italiani, pur avendo scarsissima simpatia quando si chiedono sacrifici, stiano capendo che l'alternativa non e' la vita senza quei sacrifici, ma la vita con sacrifici molto piu' gravi", e' il mantra che l'inquilino di Palazzo Chigi affida ai giornalisti e che pone su in altro ambito anche durante la conferenza degli ambasciatori. In quell'occasione Monti' sottolinea che "l'interesse nazionale e l'orgoglio nazionale sono virtu' moderne e attuali, che non coincidono con la miope difesa del proprio cortile di casa ma dalla consapevolezza che non si puo' prescindere dall'agenda globale".

Ma Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, avverte il professore pensando gia' ai prossimi provvedimenti annunciati dall'esecutivo per l'anno nuovo: ''Chiediamo che a seguito della riforma delle pensioni e con i risparmi ottenuti si affronti immediatamente il tema degli ammortizzatori sociali. Non ho dubbi che per la riforma del mercato del lavoro non si sta parlando di articolo 18. Confindustria annuncia 800 mila posti di lavoro in meno per il 2013. Non credo serva maggiore flessibilita' in uscita''.

Il leader del Pd chiede tuttavia piu' coraggio sulle liberalizzazioni: ''Aspettiamo il governo al prossimo appuntamento. Il cambiamento e' necessario e vorrei far presente che le liberalizzazioni non sono solo il mercato del lavoro''.

Torna a farsi sentire anche la voce di Silvio Berlusconi che, da convitato di pietra, raggela l'aria già greve di ieri: "Non c'e' nessuna certezza che questo governo abbia di fronte a se' tutto il tempo della legislatura, che e' un breve periodo ma, in un momento come questo, qualsiasi giorno puo' portare a cambiamenti importanti".
"Io - rivendica - sono responsabile ma non credo che altri abbiano lo stesso senso dello Stato e la stessa responsabilita'", dice l'ex premier quando si parla di chi potrebbe chiedere lo scioglimento anticipato della legislatura. "A me non fa nessun piacere vedere l'insuccesso di qualcuno, soprattutto di Monti che con generosita' si e' messo a disposizione del Paese, un fatto di generosita' piu' che di ambizione".

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